Non ci resta che NON piangere

(La fine di uomo discusso)
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

In attesa (anche) di decisioni dall'estero, Roma potrebbe dire addio ad una figura contestata da un gran numero di italiani e da altri - incredibilmente - apprezzata. 

Le sue vicende sono arcinote: nonostante i reati commessi è riuscito, grazie a sotterfugi ed aiuti più o meno altrui, a scappare per troppi anni alla giustizia. 

Sebbene sia stato processato e dichiarato colpevole da autorevolissime giurie, si è sempre dichiarato innocente, sostenendo le più becere teorie negazioniste ed attaccando il collegio giudicante (nient'altro, a suo giudizio, che una enorme montatura dei potenti nemici per screditare lui e la sua intera "fazione politica" agli occhi del mondo). 

La sua età avanzata (all'epoca della condanna) gli ha potuto consentire di evitare le patrie galere ed anzi, fino all'ultimo giorno della sua esistenza romana, ha potuto tranquillamente lavorare ed esercitare grande influenza sui suoi seguaci (che di recente ne hanno celebrato in maniera discutibile il compleanno). 

Se (e quando) lascerà fisicamente Roma, una lunga parentesi della storia italiana (e non solo, chiaramente) si chiuderà e c'è da augurarsi che non lasci alcuna nostalgia ma che imprima nella memoria i giusti insegnamenti, perché certi errori non abbiano a ripetersi. 

Addio, dunque,  ex Premier!

P.S.: in questi giorni è "scomparso" e potrebbe dire addio a Roma anche Erich Priebke. Ma non ne parlerò. È giusto rispettare i morti: tutti e trecentotrentacinque!