Bilinguismo quanta retorica
Il quotidiano Alto Adige riporta oggiun articolo di fondo, a firma dell’insegnante Carlo Bertorelle, piuttosto critico nei confronti dell’attuale retorica sul plurilinguismo dove “non guasterebbe un minimo di senso della realtà” ed una maggiore prudenza nello sbandierare “quello che abbiamo fatto e quello che faremo”. “La strada dell’apprendimento della seconda lingua è molto lunga purtroppo e non ci sono scorciatoie” scrive Bertorelle riconoscendo i passi in avanti ma anche stigmatizzando “le cifre e gli elenchi che vorrebbero far credere un’enorme diffusione del bilinguismo. “E’ meglio non raccontarsi favole e non confondere la realtà con la propaganda” avverte ancora Bertorelle, anche se siamo in vista di una campagna elettorale.
Un colpo al cerchio e uno alla botte: per non tenere i piedi “troppo” per terra a pagina 14 lo stesso giornale riferisce di una ricerca Eurac che certifica la facilità con cui i ragazzi delle medie si approcciano oggi alle lingue giocando, facendo cose. Tenendo - appunto - i piedi per terra.
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