Cronaca | Bolzano

Rischio cedimento all’ospedale

Il cantiere del canale di servizio della nuova clinica mina la stabilità del reparto infettivi. Fermato il pompaggio dell’acqua, la Provincia valuta consolidamenti.
ospedale san Maurizio Bolzano
Foto: Salto.bz

La presenza dell’acqua, spiega Domenico Cramarossa, ingegnere e titolare dell’incarico speciale per l’ospedale di Bolzano, è una costante nella costruzione della nuova clinica del capoluogo altoatesino. Il motivo è da ricondursi alla posizione del San Maurizio, situato nell’area a sud-ovest della città e vicina al fiume, dove la falda è molto alta. Pertanto, il liquido stesso che si trova in profondità diventa un fattore “di equilibrio nelle caratteristiche portanti del terreno stesso”, come precisa ancora il tecnico. Se lo si toglie, è la conclusione del ragionamento, si possono avere conseguenze potenziali sugli edifici che su quel terreno sono collocati. Ed è proprio questo il caso che a quanto pare sta interessando il cantiere di ristrutturazione ed ampliamento del polo sanitario.

 

Il canale di servizio e il reparto infettivi

 

Nello specifico, all’attenzione c’è il cantiere di costruzione del canale di servizio: all’interno i lavori sono stati sospesi ed è stata fermata l’aspirazione dell’acqua, per evitare un’aspirazione eccessiva e quindi un problema di stabilità del reparto vicino, quello degli infettivi. Non proprio un problema da poco per il centro nevralgico della sanità altoatesina. Per questo la Provincia sta monitorando la situazione e prepara contromisure, a partire dai consolidamenti.

I timori che si sono diffusi circa l’esito dei lavori per il canale sono confermati dal dirigente, responsabile dell’ufficio edilizia sanitaria che ha in cura la complessa opera per il presidio sanitario di Bolzano. 

 

 

Nel progetto di ristrutturazione ed ampliamento, è la ricostruzione che proviene dall’amministrazione, l’acqua è sempre stata un fattore di cui tenere conto. Visto che si lavora al di sotto del livello di falda, ricorda quindi Cramarossa, fin da subito gli uffici hanno previsto “le lavorazioni in presenza di acqua, con tutti i provvedimenti, i materiali, le opere provvisionali, le modalità di intervento ed i dispositivi che ne conseguono”.

Corrisponde al vero che in questo momento le pompe sono state spente, per evitare che l’emungimento dell’acqua sia eccessivo, provocando quindi problemi alla stabilità dell’edificio degli infettivi (Domenico Cramarossa, Provincia di Bolzano)

Non ci sarebbero quindi sorprese. Ma se il liquido stesso come detto poc’anzi contribuisce a creare e mantenere “un equilibrio nelle caratteristiche portanti del terreno stesso, averne troppo poco - aggiunge l’ingegnere - potrebbe portare a problemi non dissimili dall’averne troppo”. Sarebbe il primo il caso che si sta verificando al San Maurizio. 

 

 

Obiettivo: evitare problemi di stabilità

 

La Provincia conferma lo stop al pompaggio. “Corrisponde al vero che in questo momento le pompe sono state spente, per evitare che l’emungimento dell’acqua sia eccessivo, provocando quindi problemi alla stabilità dell’edificio degli infettivi” è la risposta di Cramarossa.

Ci stiamo organizzando per consolidare una porzione del terreno circostante. Non significa interrompere le lavorazioni, ma semplicemente provvedere a quanto necessario per poter proseguire in sicurezza

Nel frattempo l’amministrazione è al lavoro per capire come muoversi. “Fin dall’inizio del nostro intervento in quella zona l’edificio in questione è stato monitorato e qualunque intervento correttivo nel nostro modus operandi è legato ai risultati del monitoraggio: in questo momento ci stiamo organizzando per consolidare una porzione del terreno circostante” conclude il responsabile della costruzione della nuova clinica. La continuazione del progetto sarebbe nonostante tutto garantita: “Questo non significa interrompere le lavorazioni, ma semplicemente provvedere a fare quanto necessario per poter proseguire in sicurezza”.