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Commercio, la ripresa nel 2021

Il settore delle vendite all’ingrosso punta sul prossimo anno: “Previsto un parziale recupero”, dice la camera di commercio. Ma la botta del Covid è stata dura.
commercio, ingrosso
Foto: Pixabay

Il 2021 sarà migliore del 2020? Se lo chiedono in tanti, in tutti i settori dell’economia, specie con l’avvicinarsi della fine di quest’anno pesantemente segnato dal Covid. Ma quali sono le aspettative nel commercio, in particolare in quello all’ingrosso? “Le previsioni di redditività per il 2021 sono migliori, ma inferiori rispetto ai livelli pre-crisi. Secondo le imprese, il nuovo anno dovrebbe portare anche una parziale ripresa degli investimenti e delle assunzioni di personale”. A dirlo è il barometro autunnale dell’Ire, l’istituto di ricerca economica della camera di commercio di Bolzano, che aggiorna l’analisi dopo l’ultimo rapporto - sensibilmente negativo - sulle vendite al dettaglio. Il 2020 “anno nero per i grossisti” - la definizione è di Federico Tibaldo, presidente provinciale di Confesercenti - potrebbe rimanere alle spalle.

 

Il clima di fiducia resiste

 

Il clima di fiducia nel commercio all’ingrosso altoatesino - riporta l’Ire - si conferma in decisa flessione rispetto agli ultimi anni: la redditività nel 2020 è considerata soddisfacente solo dal 71% delle imprese.

La “botta” data dalla pandemia da coronavirus con tutto quello che ne è conseguito in termini di lockdown è innegabile. “Nonostante nei mesi estivi - si legge nell’analisi - vi sia stato un deciso recupero dei fatturati, tanto che ad agosto essi sono stati superiori rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, il 2020 resta complessivamente un anno negativo”. Oltre tre quarti degli imprenditori e delle imprenditrici del commercio all’ingrosso, continua l’istituto, segnalano una contrazione del giro d’affari rispetto al 2019. La perdita di fatturato ha riguardato soprattutto il mercato locale altoatesino e quello nazionale. La contrazione della domanda estera è stata più limitata: nei primi tre trimestri dell’anno, l’Alto Adige ha esportato merci per oltre 3,5 miliardi di euro, con un decremento del 5,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

 

 

All’interno della categoria dell’ingrosso ci sono delle differenze. Prevale decisamente il pessimismo tra gli intermediari del commercio, nel comparto degli articoli casalinghi e di arredamento e tra i grossisti di abbigliamento e calzature. Maggiore fiducia si riscontra tra i grossisti di materiali da costruzione e di elettronica ed elettrodomestici, dove oltre il 90% delle imprese confida di concludere l’anno con un risultato economico soddisfacente, anche grazie ad una più favorevole dinamica dei prezzi di vendita.

 

2021, anno della ripresa

 

Maggiori aspettative sono riposte nel prossimo anno, in particolare sul fronte dei fatturati e dei prezzi di vendita, ma anche degli investimenti e dalle nuove assunzioni di personale. La ripresa sarà, però, solo parziale: la quota di imprese che prevede di raggiungere un risultato d’esercizio soddisfacente nel 2021 si ferma all’82%, sensibilmente al di sotto del triennio pre-crisi Covid. Un’eccezione positiva è rappresentata dal commercio di materiali da costruzione, dove quasi tutte le imprese confidano di conseguire il prossimo anno una redditività almeno soddisfacente, nei due terzi dei casi addirittura “buona”.

“La difficile situazione italiana si riflette anche sulla redditività delle nostre aziende, che svolgono una funzione di ponte tra nord e sud” afferma Werner Gramm, rappresentante del commercio all’ingrosso nell’Unione. “Noi dipendiamo dal turismo, dal commercio al dettaglio e dall’artigianato. Solo in alcuni comparti cominciano a vedersi segnali positivi per la prima metà del 2021”.

“Il 2020 si conferma un anno nero per i grossisti che, a fronte del calo delle vendite e della marginalità, non hanno potuto ridurre i costi, per garantire il servizio puntuale alla clientela - aggiunge Tibaldo di Confesercenti -. Lo stesso dicasi per gli agenti di commercio, loro partner anche nel rischio di impresa. Senza i grossisti, il settore primario e secondario perdono un alleato strategico, garante della rotazione del magazzino. Invitiamo la pubblica amministrazione a tenerne conto”.

Michl Ebner, presidente della camera di commercio, sottolinea la necessità di sostenere il settore: “Gli imprenditori e le imprenditrici del commercio all’ingrosso confidano di poter tornare a investire e a creare nuovi posti di lavoro nel 2021. La camera di commercio continuerà a battersi affinché le imprese altoatesine ricevano tutto il sostegno necessario per superare questa terribile crisi”.