Economia | Megastore

“Gli amministratori siano responsabili”

Heinz Peter Hager e Anna Pitarelli, sostenitori del progetto Benko, criticano la restrizione sull'indice di cubatura prevista per il bando di concorso: penalizzerebbe la città.

La disfida sul Megastore (Benko oppure Oberrauch) è ormai su un piano inclinato. Oggi (13 giugno) i giornali hanno diffuso i criteri del bando che dovrebbero disegnare il perimetro dell'intervento, perimetro ovviamente necessario alla valutazione dei progetti concorrenti: superfici commerciali comprese tra i 15 e 30.000 metri quadrati, nuovi alloggi fino a cento in più rispetto agli attuali, altezza massima degli edifici fissata a 30 metri, e – soprattutto – indice di cubatura elevato a 9,5.

Proprio su quest'ultimo punto intervengono - con una lettera aperta al sindaco di Bolzano, agli assessori competenti e ai componenti della Commissione urbanistica del comune - Heinz Peter Hager (KHB – Signa) e Anna Pitarelli (presidente dell'associazione “Zukunft Bozen/Bolzano domani”), impegnati a sostenere il progetto Benko. “Tale densità – scrivono – non corrisponde in alcun modo né ai requisiti imprescindibili per una completa riqualificazione dell'area né alle condizioni urbanistiche del quartiere”. Nelle zone appena circostanti l'area interessata, sostengono ancora Hager e Pitarelli, la densità consentita è infatti assai diversa (da 12,35 a 13,4), non si comprenderebbe dunque il senso di una tale riduzione.

La lettera si diffonde ulteriormente sulle implicazioni derivanti dall'eventuale modifica della densità edilizia: allarme per le nuove infrastrutture a Bolzano, impossibilità di recuperare il Virgolo, perdita di denaro per il Comune, minori entrate pubbliche. In pratica, così gli estensori della lettera, da questa decisione deriverebbe poi la necessità di un aumento delle imposte comunali con una grave ricaduta sui servizi sociali e le politiche di finanziamento alle imprese culturali.

La pubblica amministrazione – si legge in conclusione – non può permettersi in tempi come questi di sperperare il proprio patrimonio, di rinunciare ad entrate aggiuntive e di impedire che vengano realizzate nuove infrastrutture o spazi pubblici destinati ai cittadini. Da qui l'appello a tutti i componenti degli organi decisionali della pubblica amministrazione affinché siano consapevoli delle loro responsabilità.