Cronaca | Fabbrica addio

Solland, si volta pagina

La giudice Bortolotti firma la decadenza dell’aggiudicatario del Qatar. Kompatscher: “Società pubblica per bonificare il sito, ricollocheremo gli 80 operai”.
Solland Silicon
Foto: Solland Silicon

A Sinigo si può cominciare a parlare di ex Solland Silicon, lasciando l’amaro in bocca a tutti coloro che avevano creduto nella ripartenza della fabbrica, a partire dai suoi 80 lavoratori. Per altri invece, convinti come Paul Rösch della pericolosità ambientale del sito, è una notizia positiva perché apre alla bonifica dello stabilimento, ritenuto una bomba ecologica. Dopo la firma da parte della giudice fallimentare, Francesca Bortolotti, dell’atto di decadenza dell’aggiudicatario dello stabilimento - la società del Qatar, che non ha messo i 500.000 euro necessari dopo l’ultima dilazione - la Provincia di Bolzano ha fatto il punto sulla situazione. La promessa di Arno Kompatscher, affiancato dall’assessore Arnold Schuler, è ora riqualificare il sito e ricollocare gli operai. “Attiveremo progetti mirati, le strutture provinciali competenti sono già state attivate”, afferma il governatore.

 

Capolinea

 

Arriva a compimento dunque la triste vicenda della fabbrica di silicio policristallino, nel sito avviato nel 1958 dalla Montecatini. Un’attività che sembrava potesse risollevarsi dopo la notizia, nel marzo scorso, di un interessamento di un imprenditore del Qatar, attivo nella produzione di pannelli fotovoltaici di terza generazione, che era apparso intenzionato a rilevare la produzione per 4,5 milioni di euro. 

 

 

Così non è stato. Ieri i curatori fallimentari Bruno Mellarini e Luca Mandrioli hanno comunicato il mancato pagamento, come d’obbligo, dei 500.000 euro necessari a coprire i costi per la gestione dell’azienda e la messa in sicurezza dell’impianto. Era l’ultima dilazione concessa alla società del Qatar, che avrebbe dovuto poi saldare l’intera somma entro il 30 giugno. Oggi la giudice Francesca Bortolotti ne ha preso atto, firmando l’atto di decadenza dell’aggiudicatario

 

Dobbiamo svuotare il sito dalle 260 tonnellate di clorosilani ancora presenti. Una società pubblica fornirà le necessarie garanzie contrattuali agli operai. Le strutture provinciali si sono già attivate per ricollocare gli 80 lavoratori (Arno Kompatscher)

 

Via libera alla bonifica

 

Si è dato così il via di fatto alle procedure già ipotizzate prima dell’entrata in scena dei qatarioti. La Provincia e lo stesso Kompatscher non hanno mai fatto mistero di essere orientati allo smantellamento e alla riqualificazione del sito. Una posizione condivisa con il sindaco di Merano Paul Rösch, che è stata però oggetto di critiche da parte di sindacati e degli stessi lavoratori

“A questo punto - commentano Kompatscher e Schuler - dobbiamo fare in modo che il sito possa essere svuotato dalle 260 tonnellate di clorosilani ancora presenti nello stabilimento, e che tutta la procedura possa avvenire nelle condizioni di massima sicurezza. Per questo motivo, stiamo lavorando all’ipotesi che una società pubblica si faccia carico di fornire agli operai le necessarie garanzie contrattuali in modo tale che lo svuotamento possa svolgersi senza intoppi nel giro di qualche mese”.

 

 

La promessa agli operai

 

Per quanto riguarda il futuro dei circa 80 lavoratori dello stabilimento Solland Silicon di Sinigo, il presidente sottolinea che “sono già state attivate le strutture provinciali competenti, per fare in modo che, una volta terminato lo svuotamento, vengano immediatamente attivati dei progetti mirati di ricollocamento e riqualificazione professionale”. Bisognerà però vedere se come negli altri casi di questo tipo gli operai troveranno una sistemazione all’altezza della professionalità maturata negli anni.