60 anni di Autobrennero - e poi?
“La scelta del governo è chiara: occorre rivedere completamente la politica delle concessioni”. Il post sul Blog delle stelle, organo ufficiale del M5s, è chiaro. Anche se si riferisce in particolare alla tragedia del ponte Morandi, ai Benetton e ad Autostrade per l’Italia a cui, si promette, “verrà revocata la concessione”. “Questo sarà soltanto l’inizio - viene aggiunto -. Andremo verso una tariffa unica europea che dovrà prevedere l’obbligo di reinvestire gli introiti nella manutenzione e nel riammodernamento delle strade affidate”.
La scelta del governo è chiara: occorre rivedere completamente la politica delle concessioni. Andremo verso una tariffa unica europea con l'obbligo di reinvestire gli introiti nel tracciato (Blog del movimento 5 stelle)
Il blog letto da Trento e Bolzano
In quel di Autobrennero allargano le braccia. La logica dei grillini diventati di fatto i dominus delle politiche autostradali, in virtù della spartizione giallo-verde, è completamente diversa da quella più politica a cui erano abituati i dirigenti della spa e i membri della sua governance, ancora di alveo centrosinistra autonomista. “Ragionano sulla modalità costi/benefici, ma con quest’ottica la Brennero-Modena non sarebbe neanche stata costruita all’epoca, quando si era tirata indietro anche l’Anas”, riassume uno dei membri del cda.
In Via Berlino, sede del gestore finora indisturbato del “tesoretto” dell’autonomia, regna l’incertezza. Dopo le varie tappe della complicata trattativa con il ministero dei trasporti per il rinnovo in house della concessione tutto si è fermato. È un momento di stallo, che però lascia aperte tutte le opzioni. Anche la gara a cui la spa si sente preparata ma che non sarebbe affatto facile, o breve, o indolore: servirebbe infatti una legge nazionale apposita, un bando internazionale come già avvenuto nel 2010 (una strada fermata dai giudici amministrativi e risolta dal Salva Italia di Renzi) e poi vinca il migliore.
La logica del M5s è quella costi/benefici, ma con quest’ottica 60 anni fa l’A22 non sarebbe neanche stata costruita, si era sfilata pure l’Anas (Dal cda di Autobrennero)
Lo scoglio degli investimenti
La trattativa che sembrava conclusa si è arenata. Lo scoglio sono il piano economico finanziario da 4 miliardi e la previsione in tariffa degli 800 milioni di euro da destinare alla viabilità ordinaria. Interventi preziosi per i territori che attraversano il tracciato e le relative amministrazioni (si pensi a Bolzano e ai desiderata su traffico e A22). Da Roma hanno detto no ed è tornato tutto in ballo.
Con un futuro tutto da decifrare - per altro dall’Alto Adige hanno voluto la sede della newco BrennerCorridor a Bolzano -, alla società non resta che rivolgersi i fasti del passato. Il 20 febbraio, anniversario della firma di 60 anni fa presso la camera di commercio di Trento, è previsto il convegno al Palarotari di Mezzocorona. Occasione nella quale, è lecito attendersi, si ricorderà l’A22 come uno dei fattori di sviluppo del territorio alpino. Nel 1959, si rammenta, quando è stata istituita la società, in una fase in cui l’Svp era alle prese con il Los von Trient e fuori dal governo locale, la Regione “pianificava l’emigrazione di un terzo dei suoi abitanti, verso Australia e America del sud”. Tanto fecero le auto e soprattutto il boom economico per invertire la rotta.
Nel 1959, quando è stata istituita la società, in una fase in cui l’Svp era alle prese con il Los von Trient e fuori dal governo locale, la Regione pianificava l’emigrazione di un terzo dei suoi abitanti: verso Australia e America del sud
Convegno al PalaRotari
Gli inviti sono estesi alle massime cariche, dal ministro pentastellato Danilo Toninelli a Tajani e persino al presidente della Repubblica Mattarella. Non è detto che vengano, soprattutto i big del M5s - che fra l’altro è all’opposizione sia a Bolzano che a Trento ed è stato accusato di disinteresse per il tunnel ferroviario.
Sul palco sono attesi tre relatori illustri per decantare “il passato, presente e futuro” di Autobrennero. Paolo Mieli, ex direttore del Corsera, per la parte storica, Ennio Cascetta, già direttore di Anas, nel mezzo, e per i tempi a venire Carlo Ratti, colui “che disegna le città del futuro”. Un appuntamento che rischia però di confinarsi nell’autocelebrazione, quando le decisioni chiave sembrano ormai arrivare da altre sedi.
Ora, se ci fossero politici
Ora, se ci fossero politici capaci (e parlo dell'opposizione sia locale che nazionale) bisognerebbe chiedere a quei fenomeni della Lega, sia locale che nazionale, delucidazioni sul eprché la concessione non venga data a un ente locale, che porta benefici alla gente locale.
Si rischia di finire come il trentino che avrà 70 milioni in meno. Gratulieren!