Economia | Landtag

Luce in fondo al Twenty

Pronto l'emendamento al regolamento provinciale sul commercio che consentirebbe un accordo extragiudiziale – evitando maxi-risarcimenti. L’Unione commercio: “Bene, ma servono tutele per il commercio locale”.
Twenty
Foto: Hannes Prousch
  • Dopo tredici anni di contenziosi, s'intravede una possibile via d’uscita nella complessa vicenda del centro commerciale Twenty di via Galilei a Bolzano. Su iniziativa della Giunta provinciale, la 3ª Commissione legislativa ha avviato ieri l’esame di un emendamento al regolamento provinciale sul commercio, presentato dal Presidente Arno Kompatscher e dal segretario generale della Provincia Eros Magnago. La proposta, inserita nel ddl della legge di bilancio, punta a creare una base giuridica per un accordo consensuale extragiudiziale capace di chiudere la lunga disputa sulle licenze del cosiddetto “centro commerciale di rilevanza provinciale”, aggiudicato nel 2011 dalla Podini Holding. Il ddl approderà nelle prossime settimane in Consiglio provinciale.

  • La modifica

    La modifica consentirebbe di sancire giuridicamente adeguamenti limitati dell'assortimento di merceologico nelle zone commerciali, trasferendo licenze commerciali all’interno delle aree industriali di città con oltre 50mila abitanti, come Bolzano. In tali zone, sarà possibile convertire fino al 50% delle superfici destinate alla vendita di beni ingombranti (come mobili o materiali edilizi) in superfici di commercio al dettaglio tradizionale. L’obiettivo è evitare la chiusura di metà della superficie del Twenty – circa 10mila dei 20mila metri quadrati complessivi – dopo che il Consiglio di Stato aveva annullato la concessione edilizia e la procedura di gara del 2011. Oltre al rischio per l’operatività del centro commerciale, la Provincia e il Comune di Bolzano si trovano oggi esposti a richieste di risarcimento per circa 130 milioni di euro avanzate da Aspiag, esclusa nella gara di allora. Un’ulteriore azione risarcitoria sarebbe in preparazione da parte di Tosolini.

    Secondo quanto emerso in Commissione, le parti in causa hanno già sottoscritto lo scorso 6 novembre una dichiarazione d’intenti, impegnandosi a sospendere i procedimenti pendenti e a rinunciare alle rispettive richieste di risarcimento, qualora il quadro normativo venisse approvato. Parallelamente si discute di una compensazione economica volontaria da parte della Podini Holding nei confronti di Aspiag e Tosolini. Nel caso di Aspiag – che aveva previsto la realizzazione di un proprio centro commerciale in via Buozzi – l’accordo consentirebbe l’attivazione di una limitata attività di vendita al dettaglio presso la sua sede attuale, oggi destinata al commercio all’ingrosso. La Corte di Cassazione, che il 16 dicembre avrebbe dovuto esaminare il ricorso della Podini Holding contro la sentenza del Consiglio di Stato, dovrebbe quindi disporre un nuovo rinvio, in attesa dell’approvazione della norma provinciale.

  • La cautela dell'Unione Commercio

    La prospettiva di un’intesa extragiudiziale è accolta con cauta apertura dall’Unione commercio e turismo altoatesina (hds). Il presidente Philipp Moser, pur riconoscendo la necessità di chiudere un contenzioso costoso e di evitare ulteriori incertezze, sottolinea che “qualsiasi accordo deve garantire equità e non andare a scapito del commercio locale e delle piccole imprese”. L’associazione di categoria si dice in dialogo costante con il presidente Kompatscher e propone di accompagnare la soluzione giuridica con progetti concreti a sostegno del commercio di prossimità, come la rivitalizzazione dei quartieri urbani, incentivi alla digitalizzazione e misure di promozione per le aziende familiari.