Peter, Laura: la passeggiata poi il buio
Anche nella giornata di lunedì 11 gennaio le ricerche fluviali - nell’Isarco a nord di Bolzano e nell’Adige fino in Trentino, alla “chiusa” di Mori dove una diga sbarra il passaggio a qualsiasi oggetto, o corpo, nell’acqua di una certa dimensione - non hanno dato esito. Le forze dell’ordine e della protezione civile non si sono risparmiate. Carabinieri, vigili del fuoco professionisti e volontari delle due province, operatori del soccorso alpino, finanzieri, con l’aiuto di droni, persino di un ecoscandaglio fatto arrivare da Venezia, e dell’elicottero dell’esercito, hanno cercato in acqua e sulle rive. Ma invano. Resta dunque buio fitto sulla sorte toccata ai coniugi Peter Neumair, 63 anni, e Laura Perselli, 68, ex insegnanti, conosciuti in città, scomparsi a Bolzano la sera di lunedì 4 gennaio, più di una settimana fa. La caduta accidentale durante una passeggiata serale in coppia lungo il Talvera è la prima ipotesi approfondita dai militari dell’Arma. Ma non si esclude nessun altro scenario.
Laura e Peter
Entrambi insegnanti in pensione, Peter e Laura formano una coppia nota a Bolzano. Residenti in via Castel Roncolo, due figli, Benno che fa l’istruttore di fitness e Madè, laureata in medicina e ora specializzanda in ortopedia a Monaco, i parenti ai media li hanno descritti come “uniti, felicissimi e molto sereni”. Il punto è che da lunedì 4 sembrano spariti nel nulla, in seguito a quella che dalla prima ricostruzione in base ai racconti sarebbe stata una passeggiata, attività peraltro abituale e amata dalla coppia. Due passi, effettuati a quanto sembra in orario serale, nel dopocena, presumibilmente tra il Talvera e Ponte Roma, che potrebbero essere stati fatali, ma su cui è buio fitto anche riguardo al luogo esatto di un’eventuale disgrazia. L’ipotesi è che una caduta accidentale, il tentativo di uno dei coniugi di salvare l’altro, il freddo abbiano agito insieme realizzando una trappola per Laura e Peter. Ma vediamo prima come si è arrivati a questo scenario.
La scomparsa
Martedì 6 gennaio, giorno dell’Epifania, diviene di dominio pubblico la scomparsa della coppia denunciata una ventina di ore dopo, attorno a martedì 5 gennaio, dal figlio trentenne che vive con loro. Lunedì pomeriggio, riporta l’Ansa, tornando da una passeggiata con il cane, il giovane non li ha più trovati a casa. Ad allarmarsi è stata anche Madè, che come racconta il quotidiano Alto Adige già dalla sera della scomparsa aveva avvisato i parenti perché non riceveva risposta dai genitori su whatsapp, un atteggiamento insolito secondo la figlia che aveva contatti giornalieri con la madre.
Dalla notizia di scomparsa partono accertamenti e ricerche. La loro auto risulta nei pressi della casa e i cellulari spenti. Le perlustrazioni coinvolgono l’Isarco e i pendii del Renon, senza dare risultati.
Il giorno seguente, giovedì 7 gennaio, si prosegue con l’ausilio dei cani molecolari che partono dall’abitazione. Si guarda anche lungo il Talvera e si ricontrolla l’Isarco. L’ultimo accesso a whatsapp da parte di Laura risale alle 18.46 dalla cella di Ponte Roma, riporta sempre l’Ansa, ma non significa che la donna fosse nelle esatte vicinanze. Intanto proseguono le attività d’indagine i carabinieri del reparto operativo provinciale, con i colleghi delle stazioni limitrofe al capoluogo e del nucleo investigativo. Vengono sentiti i vicini di casa, i potenziali testimoni, setacciate le telecamere dal quartiere residenziale fino ai luoghi dove potrebbero essere passati i due.
Venerdì 8 gennaio lo spettro delle ricerche che via via si è ampliato, con la partecipazione dei vigili del fuoco volontari e professionisti, operatori fluviali della protezione civile, operatori del soccorso alpino, permette di rinvenire un paio di scarpe e uno zaino vicino al depuratore a sud della città. Ma gli inquirenti sono scettici. Nel frattempo in Procura è stato aperto un fascicolo d’inchiesta per scomparsa di cui è titolare la pm Federica Iovene, che si avvale dei militari dell’Arma per gli accertamenti.
Le ricerche si estendono all’Adige, nel tratto altoatesino, in Bassa Atesina, e in quello trentino fino alla diga di Mori che secondo gli esperti è considerato un limite per una potenziale disgrazia di questo tipo. All’indagine e alle perlustrazioni complessive partecipano un centinaio di carabinieri e altri duecento operatori di altri corpi. “L’impegno dei vigili del fuoco e di tutti gli operatori coinvolti è eccezionale, li vogliamo trovare” precisa a salto.bz Alessandro Coassin, tenente colonnello dell’Arma e comandante del reparto operativo altoatesino.
Sempre ieri, le perlustrazioni hanno guardato anche a nord di Bolzano, lungo l’Isarco nei pressi di Trens, con i vigili del fuoco volontari di Trens, Mules, l’elisoccorso e il soccorso acquatico.
Il mistero da chiarire
Quali elementi hanno in mano agli inquirenti per rompere l’alone di mistero dietro alla scomparsa, posto che le ricerche finora non hanno dato esito? La caduta accidentale, la disgrazia complice il freddo degli ultimi giorni formano la prima ipotesi approfondita. Ma i carabinieri non escludono nulla, l’aggressione, la rapina o altro e tutti gli interessati, compreso i familiari, sono stati sentiti. La passeggiata è collocata temporalmente nel dopocena. Sul luogo esatto della potenziale caduta in acqua però c’è buio fitto. Ancora, dalle decine di telecamere setacciate dai militari non è emerso nulla - almeno è quanto risulta finora. Inoltre, la casa di via Castel Roncolo risulta in ordine. Nessun segno che faccia pensare ad un atto violento nell’abitazione, in altre parole. Valutati anche gli accertamenti bancari sul patrimonio della coppia, per capire chi potrebbe avere avuto un potenziale interesse alla scomparsa.
Domani, mercoledì 13 gennaio, la vicenda dovrebbe essere trattata dal programma Chi l’ha visto su Raitre, che è venuta con una troupe in città.