Al mercato comprò

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“Un posto così può stare benissimo a Parigi o New York”. Non trattiene l’entusiasmo un po’ sopra le righe Umberto Montano, fondatore e presidente del “Mercato Centrale”, lo spazio di ristorazione che sbarcherà a ottobre nel centro commerciale Waltherpark di Bolzano dopo aver aperto nel 2014 a Firenze, e poi a Roma, Torino, Milano e Melbourne. Non sarà “Eataly” di Oscar Farinetti ad aprire i battenti nel contestato mall del “Piano di riqualificazione urbanistica” (PRU) di via Alto Adige, come promise un decennio fa l’iniziatore René Benko, bensì una sua versione più modesta – per quanto in linea con le tendenze della foodification: il cosiddetto “foodmarket” sarà di 4500 metri quadrati, con 23 attività (di cui sette sudtirolesi), duecento addetti, una capienza di mille persone e ben trecento posti a sedere.
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“Ma il Waltherpark non lo chiamerei centro commerciale”, sottolinea Montano, lucano d’origine ma fiorentino d’adozione, “è un quartiere” aggiunge subito la neo-direttrice del Mercato Centrale di Bolzano ed ex consigliera provinciale SVP Jasmin Ladurner. “È una questione di seduzione” prosegue Montano, “è stato Heinz Peter Hager (già presidente del Waltherpark sino all’inchiesta Romeo, ndr) a generare un’attenzione verso questa meraviglia ora sotto gli occhi di tutti e sempre più concreta, e m’ha convinto che Bolzano potesse avere qualcosa di rivoluzionario. Siamo felici di questa scommessa.
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Bottegai anziché artigiani
“Le chiameremo botteghe curate, perché le norme della Provincia di Bolzano non ci consentono di chiamarle attività artigianali, come altrove”, aggiunge con malcelato rammarico per questa sottrazione terminologica.
Se il centro commerciale sarà aperto dalle 9:30 alle 19:30, “Mercato Centrale avrà aperture diversificate fino a mezzanotte”, spiega Montano. L’investimento su Bolzano è di 15 milioni di euro, “il valore medio di ogni nostra apertura, coperto interamente da Mercato centrale: alle attività non chiediamo nulla all'inizio”. Successivamente viene chiesto un valore sulla base del fatturato, “pari al 25% del totale”.
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Le attività di MercatoCentrale
Tra le attività si passa dal tartufo di Cristiano Savini – storico componente del progetto Mercato centrale – alla pasticceria sudtirolese Acherer, dai takoyaki di Alessandro Chen al pastrami della star tv Joe Bastianich, dalla pescheria-bistrot Pedol a Davide Longoni con pane e dolci, sino alla pasta di Egidio Michelis, la pizzeria di Valeria Picone, Tom Wohlgemuth con “superfood”, Denis Rodriguez con prodotti di carne, Elmar Pardeller con specialità altoatesine, la famiglia Braga coi piatti vegetariani, specialità dolciarie napoletane di Gaetano Sessa e la nuova gestione del ristorante Anita di Bolzano.
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Accompagnato da Ladurner e dal presidente di WaltherPark, Thibault Chavanat, il patron Montano scorta i giornalisti all’interno del cantiere, apparentemente ancora lontano dall’essere terminato, nonostante l’inaugurazione sia fissata per il 16 ottobre. “Al Waltherpark ci lavorano 900 operai notte e giorno”, rassicura guardando Chavanat. Ed elenca altri tasselli della “magnificenza”, come definisce la sua creatura con uno storytelling alla Farinetti: “Sarà l'unico Mercato ad avere due palchi, per presentazioni di libri, per connettersi coi protagonisti del territorio” ma “veri protagonisti sono gli artigiani del posto (su suggerimento corregge poi in “bottegai”, ndr) semplici, senza grandi sofisticazioni, con materie prime non molto trasformate. Un piacere immediato senza fronzoli”. Dominerà la scena una caffetteria e la terrazza visibile dalla stazione e con vista sul Catinaccio, “una nuova piazza per vivere il mercato come parte della città”: “Alcune attività potrebbero chiudere ed aprirne altre, ci sarà un’intercambiabilità”, precisa Montano, citando prodotti come lo “Schlutzlbrot” (sic): “Il mio punto debole è il tedesco”.
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E gli ingressi? Bolzano non è certo Milano. “A Firenze abbiamo 3 milioni e 800mila ingressi, qui serve un piano economico – spiega Montano a SALTO – ma nonostante proporzioni diverse i numeri di Bolzano non sono da sottovalutare, per l’importanza del progetto nuovo per la città, la qualità della vita che porta le persone a uscire molto, a conoscere, a integrarsi con le novità. Faremo quel tanto che basta, conto su un milione e mezzo di ingressi”. In quella che fu via Perathoner e ora è l’indefinito spazio tra parco e la futura piazza Alto Adige, viene offerto a giornalisti e collaboratori un buffet fatto di carbonare, panettoni e tartare. A omaggiare l’ospite toscano arriva anche Heinz Peter Hager, tornato a vestire i panni del padrone di casa. Il sole splende, lo spumante scorre, sorrisi e strette di mano si sprecano: Bolzano è pronta a consumare.
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Die von der IDM mit viel STEUER-GELD, zum makaberen GUCKEN durch die Glasscheiben auf den ÖTZI angelockten ...???, werden auch den Walther-Park fluten + die Geld...? der Museums-Straße entlasten.
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Che paragoni, che grandeur, la Ladurner piazzata con un sorriso che quasi si stacca la scatola cranica…
Blaterare, infinocchiare, lavorare, consumare, io preferisco evitare.
Vogliamo disattivare i filtri idealizzanti che ormai abbiamo installato nei cervelli e aprire gli occhi?
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Ah, dimenticavo: sicuramente una delle prime cosa a cui avranno pensato è quella di donare avanzi e surplus alle associazioni per i bisognosi, gell?
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4,5 euro/ h fürs Luxusparken.
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