"Liquidità in forte crescita"
La presentazione dei risultati d’esercizio 2021 è una conferma della bontà del percorso intrapreso un anno fa con il riassetto societario della popolare altoatesina. Le passate difficoltà legate alla perdita di valore delle azioni di quella che è la prima banca in regione per numero di clienti, sembrano ormai un brutto ricordo, anche se alcuni strascichi potrebbero ancora manifestarsi. In data 17 gennaio 2022 ha infatti preso il via il maxi reclamo anche per il 4° gruppo di azionisti di BPAA. Ora Volksbank vanta un patrimonio netto che sale a 816 milioni di Euro, 16,9 euro per azione. La banca conferma l’intenzione di tornare a distribuire valore ai propri azionisti. Guardando ai numeri, il Piano Industriale della banca “Sustainable 2023”, che dal 2020 rivede a fondo l’impianto organizzativo di Volksbank, sembra comunque funzionare. Tuttavia, lo scenario all’orizzonte è in continua evoluzione e la banca mostra cautela sui prossimi passi a venire.
La sfida che Volksbank dovrà affrontare è mantenere ferma la barra
Ad aprire la conferenza di presentazione dei risultati preliminari 2021 è stato il Presidente in carica Lukas Ladurner, che ha parlato di un piccolo ma importante traguardo nel riassetto aziendale. Il risultato del 2021 è così paragonato ai primi chilometri di una maratona. Ladurner ha sottolineato come grazie ai buoni risultati di quest’anno si possa finalmente considerare chiusa la fase di riassetto della banca per aprire una nuova fase di continuità. La sfida che Volksbank dovrà affrontare è mantenere ferma la barra. Come più volte ripetuto in conferenza, l’utile netto di oltre 70 milioni di Euro (+337%) è stato reso possibile anche grazie a elementi di straordinarietà. Tra questi, la riduzione del cuneo fiscale derivante dalle agevolazioni a sostegno delle imprese italiane a cui hanno avuto accesso, tra le altre, anche le banche. Inoltre, la gestione attiva dei portafogli di tesoreria ha dato un contributo significativo. L’anno appena trascorso, tutto sommato positivo per i mercati finanziari, ha aiutato il riassesto dell’istituto bancario. Tuttavia, è bene ricordare che tali effetti rimangono delle soluzioni una tantum. Ad esempio, non è detto che l’anno venturo l’andamento del mercato possa essere così favorevole come nel 2021. Soprattutto, in uno scenario macroeconomico non ben definito come quello che si sta aprendo davanti ai nostri occhi. Relativamente al bonus fiscale del 110%, Volksbank ha sottolineato di adottare politiche molto prudenziali così da proteggersi contro le frodi avvenute attorno a queste agevolazioni.
I ricavi sono cresciuti oltre il 5% e così anche le commissioni che aumentano dell’’11%. La tesoreria offre un importante contributo in questo risultato e la banca sfrutta questo momento per consolidarsi
Il nuovo Consiglio di Amministrazione, entrato in carica a inizio triennio 2020-2022, ereditava un ROE già debole, tenuto basso dall’impatto della crisi Covid-19. Oggi il capitale conferito all'azienda dai soci ha una resa del 9%. Altre metriche a supporto della ripresa di Volksbank sono il Cost-Income-Ratio e il CET1 phased -in. Il primo è il rapporto tra costi operativi e margine che la banca è in grado di generare, e scende dal 60,2% al 52,1% nel 2021. Il secondo, rappresenta un coefficiente patrimoniale primario, una misura quindi della solidità della banca e sale dal 12,7% del 2019 al 15,7% di fine 2021.
"I ricavi sono cresciuti - ha spiegato il direttore Generale Alberto Naef - oltre il 5% e così anche le commissioni che aumentano dell’’11%. La tesoreria offre un importante contributo in questo risultato e la banca sfrutta questo momento per consolidarsi". Naef presenta la crescita a doppia cifra delle commissioni come sintomo della migliorata capacità di Volksbank a creare valore aggiunto nei servizi offerti.
Le commissioni e l’utile netto realizzato da Volksbank sono i più alti nella storia dell’istituto. Un ulteriore segnale di ripresa è quello dell’esposizione verso i crediti deteriorati. Come da Piano Industriale, un proposito della ristrutturazione è aumentare la qualità degli asset abbassando il costo di rischio. Operazione di derisking messa in atto anche dalla concorrente Sparkasse. In tal modo si punta a riqualificare le esposizioni a crediti in sofferenza (Non Permorming Loans) ancora presenti nel bilancio della banca altoatesina. L’NPL ratio netto, cioè quanto incidono questi crediti deteriorati sulla solidità della banca, scende in un anno dal 2,9% al 2,7%. Pur non essendo una caduta vertiginosa mostra un segnale positivo per la Popolare.
Nel 2021 è anche la raccolta ad aumentare, registrando una crescita di 2 miliardi nei volumi. Il boost dei prodotti a livello commerciale è infatti una delle linee guida chiave presenti all’interno del Piano Industriale. Come Salto.bz, chiediamo al Direttore Generale se, secondo lui, la situazione attuale caratterizzata da spinta inflazionistica e crisi energetica potrà mettere a dura prova l’impegno della banca in questa direzione.
A differenza di quanto previsto inizialmente, la sacca di liquidità creatasi post pandemia persiste e non è solo transitoria
Naef scherza ricordando che non ha la palla di cristallo e nessuno è in grado di prevedere il futuro. Un tentativo, forse, di sdrammatizzare alcune preoccupazioni. "A differenza di quanto previsto inizialmente, la sacca di liquidità creatasi post pandemia persiste e non è solo transitoria. Facciamo affidamento sulle doti di risparmiatori degli italiani, con un tasso di risparmio che si aggira attorno al 10%. In aggiunta, le imprese stanno generando una buona redditività aumentando così la loro posizione di liquidità. Da un lato, cresce la raccolta e non gli impieghi, c’è quindi disponibilità di denaro. Quest’ultimo assieme agli altri beni costerà di più nei prossimi mesi. Bisognerà monitorare l’effetto “palla di neve” anche nel mercato per evitare un’ulteriore spinta sull’inflazione. Speriamo inoltre che le politiche energetiche siano in grado di calmierare gli effetti negativi sui bilanci delle famiglie. Tuttavia, come ripetuto dalla BCE, l’Inflazione dovrebbe restare nel perimetro del 2-3 %, il quale risulta essere un parametro sostenibile".
A proposito di sostenibilità, Volksbank la mette sia nel nome che al centro del suo Piano Industriale. In conferenza però viene trattato solo come accenno finale mostrando una valutazione di sostenibilità da parte di S&P Global (secondo criteri ESG) del 66%. Staremo a vedere quali azioni concrete metterà in campo la popolare altoatesina per dare corpo a tale impegno.