Battisti apre il Comune ai giovani
-
Porte aperte per i giovani al Comune di Bolzano. Tra le prime iniziative del neoassessore alle politiche giovanili Christian Battisti c’è la creazione di un appuntamento ricorrente con i ragazzi e le ragazze ogni martedì in Comune. L’obiettivo degli incontri è quello di dialogare e confrontarsi su eventuali problematiche o nuove proposte legate al mondo dei giovani. Dal primo incontro è emerso uno dei problemi principali tra giovani ed istituzioni: la comunicazione.
-
Il 4 marzo il neoassessore Christian Battisti, subentrato a fine dicembre ad Angelo Gennaccaro, ha incontrato sei ragazzi e ragazze tra i 17 ed i 25 anni all’interno degli uffici del Comune. I giovani presenti sono tutti legati ad ambienti culturali bolzanini come CoolTour o La Strada- Der Weg, associazioni che da anni sono attive nel mondo giovanile. Ad affiancare l’assessore erano presenti anche Stefano Santoro, responsabile dell’Ufficio Famiglia Donna Gioventù e Promozione sociale, e Manuel Mattion dell’ufficio giovani.
Cosa propongono i giovani?A rompere il ghiaccio con il primo intervento è Anna Michelazzi, tra le organizzatrici del festival di letteratura “Inchiostro Vivo”, che chiede al Comune di Bolzano un intervento sul tema dell’educazione sessuale ed affettiva. “È necessario – afferma lei – un approccio che sia più vicino ai giovani, le lezioni a scuola con la psicologa e le forze dell’ordine purtroppo sono vissute come lontane dai ragazzi e dalle ragazze, se non addirittura con rigetto”. La necessità è quella di un progetto interattivo e informale che coinvolga tutti, sia ragazze che ragazzi, i quali, racconta Michelazzi, spesso vivono la tematica come lontana da loro. L’altro tema portato al tavolo è quello della salute mentale, un problema sempre più diffuso tra le nuove generazioni; è infatti in aumento, ammettono i rappresentati delle istituzioni, la richiesta di servizi psicologici per i giovani. Battisti e Santoro si sono stupiti dalla qualità dei temi che i ragazzi hanno portato in tavola. L’assessore ha ironizzato: “Pensavo mi chiedessero come mai a Bolzano ci fossero poche discoteche o spazi per i giovani”.
Problemi di comunicazioneAl di là dei temi, cosa è emerso da questo incontro? L’incomunicabilità tra ragazzi e istituzioni. Fin qui nulla di nuovo, se non fosse che Bolzano si prodiga molto per supportare tantissimi progetti rivolti ai ragazz*, dei quali gli stessi non sono però a conoscenza. “C’è tantissimo da fare – risponde Stefano Santoro – dobbiamo imparare ad utilizzare i vostri linguaggi”.
È solo una questione di promozione e linguaggio? In realtà no, e quanto dice Michelazzi sul modo di trattare certe tematiche è applicabile a molte delle attività per i giovani promosse delle amministrazioni pubbliche. Si tratta spesso, ammettono i giovani dopo l’incontro, di “progetti calati dall’alto”, che i ragazz* sentono poco vicini, soprattutto sui temi più importanti come quelli della salute mentale e della violenza di genere. Considerando poi che i sei ragazz* presenti erano tutti legati ad ambienti culturali locali viene da chiedersi se e come possa il Comune raggiungere coloro che in questi circuiti non sono inseriti, se le difficoltà emergono con chi già fa parte delle iniziative locali.
Da questa difficoltà si può ripartire? Lo sperano sia i ragazzi che le istituzioni del Comune, che promettono di organizzarsi e ricontattare i ragazzi con idee e progetti da sviluppare assieme. Battisti continuerà ad organizzare gli sportelli ogni martedì, dalle 16 alle 18; interrogato sul problema di comunicazione tra istituzioni e ragazzi risponde: “Proprio per questo abbiamo organizzato questi incontri, ci manca la comunicazione con i ragazzi. Anche io quando mi sono insediato ho visto che si fanno tantissimi progetti, ma che non si conoscono”.