Ambiente | Klimaplan

L'unione fa la forza (clima neutrale)

I Fridays for Future con una trentina di realtà ecologiste chiedono sia rivisto il Piano per il Clima provinciale: “Emissioni di CO2, gli obiettivi sono insufficienti”.
FFF sul Piano per il Clima
Foto: Salto.bz

Non c'è un pianeta B”: a sottolinearlo è il direttore del Naturmuseum (e astronomo) David Gruber, facendo gli onori di casa in apertura della conferenza stampa di presentazione delle “12 richieste sul Piano per il Clima della Giunta provinciale dell'Alto Adige”, giudicato insufficiente e lacunoso. Un'iniziativa dei Fridays for Future South Tyrol (FFF) sottoscritta da moltissime realtà associative e di movimento ecologiste del Sudtirolo: Dachverband, WWF, Extinction Rebellion, KlimaClub, Zukunftpakt, Gemeinwohl-Ökonomie, Alpenverein, Heimatpflegeverband, Umweltgruppen di Terlano, Andriano, Caldaro, Venosta, valle Isarco e Pusteria, Plattform Pro Pustertal, Klimakreis di Velturno, oltre ai Scientists- ed Adults for Future e ai Farmfluencers of South Tyrol.

 

 

Non crisi, bensì catastrofe climatica

 

“Ci siamo ritrovati ai Toblacher Gespräche in tanti gruppi, accomunati dal medesimo obiettivo. E ci siamo detti: è arrivato il momento di collaborare” spiega Majda Brecelj dei FFF. Perché sul clima, aggiunge il suo collega Zeno Oberkofler, “abbiamo mancato obiettivi che già erano insufficienti”. Passando dalla piazza alla proposta, i Fridays for Future chiedono più concretezza nel budget di gas serra (“che sia compatibile con la giustizia climatica e l'obiettivo di 1,5 gradi”), un monitoring, cioè un piano per la verifica affidabile del bilancio dei gas serra e dei progetti del piano, e infine una partecipazione dei cittadini e delle cittadine ai processi decisionali più strutturata, autentica, trasparente e vincolante.

 

 

I ricercatori dell'Eurac Katharina Tschigg e Marc Zebisch dei “Scientists for Future” ricordano come ormai ci si trovi a un livello di catastrofe e non più di crisi climatica. Gli obiettivi per la neutralità climatica, ovvero nell'abbattimento delle emissioni di CO2, “non sono stati raggiunti e non siamo ancora sulla strada giusta”: già solo sommando le emissioni provocate da riscaldamento, traffico e consumi energetici si superano gli obiettivo annuali prefissati per il 2020.

 

 

“Le emissioni generate dall'agricoltura devono essere integrate nel Klimaplan, ora non è così”, rimarca Thomas Egger del Klima Klub Südtirol, secondo il quale è prioritario uscire dal metano, puntando sulle pompe di calore (su cui ci sono incentivi tariffari nel Tirolo austriaco) e sul fotovoltaico, nonché ottimizzando l'energia idroelettrica già prodotta in Sudtirolo. Inoltre per la mobilità sostenibile “servono più reti ciclabili, anche in periferia”. Senza cambiare rotta, conclude Egger, “rischiamo di ritrovarci qui nel 2030 allo stesso punto in cui ci troviamo ora”.

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Karl Trojer Mer, 11/17/2021 - 10:46

Für einen besseren Klimaschutz würde sich der Ausbau umfassender, zusammenhängender und sicherer Fahrradnetze besonders eignen. Auch erschiene mir die Gratis-Nutzung öffentlicher Verkehrsmittel als eine gute Möglichkeit, den privaten Autoverkehr zu verringern ( dies auch, weil bereits das Beschaffen der jeweiligen Fahr-Tikets für viele potentielle Nutzer zu umständlich ist).

Mer, 11/17/2021 - 10:46 Collegamento permanente