Politica | Migranti

“Non siamo solo braccia”

Raggiunto a Roma l’accordo sulla regolarizzazione, temporanea e valida solo per colf e lavoratori agricoli. Ma a Trento si protesta: troppe esclusioni, diritti per tutti.
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Foto: Alfonso Di Vincenzo

Dopo le polemiche e le tensioni in parlamento registratesi nelle ultime settimane è stato raggiunto l’accordo per inserire all’interno del “decreto Rilancio” la proposta della ministra per le politiche agricole Teresa Bellanova inerente ai permessi di soggiorno per lavoratori stranieri impegnati nell’agricoltura, nel lavoro domestico e di assistenza. 

Lunghe sono state le trattative, con tanto di minacce di dimissioni da parte dell’esponente di Italia Viva che aveva dichiarato: “Non sono qui per fare da tappezzeria, le nostre proposte parlano di problemi e possibili soluzioni” , aggiungendo “C’è un problema sanitario oltre che di lavoro, queste persone vivono nei ghetti. Se non passa, sarà un motivo di riflessione sulla mia permanenza al governo.”

Soddisfatto Vito Crimi, capo politico del Movimento 5 Stelle: “Il testo è stato migliorato rispetto a quello di domenica scorsa, accoglie le nostre esplicite richieste e mette al centro il lavoro regolare”. Il viceministro dell’interno era stato protagonista nei giorni scorso del dibattito costituitosi sulla questione e delle relative polemiche. In un lungo post su facebook infatti, diversi giorni fa dichiarava: “Fin dall'inizio sono state evidenti a tutti le mie perplessità sul provvedimento, nella parte relativa ai migranti. Ritengo che ogni eventuale regolarizzazione debba passare da un contratto di lavoro regolare, e non viceversa. Una sanatoria di questo tipo avrebbe effetti ‘morali’ devastanti sul Paese”.

Nella conferenza stampa al termine del consiglio dei ministri il premier Conte ha illustrato i contenuti del decreto. Sul capitolo regolarizzazioni - entrando in merito anche alle critiche sollevate dall’opposizione - ha dichiarato: “I governi di centrodestra hanno regolarizzato circa 877.000 migranti, quelli di centrosinistra 500.000. Non è un problema di numeri ma di sostanza: qui si parla di dignità delle persone, contrasto alla criminialità organizzata e al caporalato, protezione e sicurezza della salute di tutti noi. Per come è stata definita la versione finale, i numeri sono molto più modesti”.

Duecentomila, secondo la ministra dell’interno Luciana Lamorgese, saranno gli immigrati interessati dalla regolarizzazione (rispetto all’ipotesi iniziale di 600.000). Inoltre, aggiunge, “sono previste accurate verifiche, prima dell’accoglimento della domanda, su condanne e procedimenti penali pendenti”.

Si tratta di un provvedimento che interessa particolarmente le regioni del Trentino e dell’Alto Adige.

Secondo un rapporto di Coldiretti, infatti, la chiusura delle frontiere ha provocato in Europa un ammanco di un milione di lavoratori agricoli.

Il Dossier statistico immigrazione riporta che il 27% del  lavoro agricolo in Italia dello scorso anno va attribuito, ufficialmente, a lavoratori stranieri, per un totale di circa 370.000 persone. Il Trentino e l’Alto Adige contano percentuali considerevoli: la provincia di Bolzano vede l’impiego del 5,7% del totale della forza lavoro di origine straniera nel settore agricolo mentre mentre quella di Trento si attesta al 3,9%.

Il Rapporto sul mercato del lavoro in Provincia di Bolzano riporta:

  • Nel semestre maggio-ottobre 2019 il settore agricolo ha dato lavoro in media a 13.484 dipendenti (+10,5%)
  • Durante la raccolta delle mele e la vendemmia 2019 (agosto-ottobre) 16.396 persone diverse hanno prestato lavoro come stagionale (+7,1%), con una durata media del contratto pari a 31,3 giorni
  • Appena il 12,0% del lavoro stagionale è svolto da cittadini italiani. Maggiore è invece il peso dei cittadini rumeni (35,7%), slovacchi (17,3%), polacchi (13,1%) e bulgari (9,6%), mentre sempre meno importanti sono i cechi (3,7%)

Siamo qui e non siamo solo braccia: la protesta
 

La campagna “Siamo qui! Sanatoria subito”  promossa da Legal Team Italia, Campagna LasciateCIEntrare, Progetto Melting Pot Europa, Medicina Democratica e che ha visto migliaia di adesioni in tutta Italia, denuncia come il dibattito politico attorno alla regolarizzazione delle persone migranti sprovviste di titolo di soggiorno “ha fatto emergere il peggio tra retorica  utilitaristica e becero razzismo”.

Giovedì 14 maggio sono state promosse iniziative di protesta in in diverse città italiane. A Trento è stato convocato dall’Assemblea antirazzista un presidio davanti al Palazzo del Governo.

 

“Abbiamo promosso questa iniziativa - è il messaggio dell’Assemblea, a cui aderisce il centro sociale Bruno - per dire chiaramente che la regolarizzazione contenuta nel decreto legge Rilancio è totalmente insufficiente, parziale ed escludente. Ricordiamo che non avere un permesso di soggiorno nega l’accesso alla sanità, all’iscrizione anagrafica,  esclude da ogni misura di welfare, rende le persone invisibili e per il mercato del lavoro ancora più ricattabili e sfruttabili.Vogliamo invece riportare l’attenzione generale sui diritti della persona, ovvero il titolo di soggiorno anche slegato dal lavoro, un degno salario, l’accesso al welfare ed in particolare la garanzia del diritto alla salute, completamente assenti dal dibattito pubblico. Considerato che solo in pochi potranno usufruire della norma “Emersione di rapporti di lavoro”, ribadiamo che la regolarizzazione deve essere generalizzata per tutti coloro che si trovano in condizione di irregolarità o di precarietà giuridica”.

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Verena Permann Sab, 05/16/2020 - 15:32

Son di origine 'Altoatesina ' e fino a luglio 2019 ero residente a Trento per alcuni mesi come docente di tedesco ad un'istituto privato ...dopo, come cittadina italiana ripresi i miei viaggi da globetrotter in bici ed artista libera...mi occupavo di lavoro a breve durata per poter proseguire la mia passione dell'arte e della bici ( piu' o meno da piu' di tre anni cosi ) ....con la crisi Corona quest' anno mi son dovuta fermare ad inizio Marzo per qualche periodo in Alto-Adige ...adesso , trovandomi in alloggio corte a Trento e lavorando su pittura e poesia come artista libera , stavo cercando lavoro per guadagnarmi il pane ...ho fatto tante ricerche ...come docente di lingue al momento non ci sono possibilita'...l'arte povera rimane povera....allora pensavo di aiutare con la raccolta di fragole e lamponi ...ed ho scritto ad un'azienda Trentina ...sono curiosa, se apprendono anche cittadini italiani :-) ...e per approfondire il discorso ...so trasmettere la lingua in forma creativa e sorprendente e la passione per l'arte rimarra'
sempre viva come quella del viaggiar in bici ....
oltre di tutto questo so coltivare anche la terra :-) e le piante e riesco a realizzare cibi meravigliosi con ingredienti sostanziali ...e mi sento preziosa in tutto quello che realizzo con le mie mani :-)

Sab, 05/16/2020 - 15:32 Collegamento permanente