Società | L'incontro

"Franz Jägerstätter, un modello"

Francesco Comina ha consegnato a Papa Francesco una copia del suo libro sul contadino obiettore. Bergoglio lo ha citato come esempio alla conferenza dei giovani.
comina dal papa francesco
Foto: Emi

Qualche giorno fa all'udienza generale in Vaticano, Francesco Comina, autore del libro sulla vicenda di Franz Jägerstätter, Solo contro Hitler. Franz Jägerstätter e il primato della coscienza (Emi, 2021),  ha consegnato a Papa Francesco il suo libro e ha avuto modo di scambiare parole sulla lezione straordinaria di questo giovane contadino austriaco con la quinta elementare, ghigliottinato dal regime nazista il 9 agosto del '43, che ha saputo leggere la storia in profondità e agire secondo i dettami della sua coscienza liberando la fede dalle gabbie che il nazismo aveva cercato di imporre. Papa Francesco aveva indicato l'obiettore austriaco come modello per i giovani riuniti a Praga per la Conferenza europea de giovani,.

 

"Vorrei invitarvi - aveva scritto Francesco nel suo messaggio - a conoscere una figura straordinaria di giovane obiettore, un giovane europeo dagli “occhi grandi”, che si è battuto contro il nazismo durante la seconda guerra mondiale, Franz Jägerstätter, proclamato Beato dal Papa Benedetto XVI. Franz era un giovane contadino austriaco che, a motivo della sua fede cattolica, fece obiezione di coscienza di fronte all’ingiunzione di giurare fedeltà a Hitler e di andare in guerra. Franz era un ragazzo allegro, simpatico, spensierato, che crescendo, grazie anche alla moglie Francesca, con la quale ebbe tre figli, cambiò la sua vita e maturò convinzioni profonde. Quando venne chiamato alle armi si rifiutò, perché riteneva ingiusto uccidere vite innocenti. Questa sua decisione scatenò reazioni dure nei suoi confronti da parte della sua comunità, del sindaco, anche di familiari. Un sacerdote tentò di dissuaderlo per il bene della sua famiglia. Tutti erano contro di lui, tranne sua moglie Francesca, la quale, pur conoscendo i tremendi pericoli, stette sempre dalla parte del marito e lo sostenne fino alla fine. Nonostante le lusinghe e le torture, Franz preferì farsi uccidere che uccidere. Riteneva la guerra totalmente ingiustificata. Se tutti i giovani chiamati alle armi avessero fatto come lui, Hitler non avrebbe potuto realizzare i suoi piani diabolici. Il male per vincere ha bisogno di complici".