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Misure tampone

Presentate le iniziative per alleviare il disagio al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Bolzano. Ma per il sindacato dei medici ANAAO si tratta di "soluzioni di facciata".
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Foto: Luca Sticcotti

La crisi del reparto di Pronto Soccorso dell’Ospedale di Bolzano è cronica ed quindi è solo con il tempo - e soprattutto con la messa in funzione del nuovo edificio ospedaliero - che potrà essere in qualche modo risolta. Questo in sintesi il punto della situazione fatto stamane dall’assessore provinciale Martha Stocker, il direttore generale dell’Azienda sanitaria Thomas Schael e dai dirigenti amministrativi e sanitari del comprensorio di Bolzano

La conferenza stampa tenutasi presso il San Maurizio in realtà aveva lo scopo di illustrare le misure tampone, fortemente richieste dalla Stocker ai ‘tecnici’ con una deadline fissata al 31 maggio e l’entrata in vigore prevista con il prossimo primo luglio

In sostanza è stato predisposto un pacchetto di interventi che possano portare per quanto possibile a quello che è stato definito “un concreto miglioramento delle condizioni attuali del reperto”. Le misure che verranno adottate riguardano tre distinti aspetti: il personale a disposizione, l’uso degli attuali spazi ed infine la cosiddetta “appropriatezza clinica nei percorsi dei pazienti”. 


Il personale 

Il primo punto ha riguardato la carenza di medici che da tempo colpisce il Pronto Soccorso di Bolzano a causa della nota sentenza del tribunale del lavoro che ha imposto “una rigorosa applicazione in materia di contratti d’opera”. In soldoni: dopo anni in cui l’Azienda Sanitaria è riuscita a tamponare le carenze di personale attraverso il ricorso a medici con la partita IVA, da un momento all’altro questo strumento è risultato non più utilizzabile. Ed è questo il motivo per cui - hanno ricordato i vertici di Azienda Sanitaria e Ospedale - “dei circa 20 posti di medico che sarebbero necessari, ne risultano occupati solo 14.5”. Il responsabile amministrativo dell’ospedale Umberto Tait e il primario del Pronto Soccorso Mario La Guardia hanno però annunciato che con il rientro di due medici dalla malattia e la prevista assunzione di due nuovi medici, con il mese di meglio la situazione da questo punto di vista “dovrebbe senz’altro migliorare”


Gli spazi

I vertici della Sanità altoatesina hanno confermato che la cittadinanza dovrà attendere la fine del 2018 o più verosimilmente la primavera del 2019 per veder trasferito il Pronto Soccorso di Bolzano in nuovi spazi più adeguati, sia per dimensioni che per “l’attivazione di nuovi e più moderni metodi di assistenza”. 
Ma vista questa prospettiva ‘a lungo termine’, sono stati individuati dei correttivi nell’attuale struttura per rendere meno disagevoli le condizioni dei pazienti e l’operatività del personale. Nello specifico è stato riferito che già in questi giorni si stanno ricavando alcuni locali per ampliare il Pronto Soccorso trasferendo in altre sedi l’ambulatorio degli stranieri temporaneamente presenti STP e l’Ufficio di Polizia. In questo modo si potrà offrire uno spazio ulteriore sia ai pazienti in attesa che a quelli in barella sottoposti a cure temporanee. Come richiesto dalla cittadinanza - ha riferito Umberto Tait - già nei giorni scorsi “sono state poi messe a disposizione bottiglie d’acqua a titolo gratuito”. 


L’afflusso improprio di pazienti

Si tratta di problemi - hanno confermato Stocker e Schael - che in realtà riguardano tutta Europa. Ma il direttore generale dell’Azienda Sanitaria - presentando i dati di uno studio appositamente realizzato - ha confermato che in Alto Adige esiste una tendenza a ricorrere al Pronto Soccorso molto superiore rispetto al resto d’Italia. Insomma: con i medici di base (presente il coordinatore Paolo Conci) sarà necessario trovare una via per cercare di invertire questa tendenza. Riportando man mano i reparti di Pronto Soccorso (non solo quello di Bolzano ma anche quelli di tutti gli altri 6 ospedali altoatesini) al loro scopo originario ovvero far fronte a “patologie cliniche che comportano un pericolo di vita e che necessitano effettivamente di trattamenti di emergenza-urgenza". 
Intanto però, e a titolo sperimentale, a partire dal mese di luglio presso il Pronto Soccorso di Bolzano sarà resa operativa una “continuità socio-assistenziale”. In sostanza: una guardia medica nei weekend e con orario 8-20 si occuperà dei pazienti che si rivolgono al Pronto Soccorso con patologie non gravi. Inoltre per quanto riguarda le medicazioni alle quali spesso vengono sottoposti pazienti precedentemente trattati, queste verranno ‘dirottate’ presso il Distretto Sanitario Gries San Quirino in via Amba Alagi (piazza Loew Cadonna). 

In conclusione di conferenza stampa il direttore generale Thomas Schael ha ricordato che l’emergenza-urgenza funziona comunque molto bene in Alto Adige. Mentre il primario di Bolzano Mario La Guardia e il direttore dell’ospedale Umberto Tait hanno invitato ad avere rispetto per i medici e gli infermieri che lavorano da sempre con abnegazione, spendendo ogni loro goccia di sudore per offrire il miglior servizio possibile ai paziente nella pur critica situazione attuale. 


Le critiche del sindacato dei medici ospedalieri ANAOO

Dopo neanche un’ora dalla conferenza stampa di Stocker e dirigenti dell’Azienda Sanitaria, il segretario di ANAAO Claudio Volanti ha emesso un durissimo comunicato. Criticando ancora una volta le procedure adottate dalla dirigenza per perdere le decisioni e soprattutto puntando il dito contro la carenza di medici a Bolzano nei reparti sia di Medicina che di Pronto Soccorso. 
La conferenza stampa  è apparsa molto di facciata ed ha aggiunto molto poco nella sostanza a ciò che già conosciamo con alcune piccole varianti”, ha aggiunto Volanti. Facendo riferimento al coinvolgimento della guardia medica in Pronto Soccorso nei weekend, allo spostamento delle medicazioni in via Amba Alagi e alla identificazione di alcuni singoli posti letto di “assistenza-parcheggio” nelle cliniche Bonvicini e Sant’Anna di Merano. 
Volanti giudica ancora lontana insomma la tanto attesa “riforma clinica del territorio”. Aggiungendo che “non si tiene in nessun conto il problema del rischio medico legale legato alle disfunzioni organizzative della Azienda Sanitaria”.
In conclusione il medico sindacalista se l’è presa con l’invito oggi rivolto alla stampa di “non fare più prossimamente articoli scandalistico/allarmistici sull'argomento perché peggiorerebbero la situazione”. Difendendo il sindaco di Bolzano Caramaschi (“attaccato perché in più occasioni aveva testimoniato personalmente la situazione del Pronto Soccorso”), Volanti ha quindi concluso la sua presa di posizione con una considerazione particolarmente amara. 

“Non crediamo che il problema del Pronto Soccorso e dei reparti di Medicina medicine possa essere risolto dalla  censura”