Politica | Urbanistica

“Areale, serve partecipazione”

Riconfermare “il primario interesse pubblico”, coinvolgere i cittadini, garantire trasparenza. Su areale e progetto Benko per Margheri (Sel) occorre una svolta. Democratica.
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Foto: COnsorzio Vini Alto Adige

Le ombre della speculazione si allungano sull'areale ferroviario di Bolzano? Un'area di 475mila metri quadrati circa da edificare nel centro del capoluogo non può non suscitare appetiti, naturalmente. Ma all'areale di cui si discute da anni, si è aggiunto agli inizi di marzo a complicare ulteriormente il quadro anche il progettato edificio multiuso (centro commerciale e albergo) che l'imprenditore austriaco Renè Benko vorrebbe realizzare nella zona dell'attuale hotel Alpi, utilizzando anche la stazione delle autocorriere e una parte del parco davanti alla stazione.

Il dibattito ferve sui giornali e nelle sedi istituzionali, e recentemente il sindaco Luigi Spagnolli si è sentito in dovere di intervenire sulla questione per respingere le perplessità di molti: il Comune starebbe favorendo il progetto Benko? “Non è così – ha dichiarato Spagnolli –. E' successo che nell'analisi della situazione fatta dai nostri tecnici e dai progettisti è emerso che l'attuale sistema normativo complessivo non consente di realizzare il progetto così come proposto. Per non rendere impossibile questa proposta, ho chiesto al Segretario e al Direttore Generale del Comune di predisporre una proposta d'integrazione alla norma urbanistica in discussione in Provincia per renderne possibile l'eventuale realizzazione. Poi, se si realizzerà o meno, lo vedremo al termine di un percorso partecipato e pubblico. Smentisco nella maniera più categorica che qui si facciano le cose non alla luce del sole o per favorire qualcuno”.

Ai dinieghi del primo cittadino si contrappone il consigliere comunale di Sel Guido Margheri che in una nota – cui segue la mozione che intende presentare in Consiglio, articolata in una decina di punti – si riferisce proprio alla “norma ad hoc che emenda la legge urbanistica” e sulla quale esprime “un giudizio di merito estremamente negativo non solo perché mira ad aggirare le indicazioni di interesse pubblico, ma perché rischia di 'balcanizzare' il territorio cittadino in una serie di progetti senza alcuna regia e coordinamento in base alla logica del più forte e finisce per costringere la Città a una sorta di prendere o lasciare sui singoli progetti stretta tra speculazione e paralisi”. Per questo Margheri chiede più partecipazione democratica nelle scelte per il futuro, “anche mediante modalità referendarie” e “l'assunzione di procedure ad evidenza pubblica che garantiscano efficienza e trasparenza nel rapporto con i progetti privati e il rispetto dei criteri di interesse pubblico”.