La grande fuga
Il settore industriale ha un ruolo trainante all’interno dell’economia altoatesina, pari a quasi il 24% del tessuto produttivo, eppure a causa di politiche poco lungimiranti l’intera categoria e i suoi lavoratori sono a rischio. Ad affermarlo è Cinzia Turello riconfermata alla guida della Fiom/Mav durante l’ultimo congresso che si è tenuto a Bolzano, a cui hanno preso parte 44 delegati assieme al coordinatore nazionale del settore automotive Simone Marinelli.
“La Provincia di Bolzano si è dimostrata miope nei confronti dell’industria”, accusa Marinelli ricordando le delocalizzazioni in atto di alcune importanti imprese altoatesine verso la provincia di Trento, tra queste la Seppi di Caldaro, azienda storica specializzata nello sviluppo di tecnologie per la trinciatura, che si è trasferita a Mezzocorona e la Ninz Firedoors, leader nella produzione di porte tagliafuoco, il cui trasferimento dell’intera produzione nel sito di Ala sembra ormai assodato.
Sono molti i motivi che spingono le aziende ad abbandonare la Provincia. Dal costo eccessivo dei terreni alla difficoltà a reperire personale specializzato, a cui somma l’inaccessibilità del mercato immobiliare, un vero deterrente al trasferimento di lavoratori in Alto Adige. “Per evitare che il settore venga schiacciato dalla concorrenza serve un intervento politico lungimirante - ha rimarcato Turello - e capace di rendere più attrattivo il territorio come sede di insediamenti produttivi”.
Sebbene la segretaria Fiom abbia definito complessivamente positivo il quadro del settore metalmeccanico, non mancano le preoccupazioni per il futuro, vista la fase recessiva che si prospetta per il futuro. Preoccupa l’emergenza salariale prodotta dall'inflazione ma anche la decisione dello stabilimento di Vandoies Al-Ko Kober, specializzato nel settore dei rimorchi per autoveicoli, che ha aperto la procedura per il licenziamento di 40 dipendenti.
Durante il congresso è stato inoltre affrontato il problema dei gravi infortuni, anche mortali, che hanno coinvolto studenti e studentesse durante gli stage obbligatori. A tal proposito, Turello ha invocato la sospensione integrale di tutti i progetti di alternanza scuola e lavoro, al fine di avviare un confronto serio sul tema.
Non è mancato infine il tema dell’antifascismo. A livello nazionale la Fiom ha firmato un protocollo con Anpi, finalizzato a promuovere la conoscenza e la difesa della Costituzione italiana e a rigettare ogni forma di fascismo e discriminazione. Un impegno ribadito dal presidente provinciale Anpi Guido Margheri che è intervenuto al congresso rimarcando gli obiettivi che le due organizzazioni puntano a raggiungere. attraverso campagne e iniziative di approfondimento, che partono proprio dai luoghi di lavoro.
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