Scambio di territori
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Catchword è una rubrica di parole per guardare dietro (o sotto) alle parole. Ogni due settimane Francesco Palermo parte da una parola chiave (catchword, appunto) per spiegare in modo conciso il concetto (o l’inganno) che le sta dietro. Da leggere o da ascoltare in formato podcast.
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La catchword che secondo molti dovrebbe concludere la tragedia ucraina è “scambio di territori”. Tutte le dichiarazioni diplomatiche ci girano intorno, specie dopo il vertice estivo in Alaska tra Trump e Putin: due che ogni tanto fingono di litigare ma hanno in comune l’obiettivo di abbattere l’ordine mondiale fondato sul multilateralismo. “Scambio di territori” suona quasi civile: io do qualcosa a te, tu dai qualcosa a me. Sembra un accordo tra gentiluomini.
Un momento: ma l’Ucraina, esattamente, che cosa avrebbe da dare in cambio dell’amputazione del 20 per cento del suo territorio? A seconda delle versioni, o accettare il congelamento dell’attuale linea del fronte (cioè attribuire alla Russia circa il 90 per cento del Donbass), o cedere del tutto il Donbass, ex area industriale a maggioranza russofona, in cambio del ritiro della Russia da altre aree parzialmente occupate. Non è proprio uno scambio. Più o meno significa “tu mi dai ciò che mi sto prendendo illegalmente e io ti lascio quello che non sono ancora riuscito a portarmi via”. Trump, col suo sofisticato linguaggio, l’ha spiegata così: “Ci sarà uno scambio di terre. Roba buona, non roba cattiva. E anche un po’ di roba non buona per entrambi”. Vabbè.
“Scambio di territori”: a forza di ripeterlo, qualcuno finirà per crederci. O peggio, per abituarsi.
Che l’Ucraina dovesse perdere un pezzo di sé lo si sapeva da tempo. Con la rivoluzione europeista di Maidan e la presa del potere da parte di una classe dirigente nazionalista (come peraltro sta avvenendo in quasi tutta Europa), è stato subito chiaro alla stessa nuova dirigenza ucraina che la possibilità di entrare in Europa passava per l’amputazione del sudest: russofono, filorusso, poco europeo e soprattutto un fardello economico insostenibile. Ma tra il mettere in conto un sacrificio e subirlo con i carri armati cambia parecchio. Al di là delle terribili conseguenze per la popolazione non filorussa delle zone interessate, che deve scegliere tra assimilazione e fuga, c’è anche la Costituzione, che prevede l’obbligo di difendere l’integrità territoriale dell’Ucraina: un presidente che cede territori rischia il carcere.
In realtà, nessuno crede più che il Donbass tornerà ucraino, né lo vorrebbe buona parte della popolazione interessata. L’unica possibilità realistica, per quanto ipocrita (pardon, pragmatica) è congelare il conflitto e dimenticarsene col tempo, come avviene in altri territori post-sovietici (Abkhazia, Transnistria, il Nagorno-Karabakh fino all’anno scorso…), rendendo di fatto il Donbass un protettorato russo. Perché per Zelensky è impossibile riconoscerne l’annessione alla Federazione russa, operata con la forza, mentre per Putin è essenziale ottenere il riconoscimento internazionale. Intanto si vende l’idea, lo slogan, la formula magica, la catchword. “Scambio di territori”: a forza di ripeterlo, qualcuno finirà per crederci. O peggio, per abituarsi.
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In risposta a Der sogenannte "Golden… di Ludwig Thoma
Dass in der Ukraine…
Dass in der Ukraine Korruption herrscht ist nichts neues.
In einem Land im Kriegszustand werden wohl andere Probleme Priorität haben.
Die Europäer haben sich jetzt entschieden die SelenskyjRegierung auf Druck zu setzen, anscheinend wollen sie einen Machtwechsel provozieren.
In risposta a Dass in der Ukraine… di Evelin Grenier
Dann erklaeren sie das den…
Dann erklaeren sie das den ukrainischen Kaempfer im Schuetzengraben, ohne Munition und Verpflegung
In risposta a Der sogenannte "Golden… di Ludwig Thoma
Der Golden Toilet Skandal*…
Der Golden Toilet Skandal* ist nur die Spitze des Eisberges! Es wurden schon US Waffen die eigentlich in der Ukraine sein sollten, in Afrika gefunden (illeg. Waffenhandel). Und über der Korruption der ukrainische Politiker hat mir schon eine badante vor 2 Jahren erzählt! "Voi mandate i soldi, i nostri figli muoiono per niente e i politici si comprano le ville in giro per il mondo. E i figli dei politici sono al sicuro all'estero."
Aber wie immer, ihr könnt gerne an den schönen Märchen in den "Qualitätsmedien" glauben...
* A propo, Frau vdL sucht weitere 70(?) Milliarden für Kiev. Die Waschbecken und Bidet müssten auch aus Gold sein, denn sonst passt's einfach nicht.
In risposta a Der Golden Toilet Skandal*… di Christian I
richtig: das Problem in der…
richtig: das Problem in der Ukraine ist eine goldverzierte Toilette - und nicht der russische Angriffskrieg!
Sie haben das nun wiederholt richtig erfasst!
Weiter so!
In risposta a Der Golden Toilet Skandal*… di Christian I
Und meint ihr wirklich…
Und meint ihr wirklich Zelensky, Brüssel und Washington haben nichts davon gewusst??
Wie meine Chefin immer sagte: una mano lava l'altra e insieme lavano la faccia! Hauptsache dass alle was abkassieren können!
In risposta a Be pero con tutti i soldi… di franz
Signor Franz, la guerra in…
Signor Franz,
la guerra in Ucraina costa agli europei meno degli investimenti necessari nella cosiddetta futura difesa comune.
Lei di questo ne è consapevole, si?
Siccome oltrettutto nessuno di noi brucia dal desiderio di arruolarsi nell'esercito comune, i vertici europei preferiscono tenere la Russia impegnata con l'Ucraina.
Per quanto cinico non possa sembrare.
Putin aspetta da Trump un regalo. Se Trump non glielo da, lui continua con la guerra.
In risposta a E si, e più mortale essere… di Evelin Grenier
"Gli USA non si sentono in…
"Gli USA non si sentono in competizione con la Russia".... Battuta fantastica!! Ci sono delle belle interviste ad un Biden ancora giovanile (anni 90) dove con un sorriso quasi "satanico" spiega candidamente che se gli USA vogliono mantenere il controllo a livello globale devono indebolire la Russia....Quale miglior occasione che immischiarsi nella politica ucraina... con tanto di un bel "F**k you Europe!", dedicato a tutti quelli che ancora credono nella bontà degli USA!!
In risposta a "Gli USA non si sentono in… di Christian I
Io non credo assolutamente…
Io non credo assolutamente nella bontà di nessuno.
Credo solo che ogni soggetto/stato abbia i suoi interessi.
La vera competizione è tra gli Usa e la Cina. Perché sono forti sia dal punto di vista tecnologico, che economico oltre a quello militare.
La Russia dal punto di vista tecnologico ed economico è su tutt'altro piano (inferiore).
Pertanto non può essere in reale competizione con gli Usa e la Cina.
Diciamo così se gli usa e la cina giocano in serie A, la Russia gioca in serie B o C, ma è convinta che facendo la guerra possa salire di livello.
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