AAA donatori di organi cercasi
Sono quattro volte più le possibilità di avere bisogno di un trapianto rispetto all’eventualità di trovarsi nella condizione di donare i propri organi. Sceglieremmo per noi stessi o per i nostri cari un’operazione che potrebbe salvarci la vita o salvare quella di qualcun altro?
La richiesta per esprimere la volontà di donare gli organi in caso di decesso può essere inoltrata all’Aido, l’Associazione italiana donatori organi o all’Asl; a tal proposito, a partire dalla prossima estate, 116 comuni altoatesini invieranno un promemoria a chi dovrà rinnovare la propria carta d’identità con qualche mese di anticipo sulla scadenza; la speranza è quella di aumentare così il numero dei probabili donatori. È quanto è stato annunciato da Ulrich Seitz, il direttore dell'ufficio ospedali della provincia, in occasione dell’assemblea dell’Aido del comune di Bolzano.
La formazione del personale delle anagrafi inizierà già in marzo, pochi ancora i potenziali donatori volontari iscritti all’associazione (4.586, e invece meno di 12mila in provincia fra Aido e Asl). Secondo i dati analizzati da Bruno Giacon, primario di nefrologia e coordinatore provinciale dei trapianti, nel 2014 gli altoatesini che hanno ricevuto a Innsbruck un organo nuovo sono stati 42, appena una ventina gli organi forniti dagli ospedali della provincia (7 donazioni a Bolzano contro 5 “no” dei famigliari).
Sono 943, in Alto Adige, coloro i quali hanno espresso una ferma opposizione al prelievo di organi, i motivi principali, secondo una ricerca citata dal primario di anestesia del San Maurizio, Peter Zanon, sarebbero il timore di manipolazione del corpo umano e la sfiducia nel sistema sanitario. Timori assurdi, ha precisato Zanon, perché non esiste in 50 anni un solo caso documentato di errore medico nella determinazione della morte cerebrale.
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