"Côté boccaccesco in una storia di abusi di fondi pubblici" ha scritto ieri il direttore di Il Post Luca Sofri in un post sul suo blog wittgenstein.it , aggiungendo che "l’elemento però illuminante della storia è che la prima reazione dei consiglieri responsabili sia stata non quella di difendersi sull’abuso di rimborsi pubblici, ma sulla questione del vibratore, spiegando per giustificarsi che era uno scherzo a un collega per il suo compleanno”.
Insomma - ha aggiunto Sofri - "il nostro è un paese, persino ai suoi limiti nordeuropei, in cui si teme più l’onta dell’autoerotismo che quella del furto ai danni della comunità". 

Tant'è: dopo la stampa nazionale il vibratore di Ulli Mair (forse) messo in conto ai cittadini è riuscito a rimbalzare nelle ultime ore anche su quella internazionale. 
Conquistando le pagine di NyDailyNews (Italian politicians bought sex toys with taxpayers' money), DailyMail (Italian politician tried to claim back £54 she spent on sex toys 'for a colleague as a joke'), Telegraph (Female Italian MP 'bought sex toys on expenses') e Irish Independent (MP 'bought sex toys with expenses').
La consigliera Ulli Mair può dire oggi di essere in primo piano anche in Florida su MiamiNewsToday (Ulli Mair tried to claim back £54 she spent on sex toys 'for colleague as joke') ed anche in Romania su OvidiuBlag (Un vibrator decontat).
Molto gustosi sono anche i titoli scelti (!) da International Business Times (Italian Libertarian Politician Ulli Mair Embroiled in Sex Toys Expenses Scandal) e SuperMoney (Alto Adige nella bufera: giochi erotici con i soldi pubblici, rischio per le europee).