Un altro sì alla riforma dello statuto

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Un altro passo in avanti per la riforma dello Statuto di autonomia. Oggi (12 giugno) il testo è stato approvato prima dalla Commissione 137, un organo permanente di garanzia interno dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, e poi dal Consiglio stesso in maniera definitiva. Si tratta del secondo parare positivo del Cdm, che lo aveva già approvato il 12 aprile, mentre a maggio erano arrivati i pareri positivi anche dei due Consigli provinciali di Trento e Bolzano e del Consiglio regionale.
“Con questa storica riforma - ha aggiunto il ministro - abbiamo previsto il ripristino degli standard di autonomia, l'aggiornamento delle competenze e la garanzia della rappresentanza dei gruppi linguistici. Un passaggio atteso tanto tempo e per cui mi ero preso l'impegno con le Province Autonome di Trento e di Bolzano. Ora che anche il Cdm ha dato il via libera definitivo, il ddl costituzionale può finalmente iniziare il suo percorso in Parlamento", dichiara soddisfatto il Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, a margine del Consiglio dei Ministri. “Questa decisione mi riempie di grande gioia e soddisfazione”, dichiara Arno Kompatscher. "Insieme alla riorganizzazione dell’assetto finanziario dell’autonomia nel 2014, questo è l'obiettivo politico più importante del mio mandato. La riforma crea le basi per un continuo sviluppo positivo della nostra provincia".
Ma i passaggi non sono finiti. Ora la riforma sarà trasmessa ufficialmente alla Austria. Dopo aver ricevuto la risposta di Vienna, il disegno di legge costituzionale verrà trasmesso al Parlamento italiano, per l'approvazione, un passaggio piuttosto lungo e complicato, che rischia di portare la riforma al limite temporale della legislatura del Governo Meloni. “Non posso che esprimere la piena soddisfazione anche personale avendo seguito anche come presidente della commissione paritetica dei sei tutte le fasi di una complessa trattativa che si è sempre sviluppata su basi di rispetto e attenzione per le ragioni reciproche”, afferma Alessandro Urzì, capogruppo di Fratelli D’Italia in Commissione Affari Costituzionali della Camera. “Finalmente una riforma che riesce a dare respiro a tutte le comunità linguistiche e alle componenti della società trentina e altoatesina garantendo il pieno rispetto di diritti e doveri su base paritaria”, aggiunge Urzì.
Il disegno di legge introduce le seguenti modifiche: eliminazione dei precedenti ostacoli alla legislazione autonoma, come il riferimento alle “disposizioni fondamentali delle riforme economico-sociali”; definizione delle competenze legislative di Alto Adige e Trentino come “esclusive”; nuova competenza in materia di tutela dell'ambiente e dell'ecologia, compresa la gestione della fauna selvatica, con effetti su numerosi ambiti amministrativi; responsabilità dei presidenti delle due Province in materia di tutela della fauna selvatica (ad es. orso e lupo); rafforzamento delle disposizioni attuative: in futuro serviranno a coordinare la legislazione statale e quella autonoma, tenendo conto delle condizioni particolari dell'autonomia; introduzione di una clausola di salvaguardia del livello di autonomia: le future modifiche allo statuto richiedono il parere favorevole dei due Consigli provinciali. Senza di essi, il livello di autonomia esistente non può essere ridotto.
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