Società | Rassegna stampa

Il conto dei rifiuti si paga al bar

Ospedali scarsamente integrati, il ripristino dei vincoli sulla residenza votato in Consiglio regionale, i falsi guadagni promessi da Lyoness e il rincaro dei prezzi nei bar, questi i titoli principali dei quotidiani locali di oggi

Titoli principali quanto mai diversi, stamani, sui quotidiani della provincia. “Chronisch kranker Daten”, l’apertura del Dolomiten, è dedicata alla scarsa integrazione degli ospedali sudtirolesi per quanto riguarda la trasmissione dei dati. E ciò nonostante i 6,2 milioni già spesi, da 13 anni, nel tentativo di unificare digitalmente i servizi, in modo da evitare contrattempi spesso inutili, come per esempio la ripetizione di certi esami. Il titolo al centro della pagina, poi, si sofferma sulla vicenda di Berlusconi: “Abstimmung wird verschoben”: il tanto atteso voto sulle “pregiudiziali” di costituzionalità, che la Giunta per le elezioni e le immunità del Senato avrebbe dovuto esprimere ieri sera, è stato per l’appunto rinviato mediante un nuovo gioco di prestigio semantico-procedurale. “Si cerca un compromesso”, spiega il Corriere della Sera. L’ennesimo. E intanto il Paese continua a danzare sull’“Orlo del Precipizio” (questo il titolo dell’editoriale di Pierluigi Battista).  

Il Corriere dell’Alto Adige riferisce dal Consiglio regionale: “Welfare, tornano i vincoli”. In pratica, la Svp vota con la destra e, ignorando la sentenza della Corte costituzionale, nonché i richiami europei, approva una modifica al Pacchetto famiglia che ripristina la “norma dei cinque anni di residenza” per avere accesso alle “prestazioni sociali aggiuntive”. Secondo Bruno Dorigatti (Pd) si è trattato di una mossa “elettorale” che penalizza i contribuenti stranieri: “In Italia vi è un gettito di 40 miliardi che arriva proprio dagli immigrati (…)”. Ma Martha Stocker, indicata come una delle principali fautrici del ripristino delle limitazioni, non cede di un passo: “Abbiamo solo reintrodotto una norma che avevamo già”.

“Trügerischer Rabatt”, sconti ingannevoli, titola con grande evidenza la Tageszeitung. Molte imprese altoatesine, racconta l’articolo, cooperano con la ditta “fabbrica sconti” Lyoness. Fondata nel 2003 da Hubert Freidl – si legge nelle note online della stessa ditta – Lyoness offre ritorno di denaro ad ogni acquisto ai suoi aderenti. Avviata inizialmente in quattro nazioni, l'impresa è cresciuta fino a diventare oggi attiva a livello internazionale e ad offrire a tutti coloro che ne fanno parte una particolare situazione di win-win-win. Lyoness costituisce un network globale dal quale gli aderenti e le imprese convenzionate traggono vantaggio: gli aderenti ricevono ritorno di denaro, mentre le imprese convenzionate acquisiscono clienti fidelizzati ai quali offrono volentieri vantaggi speciali”. Peccato che molti clienti non siano poi soddisfatti e la faccenda finisca spesso in tribunale.

Infine: “Bidoncino, salgono i prezzi”. L’Alto Adige dalla parte del consumatore. Forse ve ne siete già accorti, o starete per farlo. Lievita il prezzo dei caffè e delle piccole consumazioni nei bar. Gli esercenti si difendono così: “Colpa delle nuove spese”. Sul banco dei responsabili, le nuove tasse sui rifiuti e gli altri costi legati al canone per l’occupazione del suolo pubblico. Mirco Benetello, responsabile del settore bar all’interno di Confesercenti, riassume così: “Il barista prima tenta di assorbire i rincari senza caricarli sul cliente, ma quando si rende conto che non ce la fa capisce che deve intervenire ed allora scatta automaticamente l’aumento”.