"Kampagne in eigener Sache"

Il quotidiano Tageszeitung oggi definisce ironicamente "wüste Kampagne gegen albanische Schläger-Truppen" l'azione portata avanti dal quotidiano Dolomiten e stigmatizzata ieri persino dall'ordine e dal sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige. Il giornale riferisce per primo anche in merito al cruciale retroscena, da giorni sulla bocca di tutti, che lega direttamente la direzione del giornale con il fatto di cronaca. "Un damit cade l'asino" scrive a questo proposito nel suo editoriale intitolato "Ausländergewalt" il direttore Arnold Tribus, dedicando tutte le sue energie allo smontaggio dell'"impalcatura".
Dolomiten si difende, con un corsivo firmato "Die Redaktion" ed intitolato "Keine Hetze", dilungandosi sui segnali, pur inequivocabili, di violenza che sono giunti negli ultimi mesi dai luoghi di ritrovo giovanile.
Alto Adige e Corriere dell'Alto Adige dal canto loro concentrano la loro attenzione sui risultati dell'incontro del Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza che ha avuto luogo ieri. "Una festa con troppi errori" è il virgolettato di Alto Adige, che cita il prefetto Valenti, ripreso anche da Corriere dell'Alto Adige: "Non ci sono bande organizzate e nemmeno emergenze".
Per il resto alcuni partiti politici e singoli esponenti dell'SVP ieri hanno preso la parola, ma l'impressione è che si vada verso un rapido stemperamento dei toni.
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