Cronaca | la strage

Il figlio del killer morì a Sesto

L'autore della strage di Fidene perse il ragazzzo 14enne sulla pista da slitta della Croda Rossa nel 2012. Si rivolgeva con lettere e mail alla stampa locale.
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Foto: fidene

Si chiama Claudio Campiti l’uomo di 57 anni che di prima mattina ha sottratto una pistola a un poligono di tiro fuori Roma e ha compiuto una strage a Fidene con tre donne morte e quattro feriti, di cui uno in condizioni gravissime. Le vittime sono Sabina Sperandio, Elisabetta Silenzi e Nicoletta Golisano.

Claudio Campiti, riferisce l’Ansa, è il padre di Romano, il 14enne morto sulla pista da slittino della Croda Rossa, a Sesto Pusteria, nel 2012. L'uomo è sempre stato presente durante tutto l'iter giudiziario, era profondamente convinto che la pista fosse pericolosa e doveva essere off limits per un ragazzo senza alcuna esperienza di slitta. Nel 2017 la Corte d'Appello di Bolzano confermò la sentenza di primo grado, condannando quindi a un anno e tre mesi di reclusione, il maestro di sci Alessio Talamini, il direttore del centro sciistico di Sesto-Croda Mark Winkler e l'addetto alla sicurezza Rudolf Egarter. Il tribunale di Bolzano, in precedenza, aveva fissato un risarcimento di 240.000 euro per la famiglia. Spesso Campiti si rivolgeva con lettere e mail alla stampa locale per riportare l'attenzione sul caso di suo figlio oppure per intervenire in occasione di incidenti simili. "Non vorrei cadere nel banale ma è così: mi alzo la mattina e c'è Romano; vado a letto la sera e c'è di nuovo lui", confessò Claudio Campiti nel 2016 al quotidiano Alto Adige. "Può sembrare assurdo - proseguì - ma oggi mio figlio è più presente nella mia vita di prima. Penso a quello che avrebbe potuto fare, se - dopo quel tragico incidente - non fosse diventato un ricordo". Voleva dar vita ad una Fondazione intitolata a Romano, raccontò anche in quell'intervista, conclude l'Ansa.