La legge "Paganini" del mondiale

Torna in campo la Spagna e la sua prima partita nel nuovo Mondiale è esattamente la stessa dell’ultimo che l’ha vista trionfare. Di fronte, infatti, quell’Olanda capitolata solo ai supplementari a Johannesburg nel 2010.

Una replica a strettissimo giro di pista il che per una manifestazione come la Coppa del Mondo rappresenta un qualcosa di estremamente raro. Il riferimento non è tanto ai match replicati da un’edizione a quella successiva (comunque rara) quanto al ben più celebrato albo d’oro. La Spagna, infatti, è autorizzata a spolverare tutte le scaramanzie possibili perché è dal 1962 che nessuno riesce a mettere a segno una doppietta Mondiale e in ogni caso le uniche ad esserci riuscite sono anche le più titolate: Brasile (’58-’62) e Italia (’34-’38). Calcio storico e decisamente lontano dalla realtà moderna.

D’altronde in Italia conosciamo perfettamente questa diabolica tagliola ripensando alla caporetto sudafricana con i coriandoli del 2006 ancora sulla testa e, probabilmente, nella testa. In Germania, invece, il detentore era il Brasile eliminato dai quarti di finale dalla Francia nonostante partisse con i galloni dei favoriti assoluti. Un po’ come oggi. Risalendo ancora nella storia arriviamo all’amara Corea con i galletti francesi iridati in carica. Ecco, una debacle assoluta con la Francia eliminata già nel girone, ultima dietro Danimarca, Senegal e Uruguay. Non proprio un raggruppamento di ferro. Ad andarci più vicino nella storia moderna della Coppa del Mondo, dunque, è stato ancora una volta il Brasile vincitore nel 1994 con la finale di Pasadena contro l’Italia e ancora finalista quattro anni dopo a Parigi contro la Francia. I padroni di casa, però, potevano perdere tutte le partite tranne quella che, infatti, si chiuse con un rotondo
 3-0.

A scontare la legge del Paganini sono state, poi due volte la Germania, due volte l’Argentina, una l’Italia e una a testa Inghilterra e l’immancabile Brasile. L’orizzonte iberico, insomma, seppur promettente ha qualche grosso nuvolone che incombe. Buena suerte.