Economia | Sviluppi

“Dilettanti allo sbaraglio”

Nuovo sciopero dei dipendenti della Solland Silicon. Dal potenziale investitore cinese ancora nessun segnale. Albrigo (Cisl): “Pugliese è un irresponsabile”.

Ancora magmatica la situazione alla Solland Silicon di Sinigo. I circa 130 dipendenti, che da mesi attendono di conoscere quale sarà il destino dell’azienda, hanno incrociato le braccia oggi (13 maggio) per un’ora, dalle 10 alle 11. È stata montata una tenda di presidio. “Uno sciopero simbolico - spiega Maurizio Albrigo (Femca Cisl) -, non intendiamo certo dare una scusa a Pugliese (l’imprenditore irpino proprietario dello stabilimento, ndr) per continuare a non pagare i lavoratori”. Extrema ratio è la Xinte Energy, il colosso cinese che dovrebbe partecipare al rilancio dell’azienda e che tuttavia, dopo il sopralluogo di circa tre settimane fa, ancora non ha reso note le sue intenzioni. Massimo Pugliese, che ora si trova ad Hong Kong per cercare di chiudere l’accordo, ha ripreso a non pagare le spettanze agli operai, oltre che i fondi sanitari, i Laborfonds e i contributi previdenziali Inps. Entro la prossima settimana si dovrebbero avere notizie circa l’esito della visita dell’imprenditore in Cina; se getterà la spugna l’azienda rischia di essere smantellata completamente “e venduta come un ferro vecchio, chiuderla poi significa doverla bonificare, un’operazione che costerà dai 700 agli 800 milioni di euro, dove si troveranno questi soldi?”, si chiede il rappresentante della Cisl.

Intanto, mancano ancora da liquidare gli stipendi di gennaio, una parte di febbraio e aprile (marzo è stato pagato), ma i soldi ancora non sono arrivati. Senza contare che i lavoratori - un’ottantina di persone circa - che si trovano in cassa integrazione non ricevono la dovuta retribuzione da gennaio. Inoltre si attende ancora l’apertura della procedura di mobilità per 15 persone. “Meglio chiudere l’azienda, a questo punto, piuttosto che continuare questa agonia, i vertici dell’azienda sembrano dilettanti allo sbaraglio che non sanno più come gestire una cosa più grande di loro”, dichiara amaramente il sindacalista. Il proprietario della Solland, infatti, ha già annunciato che non riuscirà, da solo, a mantenere aperto lo stabilimento, “è pura speculazione, Pugliese ha incassato dalla Memc 7 milioni e mezzo di euro, i soldi ci sono ma evidentemente si vuole lucrare sul fallimento”, così Albrigo che avverte: “Anche se subentreranno i cinesi ci vorranno comunque diversi mesi prima di poter rimettere in moto l’impianto, oltre a un investimento di almeno 12-15 milioni di euro”. Resta poi l’allerta sicurezza, la Solland va infatti presidiata ogni giorno, costantemente, “ma Pugliese non sembra preoccuparsene - sottolinea Albrigo -, si tratta di un atteggiamento irresponsabile, se non fosse intervenuta la Memc a mettere sul piatto 50mila euro per acquistare un carico di azoto (sostanza indispensabile per le operazioni di sicurezza nello stabilimento, ndr), si sarebbe messa a rischio la salute di centinaia di cittadini”.