“Il treno è il mezzo del futuro”

È “fatta”, oggi (13 febbraio) a Cortina la firma è stata posta in calce all’accordo fra Alto Adige e Veneto sul progetto del treno delle Dolomiti che collegherà la Val Pusteria con il Cadore. “L’accessibilità è una delle priorità della giunta provinciale nel settore della mobilità pubblica, non solo in Alto Adige ma in un’ottica transfrontaliera. Il treno è il mezzo del futuro, si tratta di un progetto ambizioso ma realistico, con un enorme potenziale per lo sviluppo delle Dolomiti e la valorizzazione dell'area patrimonio mondiale UNESCO, non solo dal punto di vista turistico ma anche culturale e sociale”, ha affermato il presidente della Provincia di Bolzano Arno Kompatscher concretizzando l’intesa insieme al governatore del Veneto Luca Zaia e dunque siglando il protocollo di intesa che avvia lo studio di fattibilità del progetto. Un’iniziativa plaudita dal ministro delle infrastrutture e trasporti Graziano Delrio presente alla firma insieme ai parlamentari Hans Berger e Daniel Alfreider, all'assessore provinciale alla mobilità Florian Mussner e ai sindaci dei Comuni interessati del comprensorio Pusteria e Badia.
Kompatscher ha inoltre ricordato la ferrovia della Venosta come modello di successo realizzato dalla Provincia per una mobilità sostenibile sul territorio: “E ora guardiamo al futuro con la prospettiva del collegamento transfrontaliero della Svizzera”. Soddisfazione è stata espressa anche da Zaia che ha elogiato l'unità di intenti tra Alto Adige e Veneto “in un vero progetto che vuole aprire una nuove fase storica per le Dolomiti e i territori confinanti”. In sintonia il ministro Delrio, il quale ha sottolineato che il Governo attraverso RFI pianifica un investimento di 5 miliardi di euro per completare i grandi corridoi ferroviari (“tra cui il tunnel di base del Brennero”) e altri 3,5 miliardi per potenziale le linee regionali: “Siamo pronti ad accompagnare la progettazione e la realizzazione di questo collegamento”, così Delrio.
Il collegamento fra Pusteria e Cadore dovrà essere un moderno servizio di trasporto locale interregionale che rispolvera la storica Ferrovia delle Dolomiti a scartamento ridotto, operativa dal 1921 al 1964 tra Dobbiaco e Calalzo. Lo studio di fattibilità sarà la piattaforma su cui basare le azioni successive e sarà sviluppato da un gruppo di lavoro composto da Provincia di Bolzano, Regione Veneto e dalle società controllate STA (Strutture trasporto Alto Adige) e ST (Sistemi territoriali), che dovrà verificare il modello di esercizio, l’impegno finanziario e le linee guida progettuali necessarie. Il gruppo fissa anche il cronoprogramma delle attività, entro un anno dalla firma le parti valutano i primi risultati del lavoro. Il finanziamento dello studio è assicurato da risorse provenienti dall’UE e dal Fondo Comuni confinanti. Qualche indicazione tecnica anticipata dagli esperti per garantire il funzionamento ottimale di una futura linea Dobbiaco-Calalzo: una ferrovia a scartamento ordinario, con una velocità minima di percorrenza attorno agli 80-90 km/h e una velocità massima di circa 100 km/h, raggi di curvatura di 300-400 metri e pendenze con un massimo del 35 per mille, secondo i parametri internazionali. Sarebbe inoltre fondamentale realizzare una linea ferroviaria elettrificata, che permetterebbe un esercizio compatibile anche in termini economici. Il tempo di percorrenza dovrebbe oscillare tra i 45 e i 60 minuti, i costi di realizzazione dell'intero progetto, ha concluso Zaia, dovrebbero aggirarsi sul miliardo di euro.
Acconsenti per leggere i commenti o per commentare tu stesso. Puoi revocare il tuo consenso in qualsiasi momento.