Politica | Trentino

Se l'alunno supera il maestro

Non utilizziamo in pieno tutta l'Autonomia che ci siamo conquistati..
A Trento, invece, lo fanno.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

Dell’Autonomia trentina, a Bolzano si è sempre pensato che essa sia venuta al rimorchio di quella sudtirolese: “..una furbizia di De Gasperi”. L’Autonomia autentica a nord di Salorno, la sua copia invece a sud. Da qui quel certo senso di superiorità e distacco verso i “cugini” trentini. I quali, in realtà, hanno imparato nel frattempo a fare da soli e bene. Utilizzano tutte le competenze dello Statuto di Autonomia per dare le necessarie risposte alle esigenze del loro territorio, anticipando nel tempo e con fantasia la Provinvia di Bolzano. Sempre più spesso, gli altoatesini devono evocare, loro malgrado, leggi o istituzioni trentine. Lo hanno fatto anche di recente in occasioni di trattative su temi come quello della gestione degli ammortizzatori sociali, dell’integrazione salariale nelle piccole imprese, del fondo sanitario integrativo, già definiti a Trento, ancora in alto mare a Bolzano. Stessa cosa dicasi per la scuola, con il suo progetto trilinguismo ed il suo impegno territoriale oltre i programmi scolastici nazionali (ed i suoi risultati Pisa ed Invalsi). Sorpassi che “bruciano”: l’unica è scendere dal piedistallo e prendere atto che in molti campi lo Statuto di Autonomia ci consentirebbe di può fare di più e meglio. Come hanno fatto i Trentini.                                                                                                                                             www.albertostenico.it