A Livorno la "Leopolda rossa" di Pippo Civati
Sembra passato un secolo e invece sono solo quattro anni. Nel novembre del 2010, alla Stazione Leopolda di Firenze, venne organizzata una tre giorni di discussioni per proporre nuove direzioni al Pd e, soprattutto, porre una questione generazionale poi riassunta in un termine ad effetto e presto molto inflazionato: “rottamazione”.
I due “rottamatori” di allora, Matteo Renzi e Pippo Civati, hanno poi preso, come noto, strade diverse. Il primo, velocemente proteso a conquistare il potere, prima all'interno del suo partito, quindi profilandosi come un leader di governo; il secondo a interpretare una residua coscienza critica proprio nei confronti di Matteo Renzi e del “renzismo”, senza comunque mai compiere lo strappo che avrebbe significato una rottura definitiva, ma neppure celando malesseri e turbamenti da eterno giovane Törless.
Il tema, nella sinistra del Pd, ma anche alla sinistra del Pd, è diventato allora questo: è possibile praticare e alimentare una cultura politica di sinistra che sia capace di resistere alla calamita renziana, senza per questo finire nella marginalità o addirittura nell'emarginazione? Pippo Civati ha così deciso di proseguire nella strada cominciata proprio alla Leopolda, convocando stavolta gli stati generali della sinistra non allineata, e la scelta di Livorno assume un duplice carattere simbolico. Da un lato nella città toscana nacque il Partito Comunista Italiano e dunque essa rappresenta ancora, almeno a livello affettivo, la memoria di una grande vicenda storica e politica; dall'altro qui si è recentemente consumata la presa del Municipio da parte del Movimento Cinque Stelle, che in modo inaspettato ha strappato il governo cittadino al Partito democratico, facendo di Livorno addirittura un caso nazionale.
Saranno così altri tre giorni di discussioni e incontri, al Cage Theatre di Villa Corridi, per dare vita a un PolitiCamp che vedrà la presenza, oltre a Civati, del segretario della Fiom, Maurizio Landini, dell'ex candidato alla segreteria nazionale Gianni Cuperlo e di chiunque avverta “l'urgenza – come si legge sul sito della manifestazione – di costruire il futuro della sinistra”.