La nuova creazione di Delbono, artista visionario e lirico e apprezzato in tutto il mondo, è coprodotta dal Teatro Stabile

Dopo i sold out delle recite di Toni Servillo della scorsa settimana, la stagione del Teatro Stabile al Comunale di Bolzano presenta “Il risveglio”, il nuovo spettacolo di Pippo Delbono in scena da giovedì 12 a domenica 15 dicembre (gio. h. 20.30 ; ven. sab. h. 19.00 ; dom. h. 16.00). Artista apprezzato a livello internazionale per le sue creazioni capaci di mescolare emozione, autobiografia e storia e di creare un teatro lirico e visionario, Delbono interpreta ”Il risveglio” assieme alla sua compagnia composta da Dolly Albertin, Margherita Clemente, Ilaria Distante, Mario Intruglio, Nelson Lariccia, Gianni Parenti, Pepe Robledo, Grazia Spinella e con il musicista Giovanni Ricciardi al violoncello e agli arrangiamenti. Il disegno luci è di Orlando Bolognesi, il suono di Pietro Tirella mentre i costumi sono di Elena Giampaoli e la produzione, come di consueto, è internazionale e vede la collaborazione tra Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Metastasio di Prato, Théâtre de Liège (Belgio), Sibiu International Theatre Festival/Teatrul Național “Radu Stanca” Sibiu (Romania), Teatrul Național “Mihai Eminescu” Timisoara (Romania), Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, TPE - Teatro Piemonte Europa/Festival delle Colline Torinesi e Théâtre Gymnase-Bernardines Marseille (Francia).

Tutto il teatro di Pippo Delbono nasce dalla musica e segue la partitura di un ritmo interiore. Il suo stile di composizione, ancora una volta, è musicale. Note che suonano lamenti di amore e tenerezza trascinano gli attori della Compagnia in una danza, un rito sacro.

C’è un addormentamento all’origine de “Il risveglio”. Individuale e collettivo. Quello dell’uomo che alla fine di Amore – il precedente spettacolo di Pippo Delbono – andava a sdraiarsi sotto l’albero secco che d’improvviso si era coperto di fiori. E l’uomo restava lì, assopito in quel sonno che ci ha lasciati spaventati e silenziosi. Da cui ora sente la necessità di risvegliarsi, scontando la possibilità di trovarsi di fronte a una realtà ancora peggiore di quella di prima. “Il risveglio” parte da un’esperienza personale per rovesciarsi in un sentimento di perdita che riguarda tanti. Per invocare la rinascita ci sono le sue parole, i suoi racconti, la sua vita e le poesie che va scrivendo da qualche tempo. Queste parole gli consentono di dire una verità nuova, di raccontarsi nelle proprie debolezze, paure, speranze. E tuttavia non è più solo una questione personale. “Il risveglio” è uno spettacolo sulle tante cadute e i tanti risvegli, dedicato a tutti coloro che si sono addormentati e si sono poi risvegliati. E anche a chi non si è ancora risvegliato.