"Se i Verdi fossero davvero verdi sarei con loro"
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SALTO: Maturi, per alcuni la sua candidatura è un tentativo di disturbare la corsa delle altre liste dell'area centrodestra, in particolare della Lega, il suo ex partito. Cosa ne pensa di questa interpretazione?
Filippo Maturi: Se fosse così, avrei altro da fare nella vita. Il nostro è un progetto serio e concreto, ci aspettiamo di fare almeno un eletto. Siamo una realtà locale, con l’obiettivo di arrivare a rappresentare una realtà nazionale. Ci impegniamo a portare avanti delle istanze che i partiti nazionali non possono o non vogliono fare. Avendo fatto parte della Lega so di cosa sto parlando. Faccio fatica a citare un solo provvedimento di matrice leghista in 5 anni di consiliatura. Quando ero in Lega ero imbarazzato quando un elettore mi chiedeva di renderne conto. Per non parlare della candidatura di Maurizio Bosatra, quando per 5 anni la Lega ha criticato la candidatura di Maria Elena Boschi al collegio uninomimale. Il nostro è un impegno di coerenza per portare avanti i nostri valori, condivisibili o meno.
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E cosa differenzia il Centro Destra, il suo attuale partito, dalle altre liste civiche in corsa?
In Alto Adige, si tende a considerare la candidatura alle elezioni provinciali come un passo successivo alla carriera di sindaco o assessore, una sorta di "scalata" politica. Tuttavia, nei prossimi anni, sarà essenziale mantenere una stretta interazione con le istituzioni di Roma e Bruxelles, dato l'importante ruolo che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) avrà nella regione. È importante avere interlocutori diretti per portare avanti le istanze del territorio.
O conosci la persona giusta o ti fai una bella trafila
Quindi, anziché la sua lista, al cittadino converrebbe maggiormente votare un partito nazionale…
Un esponente di un partito ha contatti solo con il partito. Io sono stato seduto a fianco di chi ora ricopre la carica di Ministro. Avendo fatto il parlamentare so come muovermi rapidamente in questi contesti. Quando uno è ministro è ministro di tutti. Il problema è la raggiungibilità. Noi siamo “altoatesinocentrici” ma fuori di qui siamo visti solamente come una piccola provincia. Quindi, o conosci la persona giusta o ti fai una bella trafila.
Le sta conducendo la sua campagna elettorale con uno stile notevolmente diverso da quello che le ha dato notorietà in passato. Rimane ancora qualcosa del Filippo Maturi del “Bolzanistan”?
Ci sono campagne e campagne, ma io non rinnego nulla. Il focus sul contrasto all'immigrazione e sulla sicurezza sicuramente rimane, soprattutto a Bolzano e Merano.
Non sono stato cacciato, me ne sono andato io
La vicenda dei biglietti del treno gratuiti, ottenuti al termine del suo mandato parlamentare, aveva sollevato numerose polemiche. All'interno della Lega, era stata avanzata la richiesta della sua espulsione dal partito. Una questione di integrità etica o di opportunismo?
Intanto ribadiamo che non sono stato cacciato, me ne sono andato io. Questa è la risposta che mi aveva dato Salvini quando avevo comunicato le mie intenzioni (mostra la chat sul cellulare ndr): “Chi esce perde sempre, grave errore”. Direi che questa è una prova sufficiente. L'episodio dei biglietti gratis è stato strumentalizzato solo dai media, perché Salvini stesso era avvisato e anche il vicepresidente Giuliano Vettorato, che allora era commissario, stava con me. Solo una parte della Lega mi si è messa contro. A livello nazionale, i rapporti sono ottimi. Il vero problema è stata la pessima gestione di fondo a livello territoriale. Non a caso, metà dei candidati che sono stati eletti con la Lega ora sono nella mia lista.
Non crede di aver fatto degli errori?
Chi non fa non sbaglia mai e come tutti avrò fatto degli errori.
Sono convinto di aver svolto un ruolo positivo all'interno della Lega. La campagna elettorale delle comunali che ho gestito io ha portato alla Lega il massimo numero di voti mai registrato nel capoluogo, con 6.000 preferenze, in un periodo che non rappresentava neanche più l'apice del partito.Qualcuno le ha mai chiesto di tornare in casa Lega?
Molti hanno espresso il dispiacere per la mia uscita. Ma da parte mia non c'è l'interesse a tornare. D’altronde ho appena fondato un partito. Per ora va bene così, siamo un progetto di centro, con i temi tradizionali della destra. Dunque decisamente più attuali. Basta guardare Il nostro logo, che ha una striscia verde per rappresentare la sensibilità ambientale.
Cosa pensa delle organizzazioni ambientaliste attive in Alto Adige?
Sono d'accordo su molti temi. Purtroppo l'Alto Adige è stato interpretato come un parco giochi per turisti e un inferno per residenti, snaturando il concetto stesso della montagna che è meritocratica e democratica. Sono contrario a togliere il concetto di fatica.
Se i Verdi fossero davvero verdi sarei con loro. Il problema è che sono verdi fuori e rossi dentro
La sua è una posizione più simile ai Verdi che a quella di un partito orientato a destra…
Se i Verdi fossero davvero verdi sarei con loro. Il problema è che sono verdi fuori e rossi dentro, dichiarandosi pro immigrazione. Io per esempio sono vegetariano. Da 13 anni non mangio carne e questo è il mio personale impegno per non inquinare. L’ambiente non è un tema solo dei Verdi.
Qual è l’opinione del Centro Destra sulla gestione del lupo in Alto Adige?
Riteniamo sbagliato sia un atteggiamento troppo permissivo sia un ricorso indiscriminato agli abbattimenti. È importante ricordare che il lupo non rappresenta una minaccia per le persone. I lupi seguono un modello di dispersione: quando il lupo e la lupa, cosiddetti alpha, hanno dei cuccioli, al terzo anno la prima cucciolata lascia il branco per cercare un territorio adatto alla sopravvivenza. Gli attuali branchi di lupi nella zona derivano da queste dispersioni avvenute nella Lessinia. Il prelievo individuale di un lupo pertanto non risolve il problema. La soluzione consiste nell'adozione di metodi scientifici e nella promozione di misure preventive per proteggere gli allevamenti. La provincia stanzia fondi per i cani da guardiania, ma spesso non vengono utilizzati.
Durante il suo mandato in Parlamento Lei è stato nominato responsabile nazionale del Dipartimento per la tutela del benessere animale. Una sua libera scelta o una competenza di serie B che le è stata affidata dall’alto?
Salvini era consapevole del mio impegno su questa tematica e mi ha nominato responsabile. Ho viaggiato in tutta Italia, visitando oltre cento canili, un compito tutt'altro che agevole. Quando è scoppiato il conflitto in Ucraina, ho scritto una lettera al Ministro Speranza per ottenere una deroga al passaporto europeo per cani e gatti, non previsto dalla normativa ucraina. Inizialmente, i profughi si vedevano costretti ad abbandonare gli animali a causa della burocrazia.
Le persone che si sono impegnate per 15 anni nel partito si vedono sorpassare dall'ultimo arrivato
Concludendo, Lei si presenta alle elezioni provinciali per la prima volta con il suo simbolo. C’è un episodio che ricorda come particolarmente spiacevole che le ha fatto capire che la sua avventura con la Lega era arrivata al capolinea?
Non c’è stato un episodio particolare, se non il fatto di vedere costantemente che le decisioni non venivano prese a Bolzano ma in via Bellerio, a Milano, dietro l’ombra costante del commissario. L'episodio più recente che ha confermato le mie convinzioni è stata la calata dall'alto di Bianchi a capolista. Politicamente e istituzionalmente lo ritengo incomprensibile. Istituzionalmente, perché il sindaco di una città di una grandezza paragonabile a una circoscrizione di Bolzano viene messo prima di un europarlamentare, del vicepresidente della Giunta provinciale, della presidente del Consiglio provinciale e di un assessore provinciale. Politicamente, perché le persone che si sono impegnate per 15 anni nel partito si vedono sorpassare dall'ultimo arrivato. In Lega ci sono grossi problemi per questa candidatura, basta vedere che l’onorevole Gazzini non ha nemmeno voluto candidarsi. Un partito gestito in questo modo propaganda l'autonomia senza conoscerla. Un giorno, in campagna elettorale, avevo chiesto a Bosatra se intendesse un concetto più vicino a De Gasperi o Magnago, quindi in chiave regionale o provinciale. C'è una bella differenza, ma non sapeva rispondere. Se parli di autonomia devi sapere di cosa stai parlando, oppure ti stai riempiendo la bocca di ciò che in realtà è solo uno slogan.