"Ampliare l'uso della cannabis"
L’utilizzo della cannabis per malattie neurodegenerative e disturbi dello sviluppo neurologico è stato al centro nei giorni scorsi di una conferenza con diversi esperti internazionali che si è tenuta nel Palazzo provinciale 1. Nel corso dell’incontro promosso da Cannabis Social Club si è parlato del trattamento di malattie come la sclerosi multipla, la demenza, il morbo di Parkinson, il morbo di Alzheimer, la sindrome di Gilles de la Tourette, l'ADHD o l'emicrania. I primari Francesco Teatini (Neurologia, Ospedale di Bolzano) e Luca Sebastianelli (Neuroriabilitazione, Ospedale di Vipiteno) hanno riferito della pratica medica nei loro reparti e fornito un quadro della situazione locale.
“L’obiettivo – spiegano i responsabili di Cannabis Social Club - è garantire ai pazienti il diritto a cure mediche alternative con la cannabis terapeutica. Ecco perché invitiamo i politici e l'amministrazione ad adottare misure che consentano e semplifichino l'accesso alle terapie con cannabis.
Attualmente la delibera n. 290/2018 della Giunta provinciale dell’Alto Adige prevede la distribuzione di cannabis terapeutica a carico dell’Azienda Sanitaria Altoatesina per le malattie neurologiche solo per le “sclerosi multipla” e la “sindrome di Gilles de la Tourette”.
Tuttavia, è proprio nel campo delle malattie neurodegenerative che medici e ricercatori sono alla ricerca di nuove opzioni terapeutiche. “E proprio la componente medicinale della pianta di cannabis offre un'opzione efficace per il trattamento delle malattie neurodegenerative, sia per la prevenzione che per alleviare i sintomi, offrendo così ai pazienti numerosi vantaggi e un miglioramento della qualità della vita”, informa l'associazione.
Secondo informazioni del Servizio Sanitario Altoatesino, attualmente la cannabis terapeutica a carico del servizio sanitario viene prescritta nel 95% dei casi come terapia del dolore, invece le prescrizioni, ad esempio, per patologie come la sclerosi multipla o la sindrome di Gilles de la Tourette sono trascurabili.
“E questo nonostante il fatto che soprattutto in neurologia sarebbe opportuno aprirsi alla terapia con cannabis, perché i pazienti spesso devono sottoporsi a terapie con effetti collaterali significativi o sono addirittura irraggiungibili da qualsiasi terapia. Tenendo conto delle evidenze scientifiche oggi disponibili, si può affermare che l’uso medico della Cannabis non può essere considerato una terapia in senso stretto, ma piuttosto un trattamento sintomatico di supporto alle cure standard quando queste non raggiungono i risultati desiderati, producono effetti collaterali intollerabili o richiedono aumenti di dosaggio che potrebbero portare a effetti collaterali”
Cannabis social club chiede che l’utilizzo della cannabis per scopi medici sia aggiornato, e vengano integrate le seguenti patologie: ADHD, Epilessia, Morbo di Parkinson, Demenza e malattia di Alzheimer, Mal di testa e emicrania a grappolo
L’associazione chiede infine “al futuro rappresentante politico del settore sanitario altoatesino viene chiesto di creare un centro di consulenza sulla cannabis che promuova in modo efficiente e tempestivo l'uso della cannabis per scopi medici”.
L'evento è stato patrocinato dal Presidente Arno Kompatscher. Direttrice scientifica era Kirsten Müller-Vahl, neurologa e psichiatra, direttrice della clinica di psichiatria, psichiatria sociale e psicoterapia dell’Università di Hannover.
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