Società | Profughi

“Dobbiamo essere pronti”

Non passa la mozione di Sven Knoll (STF) riguardo i controlli sui migranti. Stocker: “In calo i flussi al Brennero”. Secondo Messner l’accoglienza è un dovere.

Porre un freno alla politica lassista del governo centrale, impedire ai migranti di transitare clandestinamente verso l’Austria, senza controlli né registrazione, evitare che i profughi si ammassino al Brennero trasformandolo in un centro di accoglienza, e che coloro i quali non sono registrati o non hanno ottenuto il diritto d’asilo non entrino in provincia di Bolzano, trasmettere alle autorità austriache tutti i dati registrati da quelle italiane, far svolgere alle forze dell’ordine austriache in concerto con i colleghi italiani controlli sulle persone in tutta la provincia di Bolzano, sia sulle strade che sui treni. Questo il contenuto della mozione presentata da Sven Knoll (Südtiroler Freiheit) oggi (11 maggio) all’attenzione del consiglio provinciale.

Mozione datata e superflua è l’opinione di Riccardo Dello Sbarba, il quale ha ricordato che, a seguito dell’accordo del 29 aprile tra i ministeri degli Interni italiano e austriaco, lungo tutto l’asse ferroviario sono stati rafforzati i controlli sui treni, affidati non più solo alla ferrovia ma ad appositi reparti di polizia e carabinieri, vestiti con indumenti da intervento. “Accogliere tutti e distribuirli non è una soluzione”, afferma Pius Leitner (Freiheitlichen), la collega di partito Ulli Mair attacca: l’Austria si muove nel rispetto dell’accordo di Schengen, piuttosto “Kompatscher dovrebbe chiedere all’amico Renzi di agire in maniera concreta, così come Tommasini dovrebbe pretendere risposte dal Pd romano”.

Non è fattibile, secondo Alessandro Urzì (Alto Adige nel cuore), pensare che Bolzano venga esclusa dal flusso di migranti, perché altrimenti altri potrebbero avanzare le stesse pretese e dunque non contribuire alla soluzione del problema. Troppo facile accusare l’Italia di “lasciar passare” i migranti con 3.000 km di coste da vigilare, una chiusura sarebbe “uno shock per i sudtirolesi”, sottolinea Dieter Steger (Svp). Il flusso al Brennero è diminuito e questo grazie anche alle trattative portate avanti dal Landeshauptmann Kompatscher e agli interventi dei presidenti degli esecutivi dell’Euregio, ha affermato l’assessora Martha Stocker. I campi di accoglienza, qualora si rendessero necessari, saranno limitati, ma occorre prepararsi a certe situazioni, prosegue l’assessora che ammette: “È vero che le registrazioni non sono avvenute in maniera adeguata, ma ora si può contare sul supporto di una banca dati europea. C’è bisogno di un maggiore impegno di tutti gli stati europei nei paesi d’origine, e la giunta provinciale ha raddoppiato i fondi a questo scopo”. La mozione è stata infine respinta con 11 sì e 24 no.

Sulla questione della paventata chiusura dei confini al Brennero è intervenuto nuovamente anche Reinhold Messner. Intervistato da Die Welt il re degli 8mila ha detto che accogliere i migranti rientra nella sfera dei diritti umani “e della nostra cultura, se non lo facciamo noi (europei, ndr), chi altro dovrebbe farlo, allora?”. Indicativo, infine, un sondaggio condotto da Demos & Pi che propone, fra gli altri, un quesito relativo proprio sull’accoglienza e i respingimenti.