Economia | Recovery plan

La priorità sia la sicurezza sociale

La crisi climatica e l’obiettivo di superare l’energia fossile nella produzione e nel consumo spingono al cambiamento.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale del partner e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
Panel Solar
Foto: pxhere.com

Nella riconversione ambientale il “Recovery plan” svolgerà un ruolo fondamentale. Per raggiungere l'obiettivo di un'economia neutrale dal punto di vista climatico e sostenibile, molti dei modelli attuali ancora basati sui combustibili fossili saranno messi alla prova.

In questa trasformazione strutturale "verde" o il vecchio sarà mescolato con qualcosa di nuovo, o qualcosa di completamente nuovo dovrà prendere il suo posto. Affinché questo processo sia socialmente equilibrato ed equo servono tanti soldi e un progetto politico coerente. Va, infatti, accelerata la "decarbonizzazione" tenendo conto della dimensione sociale dei futuri sviluppi.

Il mercato del lavoro ha in tutto ciò un ruolo importante. Dobbiamo accompagnare il cambiamento strutturale per sfruttare le opportunità economiche e dell’occupazione ad esso associate, ma anche per mitigare potenziali distorsioni sociali.

In questo cambiamento strutturale la posizione di partenza dell'Alto Adige è molto buona.

Uno stato sociale stabile e ben funzionante, aziende innovative con dipendenti qualificati e motivati e le esperienze nel risparmio energetico fin qui raccolte forniscono una solida base per un processo di cambiamento positivo e socialmente equilibrato. Nel progettare una "giusta transizione", la priorità deve essere quella d'individuare strumenti e misure di politica del mercato del lavoro affinché le opportunità offerte dall’ulteriore cambiamento strutturale verde possano essere sfruttate.

Allo stesso tempo coloro che saranno fortemente colpiti dal cambiamento devono godere della sicurezza sociale ed essere sostenuti nel reinserimento. Gli effetti occupazionali della transizione verde sono prevedibili e avranno un grande potenziale per l'occupazione e la creazione di valore aggiunto. Le principali aree di crescita sono l'intero campo delle energie rinnovabili, l'espansione delle infrastrutture di rete, il riscaldamento e il raffreddamento, il risanamento termico, l'efficienza energetica, l'elettro mobilità, l'economia circolare e l'espansione del trasporto pubblico.

Se e in che misura questi potenziali possano essere sfruttati dipende in gran parte dal disegno politico e dalle misure di politica economica e del mercato del lavoro che lo accompagneranno. Nel processo di cambiamento, è comunque importante assicurare l'occupazione esistente nel miglior modo possibile e creare nuove opportunità di lavoro buono e sicuro. Questa sarà la sfida per il mercato del lavoro e varierà a seconda del punto di partenza e della portata degli adeguamenti necessari.

C'è bisogno più che mai di una strategia di politica industriale regionale e dell'occupazione che affronti più specificatamente i cambiamenti nei profili professionali, i requisiti di qualificazione, le future offerte occupazionali e l'attuazione di modelli innovativi per la riduzione delle ore di lavoro.

Il cambiamento strutturale riguarda anche il modo in cui lavoriamo, produciamo e consumiamo. Molte qualifiche e le competenze esistenti saranno svalutate, mentre altre acquisteranno importanza. Alcuni profili di lavoro potrebbero anche scomparire del tutto, mentre altri emergeranno. Per questo i politici hanno il compito di sostenere i lavoratori, i disoccupati e le persone svantaggiate nel mercato del lavoro offrendo formazione, misure di riqualificazione e di perfezionamento.

Tali offerte devono aiutare i dipendenti ad acquisire competenze e qualifiche che sono richieste nel corso del cambiamento strutturale verde. Inoltre, la politica del mercato del lavoro è chiamata ad aiutare e favorire lo spostamento dei lavoratori nei settori che hanno una potenziale crescita e che garantiscono buone opportunità di lavoro. Il passaggio a forme di produzione e consumo rispettose del clima porterà a uno spostamento della domanda di prodotti e servizi "verdi".

Per soddisfare questa domanda crescente, le opportunità di lavoro continueranno ad aumentare in quei settori che già offrono prodotti e servizi di questo tipo o che danno un contributo significativo al processo verso la sostenibilità e la neutralità climatica. Basta pensare al trasporto pubblico, all'espansione delle energie rinnovabili o alla tecnologia di riscaldamento e raffreddamento.

Anche l'industria delle costruzioni sta beneficiando dei crescenti sforzi nella ristrutturazione termica. Il cambiamento strutturale "verde" richiede però anche un continuo adattamento o un ulteriore sviluppo delle qualifiche e delle competenze esistenti. Il passaggio ai veicoli elettrici per esempio esige dai meccanici d'auto conoscenze e competenze diverse dal passato.

Per questi motivi serve un'espansione degli ammortizzatori sociali anche per la formazione e l’aggiornamento professionale. Oltre alla domanda aggiuntiva e ai requisiti specifici di qualificazione e perfezionamento, nel cambiamento strutturale verde verranno creati anche posti di lavoro completamente nuovi.

Questo vale in particolare per le aree dei servizi verdi e digitali, l'economia circolare, dell'idrogeno o del carbonio e la corrispondente fornitura e manutenzione delle infrastrutture necessarie. Accanto a tutte le opportunità, però, ci sono anche dei pericoli. Laddove i processi di aggiornamento, adattamento o qualificazione non sono sufficienti a garantire una transizione socialmente equilibrata, sono necessari ulteriori strumenti di politica del lavoro e dell'occupazione.

Questo vale in particolare per quei settori e aziende in cui all'uso di energie fossili è difficile trovare alternative. Il lavoro pubblico o la riduzione dell'orario di lavoro in combinazione con offerte di qualificazione e riqualificazione sono strumenti che possono essere applicati nei casi di superamento di queste produzioni o di dismissioni aziendali.

Possono aiutare anche il pensionamento anticipato o lo scivolamento verso la pensione dei dipendenti più anziani. Il decisore politico, anche a livello regionale, ha di fronte un compito gravoso. La futura legislazione e una politica lungimirante del mercato del lavoro avranno un'influenza decisiva su come e in quale direzione si svilupperà il cambiamento strutturale, quali opportunità saranno sfruttate o quali minacce lo accompagneranno.

Soprattutto in tempi incerti di grandi cambiamenti, si deve prestare attenzione alla sicurezza sociale e all'equilibrio sociale. La politica, le parti sociali e le aziende stesse hanno un ruolo importante da svolgere nel tracciare la rotta per una trasformazione socialmente equa.

Alfred Ebner