Politica | Dal blog di Jimmy Milanese

Movimento 5 Stelle: uomini contro donne? La vera storia dello scontro interno.

In Alto Adige nel Movimento 5 Stelle Bolzano si sta da tempo consumando una guerra fredda tra candidati, ex candidati ed attivisti. Jimmy Milanese è andato alla difficile ricerca delle ragioni di questo scontro. Ecco il suo resoconto.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

Nella vicenda della clamorosa estromissione di Andreas Perugini, “grillino” della prima ora, dalla lista dei candidati alle Provinciali nelle file del Movimento 5 Stelle, esiste un interessante prima, durante e un dopo. Chi scrive tiene a precisare che la complessa ricostruzione dei fatti è basata esclusivamente su documenti, discussioni facebook e interviste dirette ai protagonisti, le cui dichiarazioni, per quanto possibile, sono state controllate ogni volta che coinvolgevano terze persone. Tutti i protagonisti hanno gentilmente accettato di rispondere alle mie domande, spesso scomode, ad esclusione di Maria Teresa Fortini (candidata n.4 nella Lista M5S).

In breve, il casus belli ruota attorno a una questione. Mentre un gruppo di attivisti 5Stelle (in larghissima maggioranza sono attiviste) rimprovera pubblicamente ad Andreas Perugini e Alessandro Borzaga comportamenti misogini e poco collaborativi, gli stessi accusano una parte del Movimento di avere costituito una “casta”, attorno alla candidata Maria Teresa Fortini e al marito Consigliere Comunale (Claudio Vedovelli), responsabile dell'estromissione di Andreas Perugini dalla lista dei candidati alle Elezioni Provinciali, già votata in sede pubblica in occasione delle c.d. Provincialie 5Stelle del 1 luglio 2013.

Secondo quanto spiega il candidato 5Stelle Alessandro Borzaga (candidato n.3 in Lista):”gli attriti con Maria Teresa Fortini risalgono a ben prima del settembre 2013. Infatti, nel 2009 pubblico un trafiletto sull'Alto Adige al fine di cercare attivisti volontari per il nascente movimento e già allora lei non accetta di buon grado questi nuovi arrivi. Comunque, ci siamo presentati alle Elezioni Comunali del 2010 eleggendo due consiglieri”. Alle Elezioni Comunali del 2010, come conferma una fonte autorevole all'interno del Movimento, si registra un problema per la lista 5Stelle che in un primo momento non viene certificata dallo Staff di Grillo per l'età media troppo elevata dei suoi candidati. Ad ogni modo, il Movimento elegge due Consiglieri Comunali, Claudio Vedovelli e Alberto Filippi. Il primo, marito di Maria Teresa Fortini; il secondo, spesso rimproverato dagli stessi attivisti sia per le sue posizioni contrarie alla tecnologia Wi-Fi (la quarta stella del Movimento!) sia per le numerose assenze in Consiglio Comunale. In questo periodo, spiega Borzaga, “per un breve tempo mi allontano dal movimento per motivi lavorativi”, ma il Movimento è investito da un altro avvenimento che segna una importante presa di posizione pubblica. Infatti, il 31 marzo 2011, i due Consiglieri Comunali di Bolzano escono dall'aula consiliare lamentando l'esclusione dell'associazione Casa Italia – Casa Pound Bolzano dall'iscrizione dell'albo delle Associazioni Culturali comunali. Vedovelli, membro della commissione Cultura del Comune di Bolzano, scrive sul suo profilo wordpress “Escludere un gruppo di ragazzi che non solo hanno le carte in regola (regole che si è dato il Comune!) ma anche, fino ad ora, organizzato serate su temi diversi e interessanti, senza segni di apologia, solo perché si ritiene siano in contatto con gruppi neo o nuovi fascisti, ci pare sbagliato oltreché rischioso“. Dal dibattito pubblico che segue questa presa di posizione, si capisce che il rapporto degli attivisti 5Stelle nei confronti delle destre estreme non è affatto chiaro e univoco. In un altro caso, ovvero in occasione della ormai famosa vicenda tutta bolzanina del Park Fiume, documenti alla mano, Marco Caruso, candidato nelle file della formazione bolzanina di estrema destra Unitalia, che alle Elezioni Provinciali presenta candidati di Casa Pound, racconta: “ho contattato Maria Teresa Fortini tramite mia sorella Maria Caruso (n.d.r. compagna di Andreas Perugini) che ha mantenuto i contatti con Fortini al fine di appoggiare una consultazione popolare assieme al Movimento 5Stelle. Alla fine, il Movimento 5Stelle ha appoggiato la richiesta del promotore Fabio Eritale, nostro Consigliere di Circoscrizione”. La stessa Maria Caruso, esperta nel settore, spiega di avere fornito lei stessa diversi importanti documenti legali a Maria Teresa Fortini e al M5S, i quali se usati efficacemente dovrebbero evitare la costruzione del contestato Park Fiume, contro il quale il M5S si sta da tempo impegnando in una raccolta di firme che secondo alcuni ha più il sapore mediatico che quello pratico.

Nel frattempo, come previsto dal non-statuto del Movimento nazionale, a partire dall'ottobre del 2012 il Movimento 5Stelle apre il gruppo Facebook per la definizione del Programma in vista delle Elezioni Provinciali di ottobre 2013. Il gruppo rimane chiuso fino a giugno 2013, mentre da quella data è aperto alla lettura pubblica, in ottemperanza a quanto stabilito dal non-statuto del M5S. Il sistema, è quello della presentazione di quesiti specifici ai quali gli aderenti cittadini attivisti possono votare secondo diverse modalità, esprimendo il consenso o il dissenso ed eventuali considerazioni verso una proposta “postata” da un qualsiasi cittadino. La maggioranza decide e la proposta diventa parte del programma provinciale. Dalla lettura di questa pagina pubblica non si fatica a rilevare l'estremo attivismo di Andreas Perugini, puntiglioso e chiaramente profondo conoscitore del programma nazionale 5Stelle, nonché della rete, a dire il vero nel tempo molto poco utilizzata dalla maggior parte dei candidati provinciali, se non ultimamente, in vista delle imminenti elezioni. In più di una occasione è lo stesso Perugini a rilevare come alcune proposte dovessero essere considerate inammissibili perché contrarie al Programma nazionale del Movimento, ovvero non di competenza provinciale. Lo stesso Perugini invita più volte gli attivisti di maggior spicco a confrontarsi in rete con la cittadinanza, facendo notare che in punta di non-statuto, quello online pubblico deve essere il luogo per la discussione di proposte politiche. In particolare, la discussione è intensa quando, il 19 ottobre 2012, Perugini posta un quesito sull'indennità che un eventuale Assessore Provinciale 5 Stelle dovrebbe trattenere per se e quanto restituire alla Provincia. In un post del 12 aprile 2013, a dimostrazione del travaglio sul tema “indennità”, Maria Teresa Fortini scrive:”Infatti queste discussioni su fb sono inutili e quasi dannose” alchè, Andreas Perugini risponde:” su questo non sono assolutamente d'accordo. dove dovremmo farle? tutte le volte che abbiamo fissato incontri dal vivo chi li chiedeva non si è mai presentato.

In questa stessa discussione, Paul Köllensperger (candidato n.1 in Lista), si dichiara prima contrario alla decisione di limitare l'indennità a soli 2500 Euro. Intervistato sull'argomento, Köllensperger mi risponde, fugando ogni dubbio in materia:”...nel gruppo avevamo discusso della possibilità di essere più flessibili su questo punto (discussione partita da me), per avere maggiori chance di coinvolgere persone di un certo livello che oggi guadagnano più di tale cifra, ma la maggioranza ha deciso di seguire la regola nazionale. Oggi dico che questa scelta è stata corretta perché se anche il risparmio in termini assoluti è modesto, va dato un segnale alla gente, noi del M5s parliamo di ridurre i costi della politica, quindi dobbiamo iniziare da noi stessi. Nel gruppo abbiamo discusso anche della possibilità o meno di mantenere la propria occupazione, pur non in conflitto di interesse, una volta eletti. Anche qui ha deciso la maggioranza, a favore di questa possibilità. Io la ritengo corretta, perché non mi piace il concetto di politico di professione che non fa altro nella vita, almeno a livello locale. È ovvio che bisogna riservare all’attività politica tutto il tempo necessario, e sicuramente nel caso in cui fossi eletto dovrò fare delle rinunce anche sostanziali in campo lavorativo”.

Sempre nel corso della definizione del programma 5Stelle, Perugini interviene ad esempio per cassare la proposta di Maurizio Ferrazin (Candidato il Lista n. 16), tendente ad obbligare le imprese al pagamento degli stipendi in contanti, in luogo del versamento tramite conto bancario, perché considerata materia non di competenza provinciale. Sempre nel dibattito sul programma, lo stesso Perugini dichiara che “nel Movimento c'è chi è pure contrario al Wi-Fi libero che è una delle battaglie di Beppe Grillo. Mi riferisco al Consigliere Comunale Alberto Filippi con il quale sulla questione mi sono già confrontato, spiegandogli che un attivista 5Stelle non può essere contro le tecnologie internet come il Wi-Fi. A Filippi ho anche spiegato che anche lui dovrebbe utilizzare di più la rete per comunicare con i cittadini, visto che il Movimento stesso nasce e si struttura in rete”. Richiesto di un parere sulla questione, Filippi risponde:”...il gratis non esiste e alla fine si paga tutto anche il WI.FI, poiché nessuno in questa società regala, nemmeno l'ente pubblico. Dico inoltre che gli eccessi fanno sempre male, anche di WI.FI. I primi fautori del WI.FI libero sono le aziende che vendono gli strumenti di telefonia mobile. Mi dispiace, ma la realtà oggi è tutta un business, ma tranquillo non durerà molto”.

In un clima interno riscaldato da continui scontri sulla definizione del programma provinciale, così come da attriti caratteriali tra diversi attivisti “e dal fatto che all'interno del Movimento io lottavo per la democratizzazione delle sedute, ovvero per l'obbligo di compilazione di un verbale per ogni riunione, per la definizione di un chiaro ordine del giorno e per il suo rispetto in assemblea”, spiega Andreas Perugini, si arriva alle c.d. “Provincialie” del 1 luglio, dove i candidati devono presentarsi di fronte agli attivisti in quella che viene chiamata in gergo “graticola”. In questa votazione, Perugini risulta il secondo più votato, quindi, il Movimento 5Stelle presenta ufficialmente alla stampa i suoi candidati per le Elezioni Provinciali di ottobre. Tra i candidati, ovvero quella prima lista poi modificata dai fatti che sto per raccontare, risultano anche persone votate solo da loro stesse, mentre Maria Teresa Fortini non ottiene nemmeno la metà dei voti ottenuti da Perugini. Lo stesso Perugini, dichiara che:”dopo quella votazione ho avuto i segnali di una avversione alla mia persona, al mio consenso, da parte di diversi specifici attivisti che non hanno gradito quella mia posizione avanzata in lista”. A dire il vero, seppur di difficile ricostruzione per chi scrive, da diverse parti si sono consumate critiche verso la modalità di svolgimento delle Provincialie 5Stelle, fino al punto di sospetti di brogli interni e pratiche poco corrette che non mi è stato possibile accertare o confutare. Un candidato stesso sostiene che:”su chi ha votato ho pure qualche riserva, perché c'era un via vai di gente che non ha ascoltato tutti i candidati e poi votato, ma si è trattenuto solo 5 minuti...tutto legale per carità, ma magari non proprio deontologicamente corretto”. Purtroppo, la mancanza nel M5S provinciale di un sistema di certificazione degli incontri attraverso un verbale regolarmente compilato, se non una videoripresa delle stesse, lascia spazio a illazioni incrociate che non possono trovare qui spazio. Fatto sta che, nonostante le polemiche interne, alla fine il risultato viene preso per buono. Poi, nel corso dell'estate, i rancori reciproci e le diversità comportamentali esplodono la situazione. In una votazione del 4 settembre 2013, a maggioranza di 11 a 3 avvenuta tra una parte dei soli candidati presentati pochi mesi prima alla stampa, Perugini viene estromesso dalla lista in presenza skype del cittadino deputato Riccardo Fraccaro, il quale conferma la validità della votazione. Nel corso dell'animatissima discussione (un audio della stessa lo proverebbe!), Borzaga si schiera apertamente contro la esclusione di Perugini ad opera di candidati concorrenti “tra i quali ci sono persone che alle Provincialie hanno preso 0 o un paio di voti e chiaramente sono in rapporto di amicizia e sintonia con Maria Teresa Fortini”. Questa esclusione genera un intenso dibattito sui social network e sulla stampa locale. Da una parte, sia Perugini sia diversi attivisti fanno notare che l'estromissione di un candidato regolarmente votato dopo la c.d. graticola e la votazione delle Provincialie, implica una grave disapplicazione del codice etico firmato dai candidati stessi. Dall'altra, chiamati a rispondere sulla questione, i protagonisti evitano di rendere conto della vicenda, spesso accusando la stampa di essere al servizio di non meglio precisati interessi. In realtà, le richieste di chiarimenti sono pressanti e provengono prevalentemente dagli stessi attivisti.

La richiesta di esclusione di Perugini e Borzaga ha una genesi precisa, ovvero parte dalla richiesta di due attiviste 5Stelle e dalla stessa Maria Teresa Fortini che (è documentato) paventa di non candidarsi nel caso alle Elezioni Provinciali si fossero presentati anche Perugini e Borzaga. Ad ogni modo, il giorno seguente la prima votazione da parte dei soli candidati, la decisione dell'esclusione viene ribadita con una stretta maggioranza di 24 attivisti su 46. Il mezzo, ancora una volta, è un post sul gruppo facebook di candidati e attivisti 5Stelle, seguito da una animatissima discussione che spiega bene i motivi dell'esclusione di Perugini. Nel corso della discussione sull'esclusione di Perugini, uno stesso Consigliere Comunale che precedentemente aveva votato a difesa dei diritti dell'associazione Casa Italia-Casa Pound, dichiara:”Sono a favore dell'espulsione dalla lista di Perugini, non solo per i motivi esposti (ndr. litigiosità e prepotenza), ma anche dal fatto che certe forze politiche xenofobe come Forza Nuova abbiano avuti spazi nel sito del M5S. Se Andreas condivide certe posizioni può scegliere liberamente fra Forza Nuova e Casa Pound”. L'accusa sarà ripresa da diversi attivisti in numerose altre sedi pubbliche e sarà sempre rigettata con forza da Perugini che dichiara:”quando ho preso le difese di una forza politica ideologicamente distante da me, lo ho fatto solo per salvaguardare dei principi democratici, non certo per contiguità alle loro idee. Con la macchina del fango che hanno messo in moto hanno pure insinuato che la mia compagna (ndr. l'attivista per i diritti degli animali Maria Caruso, sorella di Marco Caruso, candidato per Unitalia)” sarebbe troppo vicina a Casa Pound e che un grillino non può stare con una fascista e hanno insinuato che io stesso sarei fascista. Devo ricordare però che io ho come principale interesse politico il rispetto dei diritti umani e che quando votavo partiti tradizionali ho sempre votato a sinistra. Devo ricordare anche che fui io a proporre la candidatura 5Stelle a Sindaco di Bolzano un nostro attivista di origini albanesi e di fronte a quella mia proposta fu Maria Teresa Fortini a dichiarare «bisogna candidare uno dei nostri»”.

Ad ogni modo, sempre leggendo dai post della discussione pubblica sull'esclusione, un attivista di spicco spiega:”l'impressione forte è stata quella del tranello, con forzature e spunti pretestuosi usati per "farlo fuori" (n.d.r. Andreas Perugini). Per questi motivi dovrei votare per la permanenza di Andreas in lista”. In seguito, l'attivista precisa che:”il suo (n.d.r. Perugini) carattere "difficile" … sta rendendo impossibile il lavoro di gruppo dei candidati, sta lacerando (ok, non è l'unica causa, ma rimane una tra le più grandi) la base degli attivisti e sta mettendo a dura prova i nervi di molti. Cosa ancora più importante, visto che molte persone non se la sentono di condividere la lista con lui, c'è la quasi certezza che la lista stessa, qualora - pur rimaneggiata - riuscisse a formarsi, non otterrebbe la certificazione dello staff”. Intervistata sulla questione, una candidata 5Stelle spiega:” Andreas ha sempre voluto tutte le votazioni su fb ed ha sempre decantato il valore della maggioranza, ma quando queste si sono tradotte in un suo allontanamento la maggioranza non gli è più andata a genio".

Sull'argomento, sempre nel corso di questa discussione facebook dalla quale si defila completamente Maria Teresa Fortini, si esprime anche il portavoce del deputato cittadino Riccardo Fraccaro, Alex Marini, che entra nella discussione e afferma:”A meno di due mesi dalle elezioni, le opzioni disponibili erano mantenere il gruppo in stallo ed in perenne conflitto o creare le condizioni per costruire un gruppo che possa lavorare in armonia nel corso della campagna elettorale. In precedenza, tutti i tentativi di ricompattare il gruppo sono falliti miseramente ed il comportamento di Perugini, sempre a detta della maggioranza dei presenti, ha portato all’esasperazione la maggioranza dei candidati e di altri soggetti che avrebbero potuto avvicinarsi al MoVimento. Ora la scelta spetta al gruppo degli attivisti che peraltro – val la pena sottolineare – è costituito in forma anomala rispetto al resto d’Italia dove gli attivisti utilizzano la piattaforma meetup, discutono in forma aperta e si incontrano regolarmente in un clima sereno e costruttivo”. Di fronte a queste accuse circa la sua inattitudine al rapporto collaborativo, rilevata in varie forme da un buon numero di attivisti, Perugini mi apre un SMS inviatogli da Riccardo Fraccaro esattamente 4 giorni prima della sua esclusione da parte dei candidati stessi (4 settembre 2013), dove il cittadino deputato gli scrive:”Ciao. Sono convinto che la tua figura sia determinante all'interno del gruppo per il suo funzionamento e per il successo della campagna elettorale. Confido che tu possa diventare un trascinatore. Sii sempre positivo trasmetti energia agli altri. Sei stato il secondo per voti. Hai una grande responsabilità”. Doverosamente intervistato sulla questione, Fraccaro risponde telefonicamente spiegando che “la decisione di escludere Andreas è stata sofferta ma motivata dallo scontro che si era creato all'interno del Movimento e alla presa di posizione di alcuni attivisti che minacciavano di lasciare il Movimento, rischiando di invalidare tutto il lavoro fatto. Avevo già lungamente parlato in precedenza con Andreas, spiegandogli che non doveva essere sempre così puntiglioso e negativo verso certe proposte, ma non sono riuscito a farmi capire, evidentemente, e ho avallato una decisione dopo essermi consultato con altri cittadini deputati che in altri casi avevano avuto simili problemi. Lo abbiamo dovuto fare per andare avanti e per evitare ulteriori scontri interni al Movimento. Dal nostro punto di vista, questa esclusione non è contraria al nostro non-statuto, perché è stata avvallata da due votazioni”. Data la gentilezza di Fraccaro, chiedo conto di un'altra accusa molto pesante rivolta a Perugini e a mezzo stampa dalle “7 donne candidate del M5S”, estesa anche ad Alessandro Borzaga, ovvero la presunta misoginia e incapacità a relazionarsi con il genere femminile. Fraccaro, che pare informato in modo puntuale sulle vicende altoatesine, risponde:”no, non ho mai avuto notizia di ciò, nessuno mi ha mai riferito questa cosa... posso dire solo che il problema con Perugini era dovuto alla sua puntigliosità e vis polemica su ogni argomento che alla fine ha portato alla rottura personale con alcuni attivisti”. Allo stesso modo, questa fastidiosa accusa non appare in nessuna comunicazione pubblica o dibattito facebook nei vari gruppi di discussione precedente alla famosa dichiarazione delle donne5Stelle, così come non è emersa in nessuna delle interviste.

 

Insomma, da questa vicenda emerge una sostanziale diversità operativa del Movimento5Stelle Bolzano rispetto alle prassi nelle diverse realtà nazionali, così come confermato nella intervista allo stesso Riccardo Fraccaro. L'incapacità a mitigare e gestire il dissenso interno tanto sulla definizione dei programmi quanto sulla metodologia di lavoro, evitando di ricorrere speculativamente alla presunta matrice ideologica degli attivisti o scendendo in odiose accuse sulla moralità personale, peraltro non comprovate da fatti specifici. La scarsa presenza in rete degli attivisti che, seguendo il non-statuto del movimento, dovrebbero organizzarsi e strutturarsi “attraverso la rete Internet cui viene riconosciuto un ruolo centrale nella fase di adesione al MoVimento, consultazione, deliberazione, decisione ed elezione, riconoscendo alla totalità degli utenti della Rete il ruolo di governo ed indirizzo normalmente attribuito a pochi”. Infatti, la definizione del programma per le Elezioni Provinciali è partita in modo anomalo, all'interno di in un gruppo facebook per lungo tempo riservato ai soli attivisti iscritti, così come la discussione sulla estromissione di Perugini non ha avuto lo spazio pubblico che per importanza meritava. Ciò in palese contrasto sempre con il non-statuto, che specifica come le discussioni all'interno del Movimento 5Stelle “devono essere pubbliche, trasparenti e non mediate“. Dalla lettura di queste discussioni, emerge chiaramente la puntigliosità e l'attivismo di Perugini, prima della sua estromissione considerato in tutto il territorio altoatesino uno tra i più competenti, influenti e polemici attivisti 5Stelle contro le disfunzioni e le inefficienze della Provincia di Bolzano. Il suo contributo all'avvicinamento del Movimento bolzanino agli standard nazionali è del tutto evidente, tanto quanto è evidente un fastidio di molti protagonisti verso il confronto pubblico in rete, se non verso la rete stessa. Allo stesso modo, è evidente che il modus operandi di Perugini non fosse gradito a un certo numero di attivisti. Quindi, data l'indiscussa popolarità di Perugini e il suo discusso attivismo, la richiesta di estromissione provenuta da una componente eminentemente femminile del Movimento che, per via dell'obbligo delle quote rosa, aveva la concreta possibilità di bloccare la presentazione stessa della lista, appare quanto meno poco in linea con lo spirito inclusivo e non esclusivo del Movimento. Allo stesso modo, iniziare una anomala procedura di esclusione contro uno dei candidati con più chance di essere eletto, addirittura da parte di competitors diretti, mal si coniuga con i principi fondanti del Movimento. Questo procedere apre a scenari chiaramente poco trasparenti, data l'esiguità dei voti necessari per decidere l'estromissione o meno di un candidato.

Infine, il sostanziale e perdurante silenzio sulla questione da parte di numerosi diretti protagonisti usciti “vincitori” da questo scontro (quando non la reazione scomposta verso la stampa), al comprensibile fine di evitare ulteriori polemiche e danneggiare la campagna elettorale del Movimento, non sembra comunque corrispondere ai principi di trasparenza e all'obbligo di rendere conto al cittadino del proprio operato. Ad esempio, le gravissime accuse di misoginia andavano provate in modo dialettico, non auto celebrativo. Tutto questo, è avvenuto ancora prima che un qualsiasi candidato 5Stelle sia entrato a Palazzo Widmann con la clava di colui il quale o colei la quale intende portare trasparenza in Provincia.