Società | Ricerca contro il Parkinson

Il ferro, un aiuto contro il Parkinson

Uno studio dell'Eurac pubblicato sulla prestigiosa rivista Plos Science rivela come il ferro sia un valido aiuto contro la malattia delle mani tremanti.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
Carmen Insam mit Schwester Marion 2023
Foto: Screenshot: RAI Ladinia TV (Scenar ert y cultura

01.06.2023)

Al contrario di quanto si pensava fino ad oggi, il ferro non sarebbe un possibile fattore di rischio per i malati di Parkinson, bensì un valido aiuto nel prevenire l'insorgere di questa malattia. L'hanno scoperto i ricercatori del Centro di Biomedicina dell'Eurac, dopo uno studio statistico su 22.000 individui provenienti da Europa e Australia, tra i quali si possono contare 1.300 abitanti della Val Venosta.
Lo studio, iniziato del 2002, ha permesso di individuare i fattori genetici connessi alla produzione di ferro, fino ad ora ritenuti responsabili dell'insorgere della malattia. I ricercatori hanno poi comparato la presenza di questi fattori genetici con quella del Parkinson, e i risultati sono stati a dir poco sorprendenti. Infatti la presenza di ferro nel sangue e il Parkinson sono sì connessi, ma in relazione inversa: il rischio di contrarre la malattia diminuisce quanto più alto è il contenuto di ferro nel sangue.
Irene Pichler, ricercatrice dell'Eurac, conclude così: “Basandoci sul nostro studio non possiamo ancora elaborare delle raccomandazioni. Le prossime ricerche avranno il compito di chiarire esattamente quali meccanismi biologici ci siano dietro e perché elevati valori di ferro possano proteggere dal Parkinson”.

L'articolo è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista Plos Science.