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Preferisco l'Alto Adige

Dati IPL e Ufficio Tirocini & Placement unibz: 366 gli stage svolti nel 2015 in Provincia. Gran parte degli studenti tirocinanti punta al mercato del lavoro locale.

Sono molti gli studenti altoatesini che si percepiscono come una risorsa all’interno dell’azienda in cui praticano i loro tirocini. Ne è convinto soprattutto chi studia scienze e tecnologie. Alti sono i voti conferiti quest’anno dai ragazzi ai vicini paesi tedescofoni dove è stato svolto lo stage (366 in tutto nel 2015). Secondo un’indagine dei ricercatori dell’IPL Istituto Promozione Lavoratori Heidi Flarer e Werner Pramstrahler in collaborazione con l’Ufficio Tirocini & Placement dell’unibz il 92,1% dei tirocinanti consiglierebbe la propria struttura ospitante, il 58,5% addirittura assolutamente. Nella maggior parte delle aziende  notevole è l’attenzione riservata ai tirocinanti: l’88,7% degli intervistati indica di incontrare spesso il proprio tutor aziendale. Le indicazioni riguardo il clima di lavoro sono mediamente positive. In prima linea viene rimarcata la correttezza del trattamento (6,4 su una scala da 1 a 7), seguito dall’inserimento avvenuto senza problemi (6,1). Gli interessi dei tirocinanti trovano spazio (5,8) e idee proprie vengono considerate (5,9). Raramente gli studenti vengono sovraccaricati o viene loro richiesto di svolgere mansioni oltre le reali capacità. La possibilità di mettere in pratica quanto studiato sembra invece limitata con un voto di 3,6.

Metà dei tirocini in Alto Adige
Quasi tutti gli studenti della Facoltà di Scienze della Formazione, molti anche della Facoltà di Scienze e Tecnologie (74,2%) scelgono l’Alto Adige per i loro stage, mentre gli studenti della Facoltà di Economia scelgono una struttura ospitante altoatesina solo nel 37,6% dei casi. “Ci ha molto sorpreso quanto gli studenti siano attratti dai paesi limitrofi tedescofoni, ma sembra riguardare in particolar modo gli studenti che vengono dal resto d’Italia”, rileva Pramstrahler.

Le priorità nella scelta
Per il 70% degli intervistati l’aspetto più importante è il tipo di attività o il lavoro proposto, seguito dall’azienda o istituzione nella quale si svolgerà. Al terzo posto troviamo il momento più favorevole durante il percorso di studi e, ancora, per 1 studente su 5 è rilevante la vicinanza alla propria residenza. L’eventualità di un compenso è centrale solo per il 6% degli intervistati. L’11% indica tra gli aspetti importanti l’apprendimento di una lingua (generalmente il tedesco) e l’esigenza di fare un’esperienza all’estero. Il 46,9% afferma di aver cercato autonomamente il posto di tirocinio che per molti studenti non è l’unica esperienza lavorativa. 6 giovani su 10 infatti lavorano, specie gli studenti di Scienze della Formazione (70,1%).


Il denaro non conta poi così tanto
il 39,9% degli intervistati ha ricevuto un compenso per il lavoro da tirocinante, in particolare quelli della Facoltà di Informatica (53,3%), mentre ciò non vale per quelli della Facoltà di Scienze della Formazione (20,7%). Dal tirocinio gli studenti si aspettano di conoscere meglio uno specifico settore professionale (6,2 su una scala da 1 a 7), di mettere in pratica quanto studiato (5,5), di instaurare contatti per l’ingresso nel mondo del lavoro (5,4) e di avere una buona esperienza da riportare sul proprio curriculum (5,4). La possibilità di ricevere un compenso si colloca in fondo alla scala di importanza (2,9).

Una porta d’accesso
Per il 17% degli intervistati dal tirocinio  successiva collaborazione con la struttura ospitante, nella maggior parte dei casi sotto forma di lavoro a progetto (15,1%) in particolare nel caso degli studenti della Facoltà di Informatica (33%)”. Anche se non sfocia in una collaborazione immediata, un ulteriore 14,5% rimane in contatto con l’azienda, alcuni per valutare un’offerta lavorativa per la fine degli studi, altri per raccogliere spunti e materiali per la tesi di laurea. Per due terzi (65,7%) degli studenti unibz il tirocinio rimane un’esperienza che non si protrae oltre, in particolar modo nel caso dei tirocini svolti nei paesi limitrofi tedescofoni.

Uno sguardo fuori
Il 36,2% vorrebbe mandare il proprio curriculum anche all’estero, il 57,2% indica l’Italia. Particolarmente attratti dall’estero sono gli studenti della Facoltà di Economia (49,2%) e quelli della Facoltà di Informatica (46,7%); gli studenti di Scienze della Formazione e di Scienze e Tecnologie si orientano invece principalmente al mercato del lavoro locale, mentre gli studenti provenienti da altre regioni italiane puntano all’estero: il 52,7% vuole candidarsi anche fuori dall’Italia, rispetto al 14,6% degli altoatesini.

Alto Adige, meta appetibile
La maggior parte dei tirocinanti (67,3%) vuole orientarsi anche verso il mercato del lavoro locale. Lo stesso vale per un quarto degli studenti provenienti da altre regioni italiane (25%). Al contrario, solo il 5,6% degli studenti altoatesini indica di voler cercare un lavoro nel resto d’Italia.