Come si combatte l’integralismo religioso

“Mai come ora occorre testimoniare l’unità dell’Alto Adige su valori fondanti del vivere comune”, accompagna con queste parole la presentazione della sua mozione Alessandro Urzì (Alto Adige nel cuore) chiedendo al consiglio “la sottoscrizione di un impegno comune di condanna di ogni forma di integralismo e di fanatismo politico e religioso e di condivisione dei valori fondanti la nostra comunità come la libertà di espressione e di parola, la libertà religiosa, la parità di genere, l’uguaglianza di tutte le persone”. Alla luce degli ultimi fatti accaduti a Istanbul il consigliere ritiene opportuno reagire con un patto di convivenza e di affermazione di alcuni principi ineludibili. Un argomento di fondo che “appassiona” come noto anche la destra tedesca; secondo Pius Leitner (Freiheitlichen) le regole esistono già ma non vengono applicate, c’è differenza tra tolleranza e stupidità, sottolinea ancora Leitner, lo stesso procuratore capo Guido Rispoli ha detto che se non si pagano le prestazioni sociali si avranno meno immigrati. “I buonisti di sinistra assolvono tutti gli immigrati da ogni responsabilità, ribadendo ogni momento che ‘è colpa nostra’ - incalza Andreas Pöder (BürgerUnion) che aggiunge: “se gli immigrati capiscono che gli Stati in Europa fanno rispettare le leggi le rispetteranno, se invece capiscono che lo Stato fa passi indietro e i poliziotti non hanno più il coraggio di intervenire non le rispetteranno”.
Prende invece le distanze Dieter Steger (Svp) secondo il quale non è necessaria una mozione - fra l’altro molti dei principi citati sono già compresi nella Costituzione italiana come evidenziato anche da Bernhard Zimmerhofer (Südtiroler Freiheit) e da Riccardo dello Sbarba (Gruppo Verde) - per ribadire quella che è la base dell’attività politica e dell’attività privata. La politica è fatta di idee che rischiano sempre di diventare fanatismo - ha affermato inoltre Dello Sbarba - e anche la religione corre questo rischio. “Nel mondo islamico oggi c’è una deriva fondamentalista, ma questa si rivolge non solo contro l’Europa, bensì anche dentro il mondo musulmano, dove si verifica la maggior parte dei morti: è nostro interesse avere alleati nel mondo musulmano”, così il consigliere dei Verdi.
Fra gli interventi anche quello di Paul Köllensperger (5 Stelle) che ha invitato ad allargare il rispetto del patto proposto a chi lo dovrebbe onorare “essendo ospite della nostra terra”. Arno Kompatscher ha quindi rilevato la ridondanza della mozione, che, secondo il firmatario Urzì, alza invece una bandiera di civiltà. “Ci sono momenti topici, come gli attentati a Parigi o a Istanbul, in cui è necessario richiamarsi ai principi di base, evocando l’immagine di una compattezza di valori che serva quale esempio assoluto e indiscutibile anche per coloro che vengono a vivere sul territorio locale”, conclude il consigliere. La parte dispositiva della mozione è stata infine approvata con 24 sí, 6 no e 3 astensioni.
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