“Una soluzione sbagliata”
Dopo l’incidente capitato ieri (10 ottobre) a una ciclista investita da un tir in corso Libertà a Bolzano, il Comune ha deciso di correre ai ripari vietando il transito dei mezzi pesanti in città al mattino. Il sindaco Renzo Caramaschi, considerata appunto la necessità di provvedere a misure che possano favorire una maggiore sicurezza stradale, ha disposto con apposita ordinanza che sarà firmata e dunque entrerà in vigore a partire da lunedì 14 ottobre, l’istituzione del divieto di transito ai mezzi pesanti (oltre 7,5 t.) e autoarticolati nel centro abitato di Bolzano (ad eccezione della zona produttiva Bolzano sud e dei Piani) dalle ore 7.00 alle ore 9.00, quindi nella fascia oraria di maggior spostamento anche a piedi e in bicicletta per recarsi a scuola e al lavoro.
La soluzione dell’amministrazione comunale non piace però all’Unione degli Artigiani e delle Piccole e Medie imprese (CNA-SHV) che si dice comunque “vicina alla donna che, ieri mattina, mentre viaggiava in bicicletta, è rimasta gravemente ferita in un incidente con un camion per il trasporto legname all’incrocio tra Corso Italia e Corso Libertà a Bolzano. Allo stesso tempo, però, ritiene che non si possano scaricare sic et simpliciter responsabilità e soluzioni sul mondo economico”, si legge in una nota dell'associazione. “La prospettata ordinanza di chiusura al traffico dei mezzi pesanti lungo le vie cittadine, compresi quelli che arrivano o sono diretti verso la Val Sarentino, nell’unico percorso possibile che comprende via Cadorna, corso Libertà, Corso Italia e via Roma, va nella direzione sbagliata – dice Claudio Corrarati, presidente di CNA-SHV – perché penalizza l’economia e non garantisce il verificarsi di analoghi o anche peggiori incidenti in ore considerate di minor traffico”.
Corrarati fa presente che attualmente la città è piena di cantieri, “alcuni dei quali sono in ritardo di esecuzione e potrebbero anche essere chiusi in attesa delle rifiniture. In futuro, con le attese grandi opere che sono in fase di progettazione, probabilmente ci saranno ancora più disagi. Crediamo sia necessario un più efficace coordinamento dei cantieri, pubblici e privati, che insistono sul territorio cittadino. Inoltre sono necessari più controlli da parte della Polizia municipale e dei volontari agli incroci ritenuti pericolosi. Da non trascurare - conclude il numero di CNA - la sensibilizzazione dei cittadini affinché i pedoni stiano sui marciapiedi e non attraversino la strada fuori dalle strisce e i ciclisti usino le ciclabili anziché le strade. L’obiettivo è la miglior convivenza possibile tra i cittadini e gli operatori economici, compresi i grandi mezzi da e per la Val Sarentino per i quali, in attesa della realizzazione della galleria di Monte Tondo per la quale serviranno almeno 7 anni, non esistono percorsi alternativi”.
Da più di 20 anni in quel
Da più di 20 anni in quel semaforo i pedoni si trovano faccia a faccia con chi svolta a destra (che e' la direzione principale). O meglio: non mi meraviglio che sia successo qualcosa anche se non conosco la dinamica dell' incidente.
Idem dicasi per l'incrocio Corso Italia/Via Cesare Battisti dove i bus Sasa in entrambi le direzioni (centro e periferia) si trovano il verde dei pedoni e dei ciclisti con conseguente pericolo per quest' ultimi e rallentamento e ritardi del Tpl.
Ma in comune non ci ha mai pensati di introdurre un onda verde separata per i bus che devono svoltare a 90 gradi (stessa cosa il sabato all' incrocio oggetto dell' articolo) e il verde separato per i pedoni/ciclisti. Tecnicamente e' di facile realizzazione, basterebbe pensarci.