Cultura | La provincia difficile

La seconda lingua anche per gli insegnanti?

Una presa di posizione del gruppo “Manifest/o 2019” e un commento di Carlo Bertorelle
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

Negli scorsi mesi è stata approvata una legge provinciale di riforma scolastica (ne parla in questo stesso numero Claudio Vidoni). In essa era contenuto un comma che prevedeva, per l’accesso alle graduatorie del personale docente, un requisito in più: conoscenza della seconda lingua e conoscenza della storia e delle norme giuridiche altoatesine. A seguito di obiezioni sollevate da vari partiti, dell’opposizione dei sindacati e del parere negativo dato dal Consiglio scolastico provinciale, questa novità è stata tolta dalla proposta di legge. Pubblichiamo sull’argomento una presa di posizione del gruppo “Manifest/o 2019” e un commento di Carlo Bertorelle.

 

Manifest/o 2019:  Uno sforzo in più

L’obbligo di comprendere e parlare l’italiano e il tedesco viene spesso presentato come una misura penalizzante per chi aspira ad un posto pubblico in Alto Adige/Südtirol. D’altra parte, se vogliamo garantire a tutti i cittadini di questa terra la possibilità di parlare la propria lingua nei rapporti con la pubblica amministrazione, bisogna che chi vi lavora comprenda e parli entrambe le lingue. È ragionevole continuare ad esonerare da tale obbligo proprio gli insegnanti della scuola pubblica? Crediamo di no.  Continua…

 

Carlo Bertorelle:  Un giusto principio non dovrebbe portare a nuove barriere e nuovi obblighi

Lo strumento linguistico è sicuramente essenziale per praticare una vera convivenza. È un requisito necessario, anche se non sufficiente, per un diritto di cittadinanza realmente vissuto nella nostra provincia. Quanto meno ad un livello di disponibilità ad apprendere, di volontà di conoscere storia passata e norme fondamentali di questo singolare assetto. Tanto più concreto questo dovrebbe essere nel campo educativo, dove l’adulto/insegnante ha una funzione anche di esempio e si impone la coerenza tra ciò che dice, ciò che è e ciò che fa. Quindi il principio che anche gli insegnanti abbiano la conoscenza dell’altra lingua non può che essere accettato e sostenuto.  Continua...