Politica | Laives

“Voi da che parte state?”

Tensione fra il sindaco Bianchi e i Verdi sul taser. Il primo cittadino: “Tra guardie e ladri so cosa scegliere”. Tomasi: “Banalizzazione per il gusto del conflitto”.
Taser
Foto: upi

Tiene banco da diversi giorni a Laives il tema del taser dopo l’approvazione del nuovo regolamento di polizia locale che prevede la possibilità di dotare gli agenti della pistola elettrica in casi di emergenza. Il taser, voluto da Matteo Salvini quando era a capo del ministero dell’Interno, è classificato come “arma di persuasione non letale” (ma non è proprio così) ed è in grado di sparare due dardi che, con una scarica elettrica, possono immobilizzare l’obiettivo. Il comandante della polizia muncipale Roland Pichler e il sindaco di Christian Bianchi dalle pagine dell’Alto Adige avevano tuttavia specificato che “l’inserimento nel regolamento del taser è stato fatto per non dover rivedere tutto e trovarci impreparati se cambiasse la normativa”, ciò non vuol dire dunque che le pistole saranno necessariamente acquistate visto che, per inciso, stando al decreto sicurezza, sono i Comuni con più di 100mila abitanti che potranno dotare la polizia locale con “armi comuni a impulso elettrico” e Laives di residenti ne ha 18mila.

 

 

Un dato che tuttavia non ha ostacolato il sorgere della polemica. “Guardie o ladri: da che parte state voi cittadini? - domanda Bianchi -. Come spesso capita, quando si parla di sicurezza, la sinistra protegge sempre i ladri, noi le guardie. Incredibile sentir dire da qualche consigliere che il taser è uno strumento di tortura. Per me, e per la maggioranza di Laives, è invece una delle dotazioni che può permettere alla polizia di fermare persone violente, evitando di essere aggrediti, come spesso abbiamo visto. Tra le guardie e i ladri io non ho mai dubbi da che parte stare”. 

Chiedere di scegliere su che posizione stare significa banalizzare la discussione, dicono i Verdi di Laives attraverso il co-portavoce Andrea Tomasi. “Una banalizzazione attuata con un fine ben preciso che è quello di creare una contrapposizione violenta su un ‘non tema’. Difatti nessuno si esprimerebbe mai dalla parte dei ladri. Non essendo soddisfatto passa poi a screditare l’avversario: ‘la sinistra protegge sempre i ladri’. Ma non si ferma nemmeno a questo e ritiene di voler indirizzare la sua violenza verso delle persone fisiche, verso i consiglieri Dario Volani e Giorgio Zanvettor ‘colpevoli’ di aver portato all’attenzione del Consiglio le valutazioni da parte delle Nazioni Unite e della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che avevano giudicato il taser equiparabile a uno strumento di tortura”.

 

 

Per la compagine ambientalista il sindaco è “troppo preso a parlare alla pancia dei propri follower. Una scelta comunicativa chiara che elimina qualsiasi possibilità di confronto e di riflessione che abbiano come unico fine il miglioramento della nostra comunità. La ricerca invece è solo quella di una sterile contrapposizione violenta tra un ‘noi’ e un ‘loro’ funzionale solamente ai fini elettorali, al mantenimento di un potere fine a se stesso. Non più tardi della scorsa settimana il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sottolineato con forza come in una stagione di arroccamento individualistico sia più che mani necessario un richiamo al senso di responsabilità e al destino comune. Per il Presidente ogni coscienza è chiamata a fare una scelta chiara fra intolleranza e solidarietà. Le sue parole sono forti, non sono passibili di fraintendimenti e vanno ascoltate con attenzione. In questo caso sì - conclude Tomasi - la domanda esce chiara e limpida: Voi da che parte state?”.