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La ripartizione legale ora è importante

Per due volte, prima della morte di Marco Cappello avvenuta ad aprile 2024, l'Asl ha cercato di cancellare la sua ripartizione con l'obiettivo di punirlo. Ora è giudicata "sensata". L'incarico sarà affidato con un interpello. Un giallo le email scomparse.
Cappello, Marco
Foto: Sabes
  • “La Direzione Aziendale attuale, visto che l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige è un ente di una certa dimensione (a livello di dipendenti, parliamo di 10.500 persone), ritiene importante e sensato riunire in una unica ripartizione tutta la materia legale all’interno dell’organigramma, al pari di altre ripartizioni come per esempio le prestazioni, personale, informatica, acquisti”. Lo afferma Christian Kofler in risposta ad alcuni quesiti posti da SALTO.

    Alla luce di questa comunicazione si può dunque affermare che l’obiettivo dei vertici della sanità altoatesina quando decisero per due volte di eliminare la ripartizione inglobandola nella “direzione” (tra marzo 2023 e marzo 2024), era unicamente quello di punire l’avvocato Marco Cappello, ottimo giurista e splendida persona che si è tolto la vita il 22 aprile 2024.  

    Vediamo perché. La vicenda va ricostruita passo dopo passo. A partire dalla primavera 2023 l’avvocato Cappello informa alcune persone di essere professionalmente nel mirino del direttore dell'Asl, Florian Zerzer, di aver già parlato con un avvocato e di essere da tempo in contatto con la Procura. Passa l'estate e il direttore generale passa all'attacco pochi giorni dopo le elezioni provinciali.

     

    In una mail l'Avvocato fa sapere all'Asl che avrebbe informato la Procura di quanto stava avvenendo.

     

    Il 6 novembre 2023. una delibera della direzione generale cancella la Ripartizione legale, diretta da otto anni dall’avvocato che in precedenza aveva guidato l'avvocatura comunale. Zerzer vuole trasformarla in ufficio insediato presso la direzione generale per averne il totale controllo.  Nel dare la notizia tutti i media dicono che la misura è una ritorsione dell'allora direttore per la presenza in aula dello stesso Cappello a tutela dell'Azienda sanitaria nella vicenda mascherine. Un'accusa grave che altrove avrebbe creato cori di indignazione, mentre qui in Alto Adige viene digerita e dimenticata nello spazio di 24 ore. Potere della burocrazia.

    Il giorno dopo la pubblicazione della delibera, il 7 novembre l’avvocato manda una mail a tutti i vertici della sanità.  Nello scritto si legge che il direttore amministrativo Enrico Wegher gli rimprovera di non aver partecipato ad un incontro nel mese di marzo in cui si doveva parlare della soppressione della ripartizione. Cappello spiega di essersi rifiutato di presenziare perché gli era stata negata la possibilità di parteciparvi con un sindacalista e accusava apertamente l’azienda di comportamento anti-sindacale. Il giurista annunciava che “per correttezza” avrebbe inviato l’email e l’allegato alle autorità competenti (intendendo la Procura della Repubblica, ma ovviamente non sappiamo se abbia mantenuto il proposito) come prova che si trattasse “dell’ultimo atto ritorsivo che segue quanto perpetrato nell’ultimo anno contro la mia persona e la mia posizione personale in azienda”. Parole pesantissime. 

    Dopo la soppressione della ripartizione Cappello annuncia ricorso al Tar. "Il mio incarico di Direttore della Ripartizione legale – scrive in una comunicazione ai media - scade solamente il 04.08.2025..., e il grado di raggiungimento dei miei obiettivi degli ultimi 3 anni (valutati dal Dr. Zerzer) è il seguente: anno 2022 - 99,20%, anno 2021 - 96,80% anno 2020 - 96,25%. Nella delibera si scrive che la Ripartizione legale va soppressa "perché non ci sono ulteriori competenze o attività che possano essere dalla stessa autonomamente svolte", peccato però che in realtà io sia attualmente anche RPCT (responsabile della prevenzione della corruzione e trasparenza) e Coordinatore della Commissione di Disciplina, rappresenti il direttore generale nelle udienze processuali davanti al Giudice del lavoro e abbia recentemente assunto anche il compito di redigere consulenze per la istituenda Università di Medicina”. 

  • Ospedale di Bolzano: L'Azienda sanitaria ha cambiato i vertici la scorsa primavera Foto: (c) Othmar Seehauser / Salto
  • Il 28 novembre 2023 il Tar dichiara illegittimo il prolungamento del contratto di Zerzer e così vengono a cadere le delibere prese in quel lasso di tempo. Cappello esulta e annuncia di stare valutando se fare causa per mobbing, ma comunque tira un sospiro di sollievo.

    Qualche mese dopo accade l'imponderabile, Marco Cappello si toglie la vita, e a commento di quanto accaduto l'ex direttore generale Thomas Schael punta il dito pubblicamente contro i vertici della sanità. Tutto viene poi inglobato nel buio causato dallo shock collettivo. Non se ne parla più. 

    Una decine di giorni fa scorro un po’ di delibere dell’azienda sanitaria, ne noto una di metà luglio 2024 che ridefinisce le competenze della Ripartizione legale. Faccio un salto sulla sedia. Nei giorni successivi alla scomparsa di Cappello da una fonte affidabile mi era stato detto che l’Azienda a fine marzo 2024, tre settimane prima della sua morte, avrebbe comunicato all’avvocato nuovamente l’intenzione di rispolverare la delibera di Zerzer ma che non era più possibile verificarlo perché le email dell’avvocato erano state cancellate nelle ore successive alla sua morte.

    Quindi dopo aver letto la delibera che ridefiniva le competenze della ripartizione ho mandato ai vertici dell’Asl una serie di domane esplicitando l’obiettivo di rendere omaggio alla memoria di  Marco Cappello. 

    Nella ricostruzione che precede le domande scrivo all'Asl che “a fine marzo 2024 viene comunicato a Cappello che c’è un ripensamento e che si intende di nuovo sopprimere la ripartizione. A quanto mi risulta - aggiungo -  poche ore dopo la morte una “manina” fa sparire le email di Marco Cappello dal server dell’Asl (,,,)i”. 

    La domande che pongo per iscritto all'ASL sono le seguenti: Verrà fatto un bando o la ripartizione verrà affidata al funzionario che era già in lizza dall’anno precedente? Quando verrà fatto il bando? Come mai ora la ripartizione legale viene ritenuta di nuovo importante e ripristinata? Il problema, dunque, era Marco Cappello? C’è qualcuno che ha il coraggio di dirlo apertamente o dobbiamo desumerlo analizzando i fatti? 

    Qualche giorno fa nella casella di posta elettronica, arriva la risposta del direttore Christian Kofler:  

    Prima di rispondere ai quesiti da Lei posti da un punto di vista tecnico, mi preme esprimere un pensiero attinente agli aspetti umani di questa vicenda. Anche io ho avuto modo di conoscere l’avvocato Cappello come stimato collega e ne ho apprezzato la sua dedizione al lavoro e l’importante contributo all’Azienda sanitaria che oggi mi trovo a dirigere. Per me e per noi si è trattato di una perdita umana e professionale.

    Premesso - sentitamente e doverosamente - quanto poc’anzi ho espresso, di seguito rispondo ai quesiti postici:

    1. Verrà fatto un bando o la Ripartizione verrà affidata a Paolo Martini che era già in lizza dall’anno precedente? Quando verrà fatto il bando?

    Come previsto dall’art.5 della legge n. 6 del 2022 – che detta la disciplina del sistema pubblico provinciale, in ambito amministrativo – le ripartizioni devono essere affidate mediante la procedura di interpello, prevista dalla provincia ed aperta a tutti i candidati con i requisiti richiesti. L’Azienda Sanitaria con la nuova direzione sta valutando al momento la situazione in generale della parte amministrativa e procederà all’indizione, una volta finite dette valutazioni in merito all’organigramma.

    1. Come mai ora la Ripartizione legale viene ritenuta di nuovo importante?

    La Direzione Aziendale attuale, visto che l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige è un ente di una certa dimensione (a livello di dipendenti, parliamo di 10.500 persone), ritiene importante e sensato riunire in una unica ripartizione tutta la materia legale all’interno dell’organigramma, al pari di altre ripartizioni come per esempio le prestazioni, personale, informatica, acquisti.

    Infine, preciso, con riferimento al tema della conservazione delle e-mail di persone non più in servizio per diverse ragioni, che una “cancellazione” tout court non avviene.

    Quanto esposto è quello che possiamo, al momento, affermare e precisare sul tema”.

    Va da sè che l’Azienda sanitaria non possa dirlo ufficialmente, ma lo si deve quindi desumere dai fatti e dirlo un'ultima volta: "L’obiettivo non era eliminare la ripartizione legale, ma punire l'avvocato Marco Cappello per aver fatto il proprio dovere". Riposi in pace.