H2, il "cavallo sbagliato"?
Di tanto in tanto il centro idrogeno di Bolzano, senza dubbio un progetto di eccellenza nella strategia della mobilità sostenibile, riappare in qualche comunicato stampa, recentemente con qualche visita altolocata oppure la recente visita congiuta di esperti per redigere la regola tecnica per il rifornimento di idrogeno in Italia a seguito del recepimento della direttiva europea sui carburanti alternativi Dafi, su cui mi riprometto di tornare nel prossimo futuro.
Anche qui su salto.bz non si manca di rimarcare i vantaggi, l'ecologicità e via discorrendo per l'idrogeno, come in questo intervento del 30 agosto scorso a cui non ho potuto esimermi dall'esprimere alcune mie considerazioni su quello che è stato il non-decollo di questa idea di cui si è "innamorata" la Provincia negli anni passati e che, il problema è noto, ha fatto sì di cassare tutte le altre alternative, vera iattura di questo atteggiamento "idrogeno-puristico".
Ieri sera al telegiornale di mezza serata dell'ARD, Tagesthemen, è arrivata una tranvata mica da ridere per l'idrogeno nella mobiltà. Qui il servizio trasmesso. Beninteso, "ambasciator non porta pena", ci si rivolga alla redazione del telegiornale tedesco e all' Öko-Institut di Berlino per controbattere... Nel servizio si fa riferimento alla produzione di H2 dal metano. la soluzione più economica, a Bolzano lo si produce invece tramite idrolisi con annessi alti costi, ma la questione non cambia nei termini di diffusione, rete di distribuzione ed efficienza.
Personalmente avevo espresso non poche perplessità, non solo ad inizio del progetto dei bus, ma anche di recente in occasione, ad esempio, dell'ultima edizione di Klimamobility ad aprile e in occasione poi di un evento presso la centrale H2 di Bolzano Sud a maggio, ad asempio sui costi dei bus e via discorrendo. Ovviamente e come sempre, del tutto inascoltato e con nessuna reazione.
D'altronde, seppur indirettamente, qualche domanda ce la si doveva porre negli ultimi anni sul perché periodicamente escono comunicati ufficiali di laudatio sul progetto, in realtà non è partito quasi nulla. In primis il famoso progetto di "green corridor" sull'Autobrennero di cui addirittura se ne parla dal 2009 e che periodicamente salta fuori come un progetto "nuovissimo" in svariate occasioni ufficiali (ad es. nella citata Klimamobility) , mentre si va avanti con i bus a idrogeno (tralasciando gli enormi costi di trazione...), che però esistono solo perché tuttora finanziati da fondi della UE, assieme qualche vettura, sempre nell'ambito di un progetto europeo.
Basti pensare che non si è portato avanti nessun progetto riguardo all'idrometano, né per i trasporti pubblici, né fra i privati, che avrebbe fatto almeno da perfetto trait d'union fra il mondo del metano e dell'idrogeno.
Finisco qui perché quello che avevo da esprimere l'ho già espresso a tempo debito in tanti interventi. Dubito invece che ci sarà qualche presa di posizione dei responsabili pubblici che, di errori, ne hanno commessi e ne stanno commettendo non pochi sulle trazioni alternative. Non da ultimo il fatto di aver puntato unicamente e solamente su di un "cavallo solo" tralasciando, anzi bocciando insensatamente e testardamente qualsiasi altra alternativa. Col risultato, almeno per ora, di "aver sbattuto la testa contro un muro" ma non lo si ammetterà, mai.