Con la Haydn mondi musicali a confronto
Evocativo, espressivo, emozionante. Il concerto tenutosi all’Auditorium della città di Bolzano lo scorso martedì 11 dicembre ha superato le aspettative del pubblico. L’orchestra Haydn ha dimostrato nuovamente grande maestria nell’interpretazione di un’ampia varietà di generi.
Si parte infatti dall’atmosfera misteriosa e poco sentimentale dell’epoca impressionista e si giunge all’opera più caratterizzante di Mozart, ovvero la sinfonia n. 40 in Sol Minore.
L’orchestra ha incantato gli spettatori fin da subito con l’opera Le tombeau de Couperin di Maurice Ravel, compositore francese tra Otto e Novecento, seguace di Claude Debussy ma soggetto anche all’influenza della cultura spagnola e più in generale mediterranea. Infatti, oltre ad aver suggerito immagini e atmosfere, il Ravel interpretato dalla nostra Haydn ha saputo anche essere incisivo, diretto. Un aspetto, quest'ultimo, trasmesso con efficacia dai musicisti, che hanno proposto un inizio frivolo e piacevole, sfociando via via in una prorompente agitazione, passando quindi da una serenità d’animo ad uno stato di suspance e agitazione.
L’atmosfera intensa e contemporaneamente delicata è stata mantenuta anche nella seconda parte del concerto, con la Serenata per tenore, corno e orchestra d’archi di Benjamin Britten, un compositore, direttore d’orchestra e pianista britannico del Novecento. Britten è stato un artista originale, sensibilecultore della musica popolare e privo di etichette o pregiudizi.
Il tenore previsto per Britten, Ian Bostridge, non ha potuto esibirsi per un impovviso problema di salute e, secondo il famoso motto “lo spettacolo deve continuare”, è stato sostituito tempestivamente dall’inglese Toby Spence. Quest'ultimo, dopo l’iniziale insicurezza dovuta all’emozione, si è completamente immedesimato nel suo ruolo, convincendo il pubblico anche tramite i gesti e le espressioni del volto. La sua bravura ha talvolta distolto l’attenzione dal corno, che non ci è sembrato sempre in armonia all'interno del duetto. Mentre il cantante ha coinvolto pienamente gli spettatori, facendoli sentire parte di una storia in continuo mutamento.
L’orchestra ha concluso il concerto con la sinfonia più conosciuta di Mozart, la 40 in Sol minore, che rappresenta l’incoronamento di tutto il linguaggio musicale del compositore. L’esibizione ha completamente soddisfatto le aspettative di tutti ed è stata rispettata pienamente la partitura, da cui è emerso anche lo straordinario talento del direttore dell’orchestra Yves Abel, che ha raggiunto un grande successo sia in ambito operistico sia sinfonico. Ha gestito con passione l’armonia tra tutti gli strumenti e ha fatto risaltare particolarmente i vari colori orchestrali.
Un’esperienza da portare a casa con orgoglio, arricchente per gli esperti come per i “non addetti ai lavori”.
Il prossimo appuntamento si terrà martedì 18 dicembre, sempre all’Auditorium di Bolzano alle ore 20.00, sotto la guida di Benjamin Bayl.
Marianna Pfeifer e Sophia Zanco
Liceo Pascoli classe 4M - indirizzo musicale