“Non è morto a causa del taser”
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Secondo l'autopsia non ci sarebbe correlazione tra l'uso del taser e la morte del 42enne pugliese deceduto a Colle Isarco dopo l’intervento dei carabinieri la scorsa estate. La sera del 9 luglio 2024 l'uomo era stato colpito con la pistola elettrica dagli agenti, che lui stesso aveva chiamato in preda ad uno stato confusionale. L'uomo era morto un’ora dopo a causa di un malore e per questo la Procura di Bolzano aveva disposto un’autopsia volta a chiarire le cause del decesso nell’ambito di un procedimento penale aperto a carico di ignoti.
L'esame non ha però evidenziato un collegamento tra l'utilizzo del taser e la morte dell'uomo, causata invece, secondo gli esami medici, dall'abuso di cocaina. "La causa della morte è stata ricondotta all’assunzione di cocaina che ha comportato un evento cardiaco acuto di tipo aritmico o vasospastico", spiega la Procura di Bolzano in una nota stampa. Dalle analisi tossicologiche è emersa infatti un’elevata concentrazione di cocaina che, secondo la consulenza, è ragionevole ritenere fosse ancora maggiore al momento del decesso. "Nel caso di specie, tenuto conto del grado di intossicazione da cocaina, la stessa è stata di per sé causa sufficiente a cagionare la morte, mentre un eventuale ruolo concausale da parte del TASER resta un’ipotesi altamente improbabile", chiarisce la Procura.
"La causa della morte è stata ricondotta all’assunzione di cocaina che ha comportato un evento cardiaco acuto"
Secondo gli accertamenti, non risulterebbero prove scientifiche che correlino con certezza l’uso del taser ad eventi cardiaci di tipo aritmico. Questo perché, chiarisce la nota, i valori di carica elettrica necessari ad indurre una fibrillazione ventricolare sono 200 volte maggiori di quelli emessi da tali dispositivi. "Tuttavia, nonostante il rischio di sviluppo di fibrillazione ventricolare indotta da taser sia descritto in letteratura come trascurabile, in alcuni studi la percentuale è stata stimata fino al 5%", spiega la Procura. "Secondo quanto riportato dalla consulenza, è impossibile prescindere dalla multifattorialità degli scenari descritti, laddove solitamente un quadro cardio patologico di base si intrinseca con l’intossicazione acuta da sostanze ad azione cardiotossica e con fattori di stress situazionale correlati all’estrema agitazione da fuga e/o immobilizzazione (es. excited delirium). Tali condizioni, favorendo lo sviluppo dell’acidosi lattica, possono infatti abbassare di per sé la soglia di insorgenza di aritmie fatali portando al decesso dei soggetti, indipendentemente dall’utilizzo del taser", conclude la nota della Procura, diramata qualche giorno dopo che il collettivo Bozen Solidale aveva nuovamente chiesto chiarimenti sulle cause del decesso dell’uomo.
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Come funzionano i taser in Alto Adige?
In Alto Adige, come nel resto d’Italia, il taser è in dotazione delle forze dell’ordine dal 2022. La Polizia altoatesina ne ha due per ogni commissariato, quindi 8 in totale, oltre ad una decina nella Questura di Bolzano. Come per qualsiasi altra arma, l’articolo 53 del codice penale chiarisce la non punibilità dell’agente che: “al fine di adempiere un dovere del proprio ufficio, fa uso ovvero ordina di far uso delle armi o di un altro mezzo di coazione fisica, quando vi è costretto dalla necessità di respingere una violenza o di vincere una resistenza all’Autorità”. In ogni caso il pubblico ufficiale deve rispettare i tre criteri di proporzionalità all'offesa, necessità dell'intervento e adeguatezza allo scopo.
Per garantirne un utilizzo responsabile da parte delle forze dell'ordine, il Ministero degli Interni ha stabilito un protocollo con cinque passaggi da seguire: individuazione del pericolo, dichiarazione di essere armato di pistola elettrica, esposizione dell'arma, scossa di avvertimento con puntamento della pistola. Il taser può essere attivato solo se le altre misure falliscono. Inoltre il non può essere utilizzato in contesti di ordine pubblico, come durante le manifestazioni.
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