Politica | Lavoro

Se i numeri diventano un'opinione.

Descrivere con chiarezza il mercato del lavoro, contribuisce a risolverne i problemi.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

Ma insomma, i nuovi posti di lavoro creati con il jobs act sono 79.000 (come dice il Giverno) o 13 (come dice l’Inps)? La differenza è così grande da determinare due giudizi completamente diversi sulla reale situazione del mercato del lavoro in Italia. Il lavoro è la prima preoccupazione per i cittadini a livello nazionale, ma anche locale. Eppure la “misura” del lavoro, i suoi numeri, le sue caratteristiche e le sue prospettive, vengono comunicati all’opinione pubblica in modo confuso e non raramente in modo strumentale. Manca un’anagrafe chiara ed inequivocabile della realtà, abbondano purtroppo i commenti, più o meno obiettivi, sui successi od insuccessi delle politiche occupazionali. A livello nazionale, Governo ed INPS che si contraddicono, a livello provinciale diversi Enti che si occupano di Statistiche sul Lavoro e che individualmente le commentano: ASTAT (istituto provinciale di statistica), Ripartizione Lavoro della Provincia, Istituto per il Lavoro IPL, Istituto di Ricerca Economica- IRE (Camera di Commercio). Diverse fonti autorevoli, a volte diverse valutazioni con rischio di disorientamento. Poco male, si potrebbe dire, visto il disincanto dell’opinione pubblica ed in particolare di chi un lavoro lo cerca. Ma molto preoccupante, invece, per chi le politiche del lavoro deve deciderle, la Provincia in primo luogo. “Conoscere per amministrare” scriveva Luigi Einaudi. Rendere più efficaci, coordinati ed inconfutabili i dati sulla situazione del lavoro in provincia di Bolzano, è premessa indispensabile per una politica attiva del lavoro. E sarebbe anche una dimostrazione che….,autonomi è meglio!