Ein Schlag ins Trinkwasser?
Giù le mani dall’acqua altoatesina. Non è il titolo di un comunicato della Süd-Tiroler Freiheit, ma una dura presa di posizione dei Verdi riguardo al Protocollo d’intesa sul sistema idrico, firmato il 24 febbraio 2023 tra l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA) e la Giunta Provinciale di Bolzano. Che sarebbe un buco nell’acqua, anzi, nell’Autonomia: la conclusione cui sono giunti i due avvocati Rudi Benedikter e Felix von Wohlgemuth, rispettivamente consiglieri comunali verdi a Bolzano e Appiano, è che il Protocollo “assoggetta l’autorità della Provincia alla strategia statale sull’utilizzazione delle acque e sull’approvvigionamento idro-potabile”.
Il Trentino ha detto “no”
Per gli esponenti ecologisti “si tratta di una violazione delle competenze autonome e al contempo di un errore strategico di politica delle acque. Mentre i Comuni del Trentino difendono la propria autonomia idrica, adesso è ARERA a dirigere (e omologare) l’approvvigionamento idrico dei Comuni e dei Consorzi dell’Alto Adige”. “Perché dunque la Giunta provinciale altoatesina non ha concertato la sua posizione con il vicino Trentino? È inspiegabile” si domandano i due consiglieri comunali: “Si prendano a esempio i cugini trentini, che in questo caso hanno alzato la voce: non può essere che Roma comandi sulla nostra politica idrica”.
Il Consiglio delle Autonomie locali del Trentino, lo scorso 23 gennaio, aveva dato parere negativo all’unanimità alla proposta del Governatore provinciale, suggerendo di non aprire fronti pericolosi riguardo alle prerogative dell’Autonomia speciale, “acconsentendo a mediazioni che possano in qualche modi indebolire la posizione degli enti locali nei confronti delle Istituzioni e delle Autorità nazionali”.
Arera potrà procedere senza accordi?
Perciò i Verdi attaccano l’assessore all’ambiente Giuliano Vettorato: “Siamo riusciti a garantire un pilastro dello Statuto d’Autonomia si vantava l’assessore provinciale nella sua lettera accompagnatoria relativa al protocollo” ma si tratterebbe “di una vera beffa: in realtà lui e il Presidente Kompatscher stanno danneggiando proprio questo ‘pilastro portante dell’autonomia’ – la competenza autonoma in materia di acqua potabile, subordinandola agli interessi nazionali ed esautorando i Comuni e i Consorzi”. Il punto decisivo sarebbe l’Articolo 2 comma 3 del Protocollo, riguardante le „Consultazioni tra le autorità” ovvero
„Se dall’incontro del gruppo di lavoro non emergono soluzioni che possano conciliare il provvedimento di ARERA con le osservazioni della Provincia Autonoma di Bolzano, ARERA pubblica sul proprio sito internet un atto integrativo che espliciti le relative motivazioni, trasmettendolo contestualmente alla Provincia. Dalla data di pubblicazione di tale atto integrativo, il provvedimento di regolazione o l’atto generale (di ARERA) diviene immediatamente efficace anche nell’ambito del territorio provinciale e nei confronti dei gestori del servizio ivi operanti”.
Per i Verdi, sebbene Arera debba consultare la Provincia (“gruppo di lavoro”), in caso di mancato accordo, “vale unicamente e subito il provvedimento preso dall’Arera. Alla Provincia ed ai Comuni rimarrebbe aperta soltanto la possibilità di ricorso alla Corte Costituzionale”.
"Provincia declassata, Comuni esautorati"
Ciò che Kompatscher e Vettorato ritengono un successo, per i Verdi sarebbe dunque una violazione dello Statuto, “una riduzione incomprensibile ed inammissibile delle competenze autonome dell’Alto Adige in materia di gestione delle acque” o meglio “di approvvigionamento idropotabile”. Benedikter entra più nel dettaglio: “Prendiamo a esempio l’ordinanza Kompatscher sull'emergenza idrica: in quel caso la Provincia, con le sue competenze, ha agito in piena autonomia. D'ora in poi, invece, la palla passa all'autorità statale che agisce coi suoi programmi e i suoi prezzi. Sebbene debba consultare il livello provinciale, se non c’è consenso Arerà proseguirà col suo piano. A noi ci resta solo un eventuale ricorso alla Corte costituzionale. La Provincia viene così declassata, mentre i Comuni non hanno più voce in capitolo. Un controsenso, perché proprio quello comunale è il livello più vicino e che sa come gestire l'approvvigionamento idrico”.
Timori sull'aumento dei costi
Von Wohlgemuth e Benedikter hanno inoltre la “forte preoccupazione che questo porti a un aumento dei costi, con la possibilità che entrino società estere. Arerà dà prescrizioni severe su come gestire le reti idriche, ha competenze sui canoni dell'acqua, i cui costi nelle province limitrofe all’Alto Adige ammontano all’incirca del 50% in più”. Come se ne esce? “Faremo di tutto per chiedere a Kompatscher e alla Giunta di impegnarsi per una revisione di questo protocollo, seguendo l'esempio del Trentino, ovvero prendendo in mano le trattative - secondo il dettato dello Statuto d’autonomia”. In ogni caso il Protocollo “potrebbe essere impugnato, essendo a nostro parere contrario allo Statuto: essendo già in vigore il Protocollo, i Comuni potrebbero impugnare dinanzi al TAR l'applicazione di misure di Arera, portando a un ricorso costituzionale”.
La replica di Vettorato
In replica alla lettera dei Verdi, che denunciano la cessione della gestione dell’acqua altoatesina allo Stato, il vicepresidente della Provincia autonoma di Bolzano e assessore all’ambiente Giuliano Vettorato risponde con disappunto: “Ho letto quanto scritto e le cose sono due: o è una speculazione da campagna elettorale o forse non è ben chiaro quello che con la firma del protocollo, tra Provincia e Arerà, è stato fatto. Aver firmato il protocollo d’intesa con l’Arera ci porta ad essere l’unico territorio in tutta la penisola che può presentare riserve rispetto alle decisioni prese a livello centrale. E questi è un segnale di autonomia molto importante”.
A livello nazionale, spiega Vettorato, “l’Arera invita al tavolo e prepara le direttive assieme alle regioni (e noi continuiamo a poter partecipare alla fase delle consultazioni). Noi come Alto Adige, invece, siamo gli unici in tutta Italia a poter presentare poi delle contro-deduzioni, entro 40 giorni, al seguito delle quali l’Arera deve convocare un tavolo tecnico per approfondire la questione e cercare ulteriori possibili soluzioni”. Perciò, conclude l’assessore, “dire come sostengono i Verdi che siamo succubi… o è in malafede o non hanno ben capito come stanno le cose”. In ogni caso, aggiunge, “la mia porta è sempre aperta per dare spiegazioni, come per tutti i cittadini, anche per gli esponenti dei Verdi”.
Allora coss aspettate a fare
Allora coss aspettate a fare ricorso, se sietr cosi sicuri?
Die zentrale Frage ist doch:
Die zentrale Frage ist doch: Wieso verzichtet der Landeshauptmann Südtirols hier überhaupt auf sein durch Verfassungsgesetz verbrieftes Recht?
In risposta a Die zentrale Frage ist doch: di △rtim post
*ein durch ...
*ein durch ...
In risposta a Die zentrale Frage ist doch: di △rtim post
Wieso weiß ich nicht, aber so
Wieso weiß ich nicht, aber so geht es doch schon seit Jahren. Rom ruft ... und Kompatscher gibt klein bei. Verkaufte Heimat!
In risposta a Wieso weiß ich nicht, aber so di G. P.
Einfach nur schlimm:
Einfach nur schlimm:
https://notizie.tiscali.it/italialibera/articoli/il-2022-che-sara-il-go…
In risposta a Einfach nur schlimm: di △rtim post
Wenn das so weiter geht,
Wenn das so weiter geht, brauchen wir bald einen Wasserzähler auf jeder Dachrinne. Anfänglich für statistische Zwecke und vielleicht später kann es auch für den Fiskus interessant werden. ENA
In risposta a Wenn das so weiter geht, di rotaderga
"Wasserzähler auf jeder
"Wasserzähler auf jeder Dachrinne."
Den gibt es faktisch schon D, da werden alle versiegelten Flächen eines Grundstücks für die Abwasserberechnung herangezogen inkl. der Pflicht auch alle Regenauffangbehälter anzugeben.