Ambiente | Ghiacciai

Anche questa estate la montagna "piange"

Nonostante l'accumulo di neve invernale sopra la media, i ghiacciai dell'Alto Adige hanno raggiunto il "Glacier Loss Day", con una perdita tra 1.5 e 2 metri sulle lingue. Nel 2022 il "Giorno della perdita del ghiacciaio" arrivò a inizio luglio.
ghiaccio
Foto: Roberto Dinale
  • Grazie alle grosse nevicate di fine aprile, l’accumulo di neve invernale rilevato a inizio maggio era sopra la media. I risultati delle misurazioni prima dell’estate permettevano di tirare un sospiro di sollievo: infatti mostravano come gli accumuli nevosi fossero mediamente del 20/40% superiori alla norma sia lungo la cresta di confine, sia nella zona dell’Ortles. Un risultato che si posizionava al terzo o quarto posto tra quelli degli ultimi 20 anni. L’accumulo di neve ha infatti “protetto” i ghiacciai delle montagne dal caldo estivo e, allo stesso tempo, ha garantito buoni deflussi dei corsi d’acqua in giugno e luglio, evitando problemi di siccità che si erano presentati negli anni passati. L’agricoltura ha finora goduto di sufficienti risorse idriche. 
    Ora, però, le cose stanno cambiando e anche quest’anno, a fine settembre, si registrerà un bilancio di massa chiaramente negativo. I ghiacciai hanno raggiunto il Glacier Loss Day, ossia il momento in cui la massa nevosa accumulata durante l’inverno si esaurisce e il bilancio annuale inizia ad andare in negativo. Nel 2022 questo giorno arrivò addirittura un mese e mezzo prima di quest’anno. D'ora in avanti, fino a quando le temperature si abbasseranno, dunque, la montagna "piangerà".

    Dal 6 al 12 agosto scorsi i tecnici dell’Ufficio provinciale idrologia e dighe dell’Agenzia per la Protezione civile hanno effettuato i primi sopralluoghi estivi sui ghiacciai dell’Alto Adige per l’elaborazione del consueto bilancio di massa, ovvero la differenza tra l’incremento di massa (accumulo) e le perdite per ablazione (fusione di neve e ghiaccio).

  • A inizio agosto: il direttore dell’Ufficio provinciale Idrologia e dighe, Roberto Dinale, durante la misurazione della perdita di ghiaccio sulla zona frontale delle Vedrette di Ries Foto: USP/Ufficio provinciale Idrologia e dighe/Herbert Thaler
  • “In occasione dei nostri sopralluoghi osserviamo e documentiamo i cambiamenti geomorfologici in alta montagna, controlliamo e approfondiamo le paline ablatometriche e provvediamo alla manutenzione e alla taratura delle stazioni idrometriche sui torrenti glaciali”, spiega il direttore Roberto Dinale, che aggiunge: “Abbiamo potuto constatare che la situazione dei ghiacciai è simile in tutte le zone della provincia. Sul ghiacciaio di Malavalle in Val Ridanna, sulla Vedretta Lunga in Val Martello e sulla Vedretta occidentale di Ries a Riva di Tures circa il 50% della superficie glaciale è priva di neve, e anche a quote più elevate le riserve di neve invernale sono modeste". 

     

    „Le lingue dei ghiacciai registrano perdite di 1.5/2 metri“

     

    “Le lingue dei ghiacciai hanno registrato una perdita variabile tra il metro e mezzo e i due metri di ghiaccio”, riferisce Dinale. “Oltre i 3000 metri di quota c’è ancora un po’ di neve stagionale, tuttavia, con lo zero termico al di sopra dei 4000 metri e temperature notturne superiori allo zero, durante il giorno si sciolgono circa 10 centimetri di neve e 5 centimetri di ghiaccio, per cui la situazione è in rapido peggioramento. Il fenomeno è particolare evidente in quelle zone in cui la superficie del ghiacciaio è ricoperta da strati di detriti, polveri sottili o sabbia sahariana e che assorbono ancora più energia rispetto a un ghiacciaio non ricoperto da questi elementi”.

    “Un risultato del genere, malgrado un inverno nevoso, è anche un segno del cambiamento climatico”, aggiunge Willigis Gallmetzer, vicedirettore dell’Agenzia per la Protezione civile, facendo riferimento all’ingrossamento particolarmente forte dei torrenti glaciali, che ogni giorno nel tardo pomeriggio si gonfiano e offrono spettacoli naturali impressionanti, come le cascate di Riva, la gola Burkhard, la gola del rio Plima e altri.