Tempo d'estate, tempo di rankings
Non è un caso che la maggior parte delle classifiche che riguardano le migliori università al mondo escano nel periodo estivo. Seppur presentano dei limiti, i rankings possono essere strumenti utili per aiutare gli studenti nella ricerca della strada universitaria da intraprendere. E, infatti, vengono pubblicati proprio nel periodo estivo, un momento durante il quale molti giovani scelgono a quale università si iscriveranno. A fine giugno è stata pubblicata una delle classifiche più prestigiose nel mondo accademico, la QS World University Rankings, nella quale Unibz si è classificata nella posizione 641-650, migliorando rispetto all’anno prima in cui era nella fascia 701-750. Parla Mario Burg.
Salto.bz: Quanto sono importanti, per voi, i risultati di queste classifiche?
Mario Burg: Gli studenti e le loro famiglie sono sempre più influenzati dai risultati di queste classifiche nel momento in cui decidono di iscriversi all’Università. Per noi di Unibz è importante avere delle valutazioni fatte da enti terzi sulle quali non abbiamo influenza, perché ci forniscono una fotografia oggettiva su diversi aspetti. Però c’è da ricordare che i dati complessivi si rifanno alla condizione di due anni fa, quindi di quando ancora c’era l’emergenza Covid-19, e queste classifiche hanno pur sempre dei limiti.
Ad esempio?
La reputazione dei datori (employer reputation) si basa su dati forniti dai questionari somministrati ad alcuni datori di lavoro di importanti e grandi aziende. A questi dirigenti viene chiesto quali siano le 5 università da cui assumono più laureati. Noi essendo un’università piccola e giovane non abbiamo un gran numero di studenti in giro per il mondo, e questo va a nostro svantaggio e pesa per il 30% sui risultati finali. Stessa cosa vale per la reputazione accademica: viene domandato a dei professori del mondo accademico di nominare le 5 migliori università del loro ambito. Quali possono essere se non le università più vecchie, quelle con più Premi Nobel e che hanno la storia più lunga? Dunque questi rankings sono utili e fotografano una situazione, ma spesso si basano su calcoli che favoriscono le università più grandi e più vecchie. Nonostante ciò Unibz ha ottenuto dei risultati lusinghieri.
Veniamo alla classifica QS, in cosa siete andati meglio e in cosa potete migliorare?
Sicuramente abbiamo avuto buoni risultati nelle categorie “citazioni per Facoltà” e “numero di Professori provenienti dall’estero”, soprattutto se andiamo a confrontarli con quelli ottenuti da altre università italiane e internazionali. Abbiamo guadagnato ben 50 posti in classifica, non è poco, anche perché siamo entrati a far parte della classifica QS solo 4 anni fa. Per qualificarsi serve essere stati selezionati dall’ente terzo nelle prime 1500 università al mondo su 5000 prese in considerazione.
Possiamo migliorare molte cose, ma spesso non dipende solo da noi, come ad esempio il numero di studenti provenienti dall’estero. Anche in termini di sostenibilità, un criterio inserito quest’anno, possiamo fare meglio.
La sostenibilità è un tema molto attuale. Come vi state muovendo?
I fattori che vengono presi in considerazione, riguardo alla sostenibilità, sono ad esempio le strategie green dell’Università o se quest’ultima fa o meno parte di organizzazioni ambientali (nazionali e internazionali). Unibz non aderisce, per il momento, a una organizzazione, ma questo non significa che non sia attenta all’impatto ambientale. Per esempio in ogni campus Unibz sono presenti degli erogatori di acqua potabile, così che ognuno possa riempirsi la propria borraccia, anch’essa regalata dall’Università in modo da ridurre quelle di plastica "usa e getta". Inoltre abbiamo pannelli solari e box per le biciclette o, ancora, le macchinette del caffè sono prive di bicchierini di plastica o carta ma necessitano che ognuno porti con sé una tazza lavabile. C’è però da dire che Paesi come l’Australia sono decisamente più avanti di molti stati europei, anche e soprattutto perché soffrono già ora, o almeno molto più di noi, gli effetti del cambiamento climatico.
Personalmente credo ci sia da aggiungere anche un’altra cosa.
Prego.
Oggi la sostenibilità non è da intendersi solo in senso economico ed ecologico, ma anche sociale. Come Unibz abbiamo introdotto la possibilità di attivare una carriera alias che garantisce alle studentesse e agli studenti che abbiano la necessità di utilizzare un nome di elezione diverso rispetto a quello anagrafico.
Allargando lo sguardo ad altri dati: dove si è posizionata meglio Unibz?
Nel times Higher Education Engineering subject ranking del 2023 la facoltà si è classificata tra le prime 200 facoltà al mondo. È stata inoltre posizionata tra le prime 250 nel Computer Science subject ranking. Inoltre voglio ricordare come secondo AlmaLaurea circa l’80% degli studenti laureati in ComputerScience a unibz si ritiene soddisfatto del proprio percorso e tornando indietro si iscriverebbe nuovamente allo stesso corso.
Il 10 luglio è stata pubblicata anche la classifica Censis. Come si è posizionata Unibz?
Esatto. La classifica Censis divide gli atenei principalmente in base al numero di iscritti. Quella di Bolzano è la prima Università in Italia nella categoria piccoli atenei non statali (quelli che arrivano fino a 5 mila iscritti).